Fisico tedesco (n. Heidelberg 1941). Laureato in fisica all'Univ. di Heidelberg (1969), si è successivamente trasferito negli USA dove, dal 1975 al 1986, ha insegnato alla Stanford University in California. [...] e la cattedra di fisica sperimentale alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. Nel 1989 ha ricevuto il Gottfried Wilhelm Leibniz-Preis, la più prestigiosa onorificenza attribuita in Germania. Per le sue ricerche nel campo dell'ottica e in ...
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Nato a Berlino il 17 giugno 1714, morì a Francoforte sull'Oder il z7 maggio 1762. La sua fama è dovuta principalmente all'opuscolo giovanile (1735) Meditationes philosophicae de nonnulus ad poema pertinentibus, [...] . Croce, Estetica, 5ª ed., pp. 233-41 e passim; B. Poppe, A. G. B. Seine Bedeutung und Sellung in der Leibniz-Wolffischen Philos. u. seine Beziehungen zu Kant, nebst Veröffentlichung einer bisher unbekannten Handschrift der Ästhetik B. A. G. s, Berna ...
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HELMONT, Franciscus Mercurius van
Guido Calogero
Naturalista e filosofo olandese, nato il 20 ottobre 1614, morto a Berlino nel 1699. Figlio di Johannes Baptista van H. (v.), condusse una vita avventurosa [...] della monade suprema, Dio. Evidenti, in questi lineamenti principali della costruzione del van H., appaiono le analogie col sistema leibniziano: da tener presente peraltro è il fatto che, per quanto anche il van H. si proponga di superare il dualismo ...
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Storico della filosofia tedesca (Gera 1901 - Bonn 1972); prof. di filosofia a Colonia (1948), poi a Magonza (1953) e a Bonn (1958), redattore delle Kantstudien. Si è occupato soprattutto di Kant, ricollegandolo [...] Kant (1938); Wilhelm von Ockham (1949); Immanuel Kant, Metaphysik und Wissenschaftstheorie (1951; 3a ed. 1960); Klassische Ontologie der Zahl (1954); Leibniz (1960); Allgemeine Metaphysik (1965); Platon in Selbstzeugnissen und Bilddokumente (1969). ...
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PARALLELE, CURVE
. Data una qualsiasi curva C, si prenda sulla normale ad essa in ogni suo punto P, a partire da P e da entrambe le sue parti, un segmento di lunghezza costante h. Il luogo degli estremi [...] Γ, che ha comuni con la C le normali, talché le tangenti alle due curve nei punti corrispondenti risultano parallele.
Perciò il Leibniz chiamò C e Γ curve parallele (in Acta eruditorum, Lipsia 1692, rist. in Philos. Schriften, V, Berlino 1882, p. 280 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine “estetica” nasce nel 1735 con il filosofo Alexander Gottlieb Baumgarten, seguace [...] cartesiani: le idee sono sempre il prodotto di un’attività che ha però un avvio passivo e meramente ricettivo.
Leibniz, nel suo grandioso tentativo di ripresa critica di Locke, vuole invece salvaguardare la presenza, nei processi conoscitivi, di un ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La matematica
Luigi Pepe
L’Italia è stata per cinque secoli al centro della ricerca e degli insegnamenti matematici. A partire dalla seconda metà del 12° sec., quando Gherardo da Cremona, Platone da [...] cultura matematica in Italia. Essa riuscì a scuotersi da un sostanziale torpore solo in relazione alla promozione culturale esercitata da Leibniz nel suo viaggio in Italia nel 1689-90, il quale aveva appena pubblicato la Nova methodus pro maximis et ...
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Goldbach
Goldbach Christian (Königsberg, Prussia, oggi Kaliningrad, Russia, 1690 - Mosca 1764) matematico tedesco. Dopo gli studi di matematica e medicina all’università di Königsberg, viaggiò a lungo [...] delle scienze di San Pietroburgo dal 1725. Fu in contatto epistolare con i grandi matematici della sua epoca: Leibniz, i fratelli Bernoulli, Eulero. Ingegno brillante e poliedrico, con interessi che spaziavano dall’archeologia alla filologia, in ...
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Sistema di scrittura che non tiene conto dell’aspetto fonologico del linguaggio, ma fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale. L’i. sta alla base delle [...] le principali operazioni della logica. Il primo tentativo di i. logica è la characteristica universalis ideata da G.W. Leibniz per evitare divergenze d’interpretazione connesse con il linguaggio comune; ma il suo sviluppo è opera dei fondatori dell ...
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GALLI, Gallo
Filosofo, nato a Montecarotto (Ancona), il 26 gennaio 1889. Studiò all'univ. di Roma (1908-12), ove fu scolaro di B. Varisco; prof. di filosofia teoretica (dal 1936) all'univ. di Cagliari, [...] , che è sotto l'influenza oltre che della problematica di B. Varisco, anche e di più delle dottrine del Berkeley, del Leibniz, del Kant, del Rosmini e del Gentile, si muove polemicamente specialmente contro il realismo immediato o volgare, l'astratto ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...