X-astronomia Settore dell’astronomia (detto anche astronomia X o astronomia nel campo dei raggi X) che utilizza osservazioni nel campo dei raggi X per lo studio di sorgenti astronomiche.
Generalità
L’intervallo [...] e la portano a temperature tanto elevate da farle emettere raggi X. Questi processi sono rilevanti nelle stelle dei tipi spettrali più avanzati, in particolare lestelle nane di tipo M, in cui il rapporto tra la luminosità della corona nei raggi X e ...
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Fisica
L’insieme delle tecniche di misurazione delle grandezze (grandezze fotometriche) che caratterizzano la luce: quantità di luce, illuminamento, luminanza ecc., che si introducono in ottica per individuare [...] , ha magnitudine visuale −26,8; la Luna −12,5; Venere −4; Sirio, la stella che ci appare più luminosa dopo il Sole, −1,5. A occhio nudo, si riescono a osservare lestelle fino alla sesta magnitudine; con i più potenti telescopi, quelle fino alla 26 ...
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Genericamente, elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie.
Astronomia
C. stellare Elenco di stelle, ordinate secondo determinati criteri o raggruppate per peculiari loro qualità. [...] successivamente i c. di T. Brahe, di Hevelius, e finalmente quelli di J. Flamsteed e quindi di N-L. Lacaille (riguardante lestelle circumpolari australi) e J. Bradley, quello di G. Piazzi a Palermo (fine 18° sec.). Tra i c. più recenti una menzione ...
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Astronomia
A. astronomica Fenomeno, scoperto da J. Bradley nel 1727, per cui, a causa dei moti della Terra, un astro appare sulla volta celeste in una posizione A’ leggermente diversa da quella A nella [...] per tutte lestelle) di 20,48″ ( costante di a.), tanto più schiacciata quanto più la stella è vicina all ; l’altra, L″, normale a questo piano, detta tangenziale. Le due lineette stigmatiche si dicono anche focali di Sturm o immagini astigmatiche ...
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Astronomo greco (sec. 2º a. C.). Forse il più grande astronomo dell'antichità, si può considerare il fondatore dell'astrometria. Compilò il più accurato catalogo stellare dell'antichità, pervenutoci grazie [...] , ordinate in sei classi di magnitudine apparente, la prima delle quali per lestelle più brillanti e la sesta per quelle appena visibili a occhio nudo. Nel confrontare sue coordinate stellari con quelle date circa 150 anni prima dagli astronomi ...
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Astronomo, matematico e filosofo della scuola pitagorica (n. 470 a. C. circa - m. tra la fine del 5º sec. e il principio del 4º a. C.). Sfuggito alle persecuzioni dei pitagorici di Crotone, riparò a Tebe [...] che non è però il Sole). Fra l'Olimpo e il fuoco centrale ruotano dieci corpi celesti: primo e più esterno quello che porta lestelle fisse, poi i cinque pianeti allora conosciuti, e infine il Sole, la Luna, la Terra e l'Antiterra che è la più vicina ...
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Apparecchio capace di rappresentare e raffigurare gli aspetti e i movimenti dei corpi celesti sulla volta celeste. Anche l’edificio, nel cui interno è collocata un’ampia sala circolare, con volta emisferica, [...] quale apparirebbe a occhio nudo in un determinato luogo della Terra e in una determinata epoca. Uno dei globi serve per lestelle del cielo boreale, l’altro per quelle del cielo australe. Vicino ai due globi sono posti due dischi, per la proiezione ...
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Raggruppamento apparente di stelle sulla sfera celeste.
L’uso di raggruppare lestelle in c. (o asterismi) è antichissimo (probabilmente nacque tra i popoli della Mesopotamia). Le configurazioni che [...] con lestelle si formavano vennero idealmente associate a talune immagini di divinità, di eroi, di animali, di oggetti di uso comune, che bene o male si inquadravano nei confini delle c. stesse, e davano loro il nome. Le c. attuali del cielo boreale ...
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Astronomo inglese (Londra 1656 - Greenwich 1742). Dal 1676 al 1680 fu all'isola di S. Elena, ove studiò varie stelle dell'emisfero australe e osservò un passaggio di Mercurio sul Sole, in base al quale [...] determinò la parallasse solare; dal 1720 fu astronomo reale e direttore della specola di Greenwich. Scoprì che lestelle sono dotate di moti proprî; assistette Newton nella pubblicazione dei celebri Principia; si occupò anche di statistica, ideando ...
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Astronomia
Antica unità di distanza angolare celeste usata dagli astronomi arabi, i quali distinguevano il c. maggiore (distanza apparente tra lestelle Castore e Polluce della costellazione dei Gemelli) [...] e il c. minore (distanza apparente fra Procione e la stella β della costellazione del Cane minore).
Medicina
Una delle due ossa lunghe dell’avambraccio, detta anche ulna; le locuzioni c. valgo e c. varo designano due anomali atteggiamenti del ...
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stella1
stélla1 s. f. [lat. stēlla]. – 1. In astronomia, nome generico dei corpi celesti di forma per lo più sferica, costituiti da enormi masse di gas a temperatura molto elevata (che per questo emettono luce), tenuti insieme dall’attrazione...
stellare1
stellare1 agg. [dal lat. tardo stellaris]. – 1. Di una stella; relativo a una stella: nucleo s., atmosfera s.; grandezza o magnitudine s. (v. magnitudine); più genericam., relativo a stelle: catalogo s., ammasso stellare. Evoluzione...