Termine adottato nel linguaggio filosofico con il significato di «scienza matematica», soprattutto nella locuzione m. universalis, assunta a indicare nella filosofia moderna, e in particolare nel razionalismo [...] di Cartesio e di Leibniz, il progetto di una scienza matematica universale, distinta dalle altre discipline matematiche (aritmetica, geometria ecc.) e a esse sovraordinata, in quanto ha per oggetto i loro principi comuni, e che quindi studia la ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. I metodi numerici
Peter Schreiber
I metodi numerici
Il XVII sec. è stato in generale un 'secolo geometrico'. A parte alcune considerazioni di carattere puramente numerico, [...] 1700 cercavano di precisare il valore di π, stabilirono che la serie per π/4
ottenuta ponendo x=1 nella serie di Leibniz per la funzione arcotangente, fornisce il valore 3,14 per π soltanto dopo più di 300 termini. L'astronomo inglese John Machin ...
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paracentrico
paracèntrico [agg. (pl.m. -ci) Comp. di para-2 e centrico] [ALG] Qualifica di una curva piana (isocrona p.) che risolve un problema di caduta dei gravi proposto da G.W. Leibniz: → isocrona. ...
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Kant, Immanuel
I. Kant
1724
Nasce a Königsberg in Prussia
1740
Entra all’univ. di Königsberg
1755-70
(cd. periodo precritico) Pubblica numerosi testi (anche scientifici), che risentono dell’influenza [...] di Leibniz, Newton e Wolff
1770
Diviene prof. ordinario dell’univ. di Königsberg. Pubblica la dissertazione La forma e i principi del mondo sensibile e del mondo intelligibile e fa del problema critico il centro della sua riflessione
1781
Pubblica ...
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Visionaria protestante (n. Eigenstedt, Aschersleben, 1672 - m. dopo il 1708); le sue visioni furono divulgate dal pietista J. W. Petersen di Lüneburg (Species facti von dem adlichen Fräulein R. J. v. A., [...] 1691); Leibniz la difese contro varî teologi; suo è il canto ecclesiastico protestante Bittet, so wird euch gegeben (cfr. Matteo 7, 7-11). ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia seicentesca rielabora in differenti modi la concezione della sostanza [...] la sostanza pensante e quella estesa; Spinoza un’unica sostanza infinita di cui le cose finite non sono che modificazioni; Leibniz una sostanza individuale la cui essenza è l’attività; Locke infine fa della sostanza un’idea complessa che consiste in ...
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Meier, Georg Friedrich
Filosofo tedesco (Ammendorf, presso Halle, 1718 - Halle 1777). Allievo e successore (1740) di Baumgarten all’univ. di Halle, fu come lui sostanzialmente aderente all’interpretazione [...] che del pensiero di Leibniz aveva dato Wolff e che contribuì a diffondere unitamente all’estetica baumgarteniana. Le opere principali sono: Anfangsgründe aller schönen Künste und Wissenschaften (3 voll., 1748-50); Vernunftlehre (1752); Metaphysik (4 ...
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Matematico, filosofo naturale e controversista (Virieu-le-Grand, Ain, 1607 - Roma 1688), gesuita (1626). Scrisse di filosofia, fisica, astronomia, botanica e zoologia, ma di particolare interesse è la [...] sua opera matematica, apprezzata da Leibniz, che ne fa uno dei più originali interpreti di B. Cavalieri (Opusculum geometricum, 1659). La sua fama è altresì legata alle polemiche teologiche contro giansenisti e rigoristi. Il suo Athanophilus (o ...
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RUDIGER, Andreas
Guido Calogero
Pensatore e scienziato tedesco, nato a Rochlitz il 1° novembre 1673, morto a Lipsia il 6 giugno 1731. Fu medico e professore di filosofia a Halle e a Lipsia.
Avversario [...] eterogenei. Nel campo della gnoseologia e della logica fu soprattutto un empirista, intento a demolire l'innatismo del Leibniz e il razionalismo del Wolff con la dimostrazione della dipendenza del contenuto conoscitivo dai dati sensibili e della ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Niccolò Guicciardini
Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Un declino della matematica britannica?
Il metodo delle flussioni [...] trattato è quello di accelerare la convergenza delle serie. Molte delle serie infinite allora note (per es., la famosa serie di Leibniz π/4=1−1/3+1/5−1/7+…) convergono molto lentamente: in altre parole è necessario sommare un numero molto grande ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...