Lutoslawski, Wincenty
Łutosławski, Wincenty
Filosofo e storico polacco della filosofia (Varsavia 1863 - Cracovia 1954). Insegnò nelle univ. di Kazan′, Cracovia, Ginevra, Losanna, Londra, Boston, Parigi [...] logic, 1897). La metafisica di L. è una forma di pluralismo spiritualistico, che risente delle posizioni filosofiche di Leibniz e di Lotze, in cui ritornano temi platonici, come quello della reincarnazione delle anime. Influenzato inoltre dalle tesi ...
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càlcolo combinatòrio (o analisi combinatoria) Parte dell'aritmetica che ha come scopo principale quello di contare i raggruppamenti di varia specie che si possono formare con oggetti o simboli. I suoi [...] questioni fondamentali del calcolo delle probabilità. Fra i primi matematici che se ne interessarono ricordiamo B. Pascal, G. W. Leibniz, G. Bernoulli (1655-1705), A. De Moivre (1667-1754). I raggruppamenti di oggetti che l'analisi c. considera più ...
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SCHLEIERMACHER, Friedrich Daniel Ernst
Cecilia Motzo Dentice di Accadia
Filosofo e teologo protestante, nato a Breslavia il 21 novembre 1768. Educato al pietismo nella famiglia e nei collegi che successivamente [...] nel testo ebraico, e tra i filosofi soprattutto Platone, Spinoza, Leibniz e Kant). Da Halle, dove aveva frequentato l'università, .
La sua filosofia della religione afferma contro Leibniz e tutta la metafisica prekantiana, l'indipendenza assoluta ...
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Letterato e filosofo tedesco, nato a Homburg vor der Höhe il 24 novembre 1724, e ivi morto il 6 settembre 1770. Fra i suoi scritti letterarî, dove è più decoro che pregio artistico, sono particolarmente [...] 'anima (Versuch über die Seele, Francoforte e Lipsia 1753), la quale (da un punto di vista intermedio tra quelli di Leibniz e di Hume) vi è curiosamente considerata come un essere né soltanto semplice né soltanto composto, bensì partecipe di entrambi ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Aspetti istituzionali della matematica
Gert Schubring
Aspetti istituzionali della matematica
Panorama degli sviluppi istituzionali nei secc. XVI e XVII
All'inizio dell'Età [...] (1679-1754), insegnò matematica e scienza naturale a Halle a partire dal 1707. Egli era anche un filosofo allievo di Leibniz e, a causa di conflitti di natura filosofica e teologica, fu espulso dalla Prussia; nel 1723 ottenne una cattedra presso ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Meccanica variazionale
Helmut Pulte
Rüdiger Thiele
Meccanica variazionale
Le locuzioni 'meccanica classica' e 'meccanica newtoniana' sono, tradizionalmente, usate come sinonimi. [...] base di una lettera, che il principio di minima azione non fosse di Maupertuis, ma fosse già stato trovato da Leibniz. Il punto controverso non è stato ancora sciolto, anche se attualmente ci sono più argomenti contro l'affermazione di Koenig che ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Le tradizioni principali della meccanica
Ivor Grattan-Guinness
Le tradizioni principali della meccanica
Branche della meccanica
La meccanica, nel suo ampio spettro di usi, [...] il suo significato incerto e confuso.
Tipi di corpo e loro modi di contatto
Un'importante divergenza tra Newton e Leibniz riguardava lo status dei corpi rigidi. Newton li ammetteva sia in meccanica sia in ottica, dove le sue minuscole particelle ...
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MARINONI, Giovanni Giacomo.
Anna Giulia Cavagna
– Nacque a Udine nel 1676 da Marino e Benvenuta Desia.
Allievo dei barnabiti a Udine, dove studiò la geometria euclidea, conseguì nel 1698 la laurea in [...] ); C. Korthold, Recueil de diverses pièces sur la philosophie, les mathématiques, l’histoire, Hambourg 1734, pp. 6-10 (Leibniz al M.); G.W. Leibniz, Opera omnia, V, Genevae 1768, p. 534; Lettere di Apostolo Zeno, IV, Venezia 1785, pp. 192, 206 (27 ...
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Cavalieri, principio di
Cavalieri, principio di criterio che consente di stabilire se due superfici hanno la stessa area o due solidi hanno lo stesso volume. Il criterio fu utilizzato da B. Cavalieri [...] metodi di calcolo infinitesimale che avrebbero ricevuto una sistemazione più rigorosa negli anni successivi, soprattutto per opera di G.W. Leibniz e I. Newton. In sostanza, il principio si basa sull’idea di pensare una figura piana come formata da un ...
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Il complesso di progetti e sforzi per l’unità dei cristiani (più spesso movimento ecumenico). Già dal Medioevo, in seguito alle divisioni manifestatesi in seno al cristianesimo, ci furono tentativi d’unione, [...] ebbero tra il 16° e il 19° sec., mentre maturava, in isolate figure di pensatori ed ecclesiastici (per es., J. Križanić, G.W. Leibniz, V.S. Solov′ëv, J. Keble, Pusey, J.H. Newman, H.E. Manning), la riflessione sull’esigenza dell’unità dei cristiani ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...