Cardinale (Ixelles, Belgio, 1904 - Bruxelles 1996); sacerdote nel 1927, dopo aver insegnato filosofia morale e pedagogia nel seminario minore di Malines e in quello di St. Joseph, fu vicerettore dell'università di Lovanio dal 1940, per tutto il difficile periodo dell'occupazione tedesca. Vescovo titolare d'Isinda e ausiliare del cardinale arcivescovo di Malines (1945), e insieme vicario generale dell'arcidiocesi, ...
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Poeta francese (Parigi 1876 - ivi 1947). Risentì l'influsso del clima poetico in cui avevano predominato Verlaine, Mallarmé, Laforgue. Tra le sue raccolte di poesie: Tancrède (1911), Poèmes (1912), Pour la musique (1914), Banalité (1928), Vulturne (1928), Epaisseurs (1929), Sous la lampe (1930). Di grande interesse sono le sue prose e i suoi articoli su Parigi, una prosa "artiste" vivace e immaginosa, ...
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Bizantinista e numismatico (Guebwiller 1844 - Parigi 1929), di professione medico; contribuì efficacemente alla rinascita degli studî bizantini in Francia; scrisse, tra l'altro: Les principautés franques du Levant, d'après les plus récentes découvertes de la numismatique (1877); Un empereur byzantin au Xme siècle: Nicéphore Phocas (1890); Récits de Byzance et des croisades (1916-22). Ancora utili i ...
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Filosofo (Parigi 1839 - ivi 1898). Insegnò a Versailles, quindi a Parigi, prima al liceo Henri IV e poi alla scuola normale (1875), dove ebbe come scolaro M. Blondel. Motivo fondamentale dei suoi scritti è quello della difesa della concezione cristiana, ma nel senso di un attivo moralismo, che ha per suo precipuo termine polemico il razionalismo positivistico. Opere principali: De la certitude morale ...
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Pittore e scultore (Vesoul, Alta Saona, 1824 - Parigi 1904). Allievo di P. Delaroche, dal 1847 presentò con successo ai Salons opere di gusto neoclassico (Giovani greci fanno combattere i galli, 1847, Louvre; Interno greco, 1848, Louvre; Il secolo di Augusto, 1855, Amiens, Museo). Compiuti alcuni viaggi in Egitto (1856), in Turchia (1871) e in Asia Minore (1875), affrontò temi esotici secondo la moda ...
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Medico lituano naturalizzato statunitense (Kaunas, Lituania, 1887 - Miami 1979). Batteriologo e chimico al Harriman research laboratory e poi immunologo allo State department of health di Lansing; prof. di sierologia all'univ. del Michigan (1951-57, emerito dal 1957); prof. di microbiologia (1968-73) alla Howard University medical school di Washington. Le sue ricerche vertono sui bacilli delle acque, ...
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Uomo politico e scrittore ecuadoriano (Ambato, Tungurahua, 1832 - ivi 1894). Più volte deputato, fu presidente della Camera dei deputati, senatore. Romantico tardivo, M. lasciò nell'opera sua principale, Cumandá o un drama entre salvajes (1879), uno dei migliori esempî di romanzo "indianista", con l'idealizzazione dell'indigeno e il sentimento della natura tipici del genere. Oltre ad altre operette ...
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Coreografo, ballerino e violinista (Parigi 1821 - ivi 1870), figlio e allievo del maestro di ballo del Teatro Reale di Stoccarda; svolse una fortunata attività di coreografo nei principali teatri d'Europa e successe a J. Perrot come coreografo dei Teatri imperiali di Pietroburgo dal 1859 al 1869. Sposò la celebre danzatrice F. Cerrito. Creò numerosi balletti, fra i quali il celebre Coppélia (1870), ...
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Chimico (Bourg, Ain, 1904 - Parleticòigi 1981); presidente della Académie de pharmacie (1963) e della Société chimique de France (1955-57), di cui fu poi presidente onorario. È noto per importanti contributi nel campo della sintesi di vitamine, di ormoni steroidei, del dicroismo circolare, della risoluzione di miscele racemiche, ecc. Si occupò anche di storia della chimica scrivendo varie opere, tra ...
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Scrittore argentino (Buenos Aires 1875 - ivi 1964). Si è occupato di problemi filosofici e artistici, pubblicando tra l'altro El arte de los argentinos (1937-40), Motivos de estética (1940). Nelle opere drammatiche ha sviluppato prevalentemente il tema del conflitto di coscienza derivante dalle crisi ideologiche della nostra epoca; tra le migliori sono da ricordare: Más allá de la vida (1902); Almas ...
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leona1
leóna1 agg. f. [prob. der. di leone, per la grandezza]. – Formato di carta per stampati dello Stato, oggi in disuso, nelle dimensioni di cm 37 × 49 e cm 49 × 74; doppia l., nelle dimensioni di cm 50 × 76; quadrupla l., nelle dimensioni...
leona2
leóna2 s. f. [da leone]. – Forma ant. o pop. per leonessa, anche in senso fig., per indicare una donna forte e aggressiva: perfino nell’intimità era diventata una leona (Pratolini).