La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Diffusione e primi sviluppi del calcolo infinitesimale
Clara Silvia Roero
Diffusione e primi sviluppi del calcolo infinitesimale
Il decollo enigmatico [...] , che a mala pena si conosceva in Italia. Il problema di Viviani fu in effetti ben presto spazzato via da questo metodo. Leibniz lo risolse lo stesso giorno che lo vide e ne diede sugli Atti di Lipsia infinite soluzioni, come anche fece Bernoulli di ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Dalla Geometrie al calcolo: il problema delle tangenti...
Enrico Giusti
Dalla Géométrie al calcolo: il problema delle tangenti e le origini del [...] ABC e BEG risulta AC:BC=BG:EG, ossia t:y=dx:dy, da cui
Quanto poi al calcolo del rapporto dx/dy, Leibniz si serve dell'equazione della curva, operando su di essa con le regole della differenziazione da lui stesso stabilite all'inizio della memoria ...
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armonia prestabilita
Concezione fondamentale del sistema filosofico di Leibniz. Suo presupposto sono le difficoltà nascenti dalla rigida separazione cartesiana della res cogitans (il soggetto pensante, [...] il corpo), che rende inintelligibili i rapporti tra le due e quindi il processo della conoscenza e dell’azione. Leibniz intende risolvere tali difficoltà concependo l’Universo come un sistema di monadi, ciascuna delle quali contiene in sé come ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Gottfried Wilhelm Leibniz
Massimo Mugnai
Gottfried Wilhelm Leibniz
Gli anni giovanili
Gottfried Wilhelm Leibniz nasce a Lipsia il 1° luglio 1646, da famiglia [...] I Nouveaux essais vedranno la luce soltanto nel 1765, in un'edizione a cura di Rudolf Erich Raspe. In quest'opera, Leibniz si oppone all'assimilazione della mente a una tavoletta di cera intonsa sulla quale i sensi imprimono le immagini degli oggetti ...
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. È un concetto fondamentale del sistema di Leibniz, che si propone di risolvere il problema dei rapporti fra l'anima e il corpo rimesso in discussione dalla scuola cartesiana, da quando Cartesio aveva [...] de la Nature, in Journal des Sav., 27 giugno e 24 luglio 1695 (ripubblicato in Die philosophischen Schriften von G. W. Leibniz, ed. C. J. Gerhardt, Lipsia 1875-90, IV, p. 477), Eclaircissement du nouveau système de la communication des Substances, in ...
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Figlio (Magonza 1656 - Erfurt 1717) di Johann Christian; discepolo di Leibniz e suo compagno in numerosi viaggi, fu ambasciatore di Magonza a Vienna, ove si guadagnò il favore imperiale diventando consigliere [...] aulico e camerlengo, e quindi ambasciatore a Francoforte ...
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ISOCRONA PARACENTRICA
Gino Loria
. È la linea, così chiamata dal Leibniz, risolutrice del seguente problema da lui proposto (1687): "Trovare la curva, tale che un punto pesante, cadendo lungo di essa [...] senza attrito, si avvicini o si allontani da un punto fisso per modo che la sua distanza da questo sia proporzionale al tempo". Essa si può definire in coordinate cartesiane mediante l'equazione differenziale
dove ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Concetti generali di materia e moto
James Evans
Concetti generali di materia e moto
Nel 1726, in seguito ai contrasti con le autorità francesi, [...] accade senza un motivo per il quale debba essere in quel modo e non in un altro" (Alexander 1956, p. 16). Per Leibniz, la ragione ultima di tutte le cose va ricercata nella bontà di Dio il quale, meditando sulle scelte disponibili al momento della ...
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Matematico (Basilea 1678 - ivi 1733). Allievo di Jakob I Bernoulli e amico di Leibniz, si impegnò nella difesa e nella diffusione del calcolo infinitesimale. Fu tra i primi a farlo conoscere in Italia, [...] dove, grazie all'intervento di Leibniz e all'appoggio di M. Fardella, ottenne la cattedra di matematica a Padova (1707-13). Fu successivamente professore a Francoforte sull'Oder. Opera principale: Phoronomia, sive de viribus et motibus corporum ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...