MERIAN, Johann (o Hans) Bernard
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Liestall (presso Basilea) il z8 settembre 1723, morto a Berlino il 12 febbraio 1807. Membro e più tardi segretario dell'Accademia [...] historique de nos deux philosophies nationales, nel quale egli, che specialmente si compiaceva di combattere la filosofia leibniz-wolffiana, considera anche la filosofia kantiana come destinata allo stesso rapido tramonto di quella. Il suo pensiero ...
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riferimento
Benché storicamente il concetto di riferimento (o denotazione) sia stato elaborato all’interno della più ampia teoria del significato, è soprattutto nel 19° sec. che, nell’ambito della filosofia [...] tesi di J. Stuart Mill costituiscono la fonte principale delle teorie novecentesche del r.: secondo una distinzione già presente in Leibniz e nella logica di Port-Royal, Mill distingueva la denotazione di un termine, cioè l’oggetto concreto a cui il ...
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aritmetizzazione
aritmetizzazione procedimento di associazione biunivoca di un numero naturale a ogni simbolo fondamentale, formula ben formata o successione di formule di una teoria formale. In tal [...] procedimento di riduzione a numeri e a calcolo di ogni asserzione logica o schema dimostrativo risale a G.W. Leibniz (di cui è noto il «Calculemus!» come criterio per dirimere controversie tra filosofi); tuttavia il processo di aritmetizzazione trova ...
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La nozione di corpo come entità estesa percepibile attraverso i sensi è presente già nella filosofia antica, che ne fa l’oggetto naturale in generale, caratterizzato da un complesso di proprietà, tra cui [...] trasmesso. Al meccanicismo cartesiano si contrappose il dinamismo di Leibniz, il quale, concependo la sostanza (monade) come si manifesta la sostanza infinita, che è Dio, mentre da Leibniz il c. è concepito come un aggregato di monadi regolato dalla ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] percezione originaria conservata. Se Locke riduceva la m. a un potere di rivivere percezioni già avute, a G.W. Leibniz e T. Reid questo potere sembrava inconcepibile senza presupporre qualcosa che si conserva in seguito alla percezione. E lo stesso ...
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Teosofo e poeta tedesco (Altraudten, Slesia, 1636 - Sulzbach, Alto Palatinato, 1689). Figlio di un pastore, studiò a Stettino, a Lipsia e a Wittenberg. In Olanda, in Francia e in Inghilterra per perfezionare [...] , nel 1677 ricevette dall'imperatore Leopoldo I il titolo nobiliare. Amico di Spener e di Francke, ottenne anche la stima di Leibniz. La sua opera più importante è la Cabbala denudata (2 voll., 1677-84); nello stesso spirito scrisse i lavori teatrali ...
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Uomo di stato tedesco, nato nel 1622 ad Eisenach, morto a Magonza nel 1672. Educato a Jena, Marburgo e Helmstadt, il B. passò ai servigi del langravio di Assia-Darmstadt; stette, come suo inviato d'affari, [...] (1664), quest'uomo versatile poté dedicarsi tutto alle sue inclinazioni d'uomo erudito e ad una proficua amicizia col giovane Leibniz, del quale il B. fu uno dei primi protettori. Suo figlio Filippo Guglielmo (1656-1717) ricoperse come il padre ...
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Filosofo e matematico svizzero, nato a Losanna il 13 aprile 1663, morto ivi il 22 marzo 1750. Professore e rettore di quell'università, insegnò poi a Groninga, e fu precettore del giovane principe Federico [...] si riducono a difese di autori a lui cari, come il Descartes e il Locke, e a polemiche contro avversarî (Bayle, Leibniz e Wolff).
Opere principali: Logique, in 2 voll., Amsterdam 1712, ultima ed., in 6 voll., 1746; Examen du pyrrhonisme ancien et ...
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VIVIANI FRANCHI, Vincenzio.
Simon Dumas Primbault
– Nacque a Firenze, nella parrocchia di S. Pier Maggiore, il 5 aprile 1622 da Jacopo di Michelagnolo e da Maria di Alamanno del Nente.
Crescendo in [...] -451; Id., V.’s life of Galileo, in Isis, 1989b, vol. 80, n. 2, pp. 206-231; C.S. Roero, V. and Leibniz: two different attitudes towards archimedean tradition, in Studia leibnitiana supplement, 1990, vol. 27, pp. 231-243; Ead., La matematica tra gli ...
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NATALE, Tommaso
Francesco Di Chiara
– Nacque a Palermo il 3 giugno 1733, primogenito di Domenico, marchese di Monterosato, discendente di una ricca famiglia di mercanti di Cosenza, e di Beatrice Rao, [...] con Nicolò Cento, esponente dell’élite culturale che a partire dalla metà del Settecento diffuse in tutta la Sicilia le dottrine di Leibniz e Wolff.
A 19 anni lesse nell’Accademia del Buongusto, della quale era socio, l’Orazione funebre in morte del ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...