GIOBERTI, Vincenzo
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 5 apr. 1801 da Giuseppe, impiegato, e da Marianna Capra. Un dissesto finanziario del padre, morto prematuramente, rese molto precarie le condizioni [...] lingua originale) concernenti in special modo le opere di Platone, s. Agostino, F. Bacon, J.-B. Bossuet, G. Vico, G.W. von Leibniz, N. de Malebranche, G.S. Gerdil, J.-J. Rousseau e I. Kant. Quest'ultimo, unitamente alla "scuola scozzese" di Th. Reid ...
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MELANI, Alessandro
Arnaldo Morelli
– Nacque a Pistoia il 4 febbr. 1639 da Domenico e da Camilla Giovannelli; ebbe come padrini di battesimo i nobili pistoiesi Bartolomeo Rospigliosi e Caterina Cellesi.
Il [...] Pitoni, Notitia de’ contrapuntisti e compositori di musica, a cura di C. Ruini, Firenze 1988, p. 340; G.W. Leibniz, Sämtliche Schriften und Briefe, XX, 1, Allgemeiner politischer und historischer Briefwechsel, VI, a cura di G. Scheel, Berlin 1990, ad ...
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VIVA, Domenico
Ugo Dovere
– Nacque il 19 ottobre 1647 a Lecce da Giacinto, barone di Specchiarosa, Specchiamezzana e Cucunule, e da Francesca Bozzomo. Seguendo l’esempio dello zio Girolamo, dopo aver [...] , Venetiis 1757).
Nel 1715 Barthelemy des Bosses segnalava a Gottfried Wilhelm von Leibniz il padre Viva tra i «buoni autori» gesuiti contemporanei (A. Robinet, G.W. Leibniz iter Italicum, Firenze 1988, p. 39). Ludovico Antonio Muratori lo ricordava ...
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CRIVELLI, Giovanni Francesco
Augusto De Ferrari
Nacque a Venezia il 20 sett. 1691 da Lavinia Minelli, nobile veneziana, e Marcello, la cui famiglia, dell'ordine dei segretari della Repubblica, era stata [...] XXIX (1745, pp. 337-96.
Tale dissertazione fisico-matematica si inseriva nella polemica suscitata quasi mezzo secolo prima da Leibniz allorché sui corpi in quiete e in moto si era allontanato da Cartesio, trovando la difesa di Bernoulli, Wolf, Clarke ...
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PRETI, Giulio
Roberto Gronda
PRETI, Giulio. – Ultimo di cinque figli, nacque a Pavia il 9 ottobre 1911, da Roberto e da Alberta Giulia Mariani.
I genitori, emiliani di origine, erano entrambi maestri [...] riprese, prima con uno studio monografico su Isaac Newton (Milano 1950) e poi con il libro Il cristianesimo universale di Leibniz (Milano-Roma 1953). Sempre nel 1938 pubblicò nel Giornale critico della filosofia italiana (n. 6, pp. 391-406), diretto ...
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GIACOMINI, Giacomandrea
Amilcare Carpi de Resmini
Nato a Mocasina di Calvagese, presso Brescia, il 16 apr. 1796 da Pietro e da Domenica Andreis, dopo aver studiato a Desenzano prima e a Verona poi, [...] travagliato processo di transizione: pur tenacemente ancorato al vitalismo aristotelico sostenuto da Tommaso d'Aquino, da G.W. Leibniz e da I. Kant, secondo il quale la materia vivente ha caratteristiche che la differenziano nettamente da quella ...
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JAJA, Donato
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Conversano, presso Bari, il 16 giugno 1839 da Florenzo e da Elisabetta Pinto. Cominciò gli studi al seminario in vista di una futura carriera ecclesiastica, [...] parte il filone filosofico che si pone il problema dell'infinito, dell'universalità e della necessità (Malebranche, Spinoza, Leibniz); dall'altra la tradizione francese, ma soprattutto inglese, sensistica ed empiristica (Locke e Hume). Kant pone il ...
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FRAGGIANNI, Niccolò
Eugenio Di Rienzo
Nacque il 30 apr. 1686 a Barletta, da Antonio, discendente da una famiglia di antica nobiltà locale, che deteneva una magistratura in quella provincia, e da Francesca [...] e soprattutto intrattenendo rapporti con alcuni degli esponenti più in vista della repubblica letteraria europea, tra cui G.W. Leibniz.
Richiamato in patria nel 1714, il Ravaschieri, nominato presidente della Camera della Sommaria da cui dipendeva l ...
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CANTONI, Carlo
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Nacque a Gropello Cairoli, in Lomellina, il 20 nov. 1840, da Giovanni e da Giuditta Magnaghi. Fin dagli anni degli studi liceali compiuti a Casale Monferrato ebbe in Luigi Ferri un [...] , prima a Berlino poi a Gottinga, dove seguì le lezioni del Lotze, il rinnovatore della metafisica di Leibniz, subendone l'influenza, tanto che i successivi svolgimenti teoretici del suo pensiero partiranno proprio dalle posizioni monadologiche ...
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ADAMI, Francesco Raimondo
Giovanni Miccoli
Di famiglia fiorentina, nacque a Livorno nel 1711. Studiò sotto i gesuiti e gli scolopi; a diciotto anni si fece frate servita nel monastero dell'Annunziata [...] di Dio ed all'Immortalità dello Spirito umano). È interessante notare come l'A. si richiami al principio di ragion sufficiente del Leibniz per sostenere che Dio ha creato l'ottimo dei mondi possibili. Nel frattempo il Lami aveva pubblicato a parte ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...