Atteggiamento e dottrina politica che, contro i mutamenti succedutisi in Europa in conseguenza dell’azione napoleonica, rivendicavano la legittimità del potere dinastico spettante per grazia di Dio ai [...] successo, la candidatura al trono del pretendente Enrico di Chambord, con il nome di Enrico V.
Per analogia, furono chiamati legittimisti in Spagna i partigiani di don Carlos, detti anche carlisti, e in Italia, dopo il 1860, i seguaci dei principi ...
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Ralliement
Movimento di adesione del clero francese alla Terza repubblica, voluto intorno al 1892-93 da papa Leone XIII, che invitò ad abbandonare il vecchio legittimismo monarchico. ...
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Quartogenito (Versailles 1757 - Gorizia 1836) del delfino Luigi (m. 1765) figlio di Luigi XV, conte d'Artois, sposò nel 1773 Maria Teresa di Savoia. Ostilissimo alla rivoluzione, fu il primo a emigrare, [...] il 17 luglio 1789, e fu il capo della nobiltà fuoruscita. Rappresentante tipico del legittimismo reazionario, dopo il 1815 fu spesso in urto col fratello Luigi XVIII, per la politica di compromesso relativamente moderata, attuata da quest'ultimo. Gli ...
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Seguaci del movimento che in Francia, dopo la rivoluzione del 1830, rifiutarono di giurare fedeltà a Luigi Filippo d'Orléans. I l. rimasero fedeli alla linea primogenita dei Borbone, il cui rappresentante [...] Carlo X aveva abdicato dopo l'insurrezione. Più in generale, si dice l. chi sostiene una dinastia reale spodestata, operando per rimetterla sul trono. (➔ anche legittimismo) ...
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PARMENIONE (Παρμενίων, Parmenio)
Piero Treves
Generale di Filippo e di Alessandro di Macedonia. Nato fra il 400 e il 390 a. C., servì con ammirevole genialità e fedeltà i suoi signori fino alla morte. [...] aperto e incolmabile il dissidio, da più anni latente, fra P. e il suo re. Mentre Alessandro, atteggiandosi a legittimo re dell'Asia, dimetteva i contingenti confederali greci e si lanciava all'inseguimento di Dario fuggiasco, P. rimase ad Ecbatana ...
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DE FELICE, Gaetano
Giuseppe Sircana
Nacque a Napoli il 24 febbr. 1863 da Alfonso e da Paolina Sassone Corsi. Educato in una famiglia di austere tradizioni religiose, il D. compì gli studi classici avendo [...] due tendenze: la prima aveva il suo esclusivo punto di riferimento nel papa, mentre la seconda era strettamente legata al legittimismo borbonico. Nel 1884 nacque un nuovo periodico, Il Guelfo, portavoce di un gruppo di giovani cattolici, tra i quali ...
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Califfo ‛abbāside, figlio di Hārūn ar-Rashīd, nato nel rabī‛ I 170 (settembre 786). L'origine servile da parte di madre gli fece anteporre, nell'ordine di successione, il fratello al-Amīn; questi però, [...] suo regno ventennale fu dapprima turbato da insurrezioni alidiche nel ‛Irāq e in Arabia, e poi da un'opposta rivolta del legittimismo ‛abbāside in ‛aghdād, allorché nel 201 (817), per dare soddisfazione agli Alidi, al-Ma'mūn fece proclamare erede al ...
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Cugino, genero e quarto successore di Maometto come capo della comunità musulmana (Mecca forse 600 - Kūfa 661). Fu tra i primi seguaci dell'Islām, e sposò la figlia del Profeta, Fāṭima. Alla morte di Maometto [...] seguaci, cadde ucciso pochi anni dopo, per mano di un kharigita, quando la sua causa era politicamente quasi perduta. A lui e ai suoi figli fa capo il legittimismo degli Sciiti. Ricordato da Dante (Inf., XXVIII 32-33). Per i discendenti, v. Alidi. ...
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REAZIONE
Felice Battaglia
. Politica. - Se in un significato latissimo reazione non significa che tendenza in senso opposto, tendenza sorta come contrasto a un eccesso, comunque questo poi si ponga, [...] e diritto divino dei re. In questo senso la Santa Alleanza può dirsi per eccellenza reazione, la filosofia del legittimismo, che conta nomi cospicui, filosofia della reazione. Restaurazione, a tal proposito, è talvolta il termine usato per reazione ...
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MU‛ĀWIYAH
Francesco GABRIELI
Califfo arabo, figlio di Abū Sufyān, nato nei primi anni del sec. VII d. C., fondatore della dinastia califfale degli Omayyadi (v.). Entrò nella vita politica allorché fu [...] degli Arabi e dell'Islām. La sua fortunata carriera, che gli permise non solo di assicurarsi, contro il legittimismo alidico e la ripugnanza degli ambienti pietistici, il supremo potere, ma di assicurarlo alla sua famiglia facendo riconoscere come ...
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legittimismo
s. m. [der. di legittimo, sul modello del fr. légitimisme]. – In senso storico, atteggiamento e dottrina politica (formulata al Congresso di Vienna dal ministro francese Ch.-M. de Talleyrand) che, in contrasto con i principî della...
legittima
legìttima s. f. [dall’agg. legittimo, sottint. parte, porzione]. – Quota di eredità attribuita per legge ad alcune categorie di successori (figli legittimi, ascendenti legittimi, figli naturali e coniuge), e della quale il testatore...