CONTI, Antonio (Schinella)
Giovanna Gronda
Nacque a Padova il 22 genn. 1677 secondogenito di Pio e di Lucrezia Nani, nobili veneti. Il padre discendeva per via femminile da Sperone Speroni e ne lasciò [...] , in Revued'histoire littéraire de la France, XLI (1934), pp. 497-538; di A. Koyré-I. B. Cohen, Newton and the Leibniz-Clarke correspondence with notes on Newton, C. and Des Maizeaux, in Archives internat. d'histoire des sciences, XV (1962), pp. 63 ...
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DESSÌ, Giuseppe
Angelo Pellegrino
Nacque a Villacidro (prov. di Cagliari) il 7 ag. 1909, da Francesco e da Maria Cristina Pinna.
Figlio di un ufficiale di carriera costretto a frequenti trasferimenti [...] Sono tutte le opere di Voltaire e di Diderot ma anche testi di Comte, Darwin e Spencer, di Descartes, di Spinosa e di Leibniz. E tutta codesta "filosofia ritrovata" in un luogo sardo assumerà per il D. il carattere di una magica epifania dell'idea di ...
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CAMPORI, Matteo
Tiziano Ascari
Nacque a Modena il 31 ag. 1856, terzogenito del marchese Cesare e di Adele Ricci. Nel collegio S. Carlo, dove entrò nel 1864, fece gli studi ginnasiali e liceali; poi [...] sia culturale della città. Oltre a scritti minori pubblicò nel 1892 a Modena la Corrispondenza fra L. A. Muratori e il Leibniz e nel 1895 a Milano un volume di versi (Canti e squilli). Nel 1898 ebbe parte importante nella fondazione del quotidiano ...
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GRANDI, Iacopo
Cesare Preti
Figlio di Stefano e di Pellegrina Gandolfi, nacque a Gaiato, nei pressi di Pavullo nel Frignano, sull'Appennino modenese, il 27 giugno 1646. Da Bologna, dove aveva compiuto [...] e, due anni dopo, nel febbraio del 1690, durante il periodo di soggiorno veneziano del suo viaggio in Italia, G.W. Leibniz volle conoscerlo. Da quest'incontro scaturirono un paio di lettere a firma del G., entrambe risalenti a quell'anno.
L'8 marzo ...
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CALUSO DI VALPERGA, Tommaso
Piero Treves
Nacque a Torino, di doviziosa famiglia comitale canavesana, il 20 dic. 1737, da Amedeo e da Emilia Doria, genovese. Ultimo di una numerosa figliolanza e di cagionevole [...] matematica e qualche semiconfessato proposito d'imitare, o di proseguire, non pur Bacone e Malebranche, ma Galileo e Leibniz. Istruito da Giullo Selvaggi, cui succedette nell'insegnamento, e assai benvoluto dai confratelli, il C., tosto insignito del ...
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MAGALOTTI, Lorenzo. - Nacque il 13 dic. 1637 a Roma dal patrizio fiorentino Orazio, prefetto dei corrieri di Urbano VIII, e da Francesca Venturi.
Dall'età di tredici anni fu convittore nel Seminario romano, [...] con Guido e Filippo Rasponi, in Studi secenteschi, XXVII (1986), p. 112 n. 2 dà un elenco delle lettere edite; A. Robinet, Leibniz: Iter Italicum (mars 1689 - mars 1690): la dynamique de la République des lettres, Firenze 1988, pp. 273-276; E. Casali ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] nel '25, senza però discutere la tesi di laurea dedicata a Lateoria della conoscenza nei "Nouveaux Essais" di G.G. Leibniz, uno dei filosofi che, insieme con B. Spinoza e con I. Kant, maggiormente inciderà sulle sue riflessioni estetiche, etiche e ...
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MARCHETTI, Alessandro
Cesare Preti
Nacque a Pontormo (ora Pontorme, frazione di Empoli), il 17 marzo 1633 da Angelo e da Luisa Buonaventuri. Terzo di cinque figli, non ancora adolescente rimase orfano [...] con il padre camaldolese Guido Grandi, lettore di filosofia nello Studio pisano oltre che matematico molto noto e apprezzato da Leibniz e da Newton per il suo tentativo di rifondare il galileismo conciliandolo con le teorie fisiche newtoniane e con l ...
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CRISTIANI, Girolamo Francesco
Ugo Baldini
Nacque a Brescia il 3 ag. 1731 da Paolo Antonio e dalla torinese Giovanna Maria Massa. La famiglia apparteneva alla borghesia delle professioni, ma non volle [...] esempio, una conoscenza aggiornata non solo delle discipline applicative, ma della ricerca di base (numerose le sue citazioni, da Leibniz a Newton, Wolff, J. Riccati, Grandi, Poleni, Manfredi, D'Alembert) e soprattutto, ciò che è forse più notevole ...
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PERELLI, Tommaso
Renato Pasta
PERELLI, Tommaso. – Nacque il 21 luglio 1704 a Firenze da Bernardino Girolamo, avvocato, segretario del magistrato degli Otto di guardia sotto Cosimo III, e dalla nobile [...] elogio partecipe e privo di retorica (1784, p. 62). Angelo Fabroni, rettore dell’Ateneo granducale, lo paragonò a Leibniz, cui pure era inferiore per genialità matematica. I limiti di Perelli, e la sua stessa dissipazione, erano forse riducibili ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...