Matematica
In geometria, figura piana limitata da 3 segmenti (lati del t.) che congiungono a due a due 3 punti non allineati (vertici del t.); è dunque un poligono di 3 lati. Rispetto ai lati si distinguono [...] costellazione del cielo australe, a S della Norma, introdotta da J. Bayer nel 1603. Il nome le fu dato dai navigatori del 16° secolo. La sua stella principale ha magnitudine 1,9.
Fisica
In cinematica dei moti relativi, t. delle velocità, quello che ...
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Astronomia
F. astronomico Apparecchiatura utilizzata per misurare il flusso luminoso proveniente da sorgenti celesti, montata normalmente nel piano focale di un telescopio astronomico. A differenza della [...] a 5 colori (I,R,V,B,U). Le caratteristiche principali dei filtri sono riportate nella tabella. Le magnitudini stellari sono calibrate sulla base della fotometria effettuata con questi filtri su stelle brillanti, come Vega. I rivelatori più utilizzati ...
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Zoologia
Specie (Panthera leo; v. fig.) di Mammifero Carnivoro Felide.
Caratteri fisici
Ha testa grossa e larga, arti slanciati e potenti con artigli robusti, raggiunge, dopo la tigre, le massime dimensioni [...] l’Orsa maggiore. Si chiama Leonidi lo sciame di stelle cadenti con radiante nella costellazione del L.; generalmente visibile tra il 12 e il 17 novembre, assume addirittura forma di pioggia ogni 33 anni. Le Leonidi sono in relazione con la cometa di ...
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Matematica
In geometria, figura piana costituita da un quadrilatero avente i 4 lati, e così pure i 4 angoli, fra loro uguali (fig. 1).Il q. è un parallelogramma (i lati opposti sono paralleli); è, insieme, [...] ), 24 (= 3∙8) ecc.
Astronomia
Q. di Pegaso
Designazione popolare dell’aspetto caratteristico della costellazione di Pegaso, le cui stelle principali costituiscono in cielo i vertici di un grande quadrato.
Telecomunicazioni
Nella tecnica delle linee ...
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La volta emisferica che sembra limitare verso l’alto la nostra visione e la cui base circolare sembra posare sull’orizzonte.
Astronomia e geofisica
La volta celeste appare emisferica, ma alquanto appiattita [...] o con l’aiuto di strumenti ottici, anche i pianeti, gli ammassi globulari, le nebulose planetarie e le nebulose spirali. Il c. notturno risulta illuminato, oltreché dalla debole luce delle stelle e dei pianeti, dalla luce della Luna, se presente, e ...
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Biologia
Lo sviluppo dell’individuo dall’uovo è caratterizzato da un aumento di massa e di volume, cui possono accompagnarsi modificazioni morfologiche più o meno pronunciate. L’a. può avvenire per neoformazione [...] come l’alimentazione, il clima, le condizioni sociali ecc. Durante l’a. le proporzioni tra le misure corporee e i rapporti come planetesimi, e in presenza di corpi celesti collassati, quali stelle di neutroni e buchi neri. Nel caso di sistemi doppi ...
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Astronomo (Weil, Württemberg, 1571 - Ratisbona 1630). Contemporaneo di Galileo, fu come questo convinto assertore del sistema copernicano; e principalmente gli spetta il merito di aver riconosciuto la [...] una teoria della corrispondenza fra le orbite dei pianeti e le proprietà geometriche dei cinque poliedri regolari con i mezzi precedentemente in uso. K. espose idee proprie sulle stelle Novae (ebbe occasione di osservare quella del 1600 e quella del ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] Cygni) e stelle giganti (per es., Arturo e Aldebaran).
Biologia
In genetica, la lettera k (dall’iniziale dell’ingl. killer «uccisore») indica batteri endosimbionti che possono essere presenti nel protozoo Paramecium aurelia: le cellule di Paramecium ...
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In astronomia, classe di variabili eruttive (➔ stella), cioè stelle nelle quali si verificano esplosioni più o meno violente, che determinano aumenti bruschi di luminosità ed espulsione di materia: si [...] eccezionali fino a 16).
Per quanto riguarda l’origine, le osservazioni e i modelli teorici concordano nell’indicare che le n. si presentano sempre in sistemi binari stretti, cioè come stelle doppie con componenti molto vicine l’una all’altra. La ...
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Astronomia
Apparente tremolio e variazione rapida o irregolare dello splendore e del colore della luce emessa dalle stelle. La s. delle stelle è dovuta allo stato di continua turbolenza dell’atmosfera [...] diversi del loro disco apparente si compensano vicendevolmente, sicché essi si distinguono dalle stelle per la fissità della luce da loro emessa. Anche le radiosorgenti (radiogalassie, quasar) sono soggette a un fenomeno di s. che, tuttavia, non ...
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stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...
stellare1
stellare1 agg. [dal lat. tardo stellaris]. – 1. Di una stella; relativo a una stella: nucleo s., atmosfera s.; grandezza o magnitudine s. (v. magnitudine); più genericam., relativo a stelle: catalogo s., ammasso stellare. Evoluzione...