BERNARDO da Bologna (al secolo Floriano Toselli)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 dic. 1699, da Bartolomeo e da Teodora Castelli. Dopo aver studiato nel collegio Panolini di Bologna, vestì [...] nel 1766, un trattato filosofico in tre volumi, violenta requisitoria contro tutta la filosofia moderna, da Cartesio a Leibniz, da Wolf a Newton, a Gassendi: la Institutio philosophica praemittenda theologiae, nunc Aristotelis et Ioannis Duns Scoti a ...
Leggi Tutto
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] di s., il carattere di generalità delle parole e delle idee in contrapposizione alla particolarità delle cose. G. Leibniz criticherà l’impostazione nominalistica di Locke, sottolineando che, nonostante l’arbitrarietà dei caratteri (s.), c’è tuttavia ...
Leggi Tutto
Simbologia
Élémire Zolla
di Élémire Zolla
Simbologia
sommario: 1. Definizione e caratteri della simbologia. 2. Eclissi e rinascenza della conoscenza simbologica. 3. La Scuola di Lipsia. 4. Leo Frobenius [...] , il sistema divinatorio binario della varia geomanzia africana o delle linee unite e spezzate nell'I Ching cinese, che il Leibniz studiò sotto questo profilo), ma che non hanno come fine essenziale la comunicazione, bensì la rivelazione, di là dalle ...
Leggi Tutto
CORSINI, Edoardo (Odoardo)
Ugo Baldini
Nacque da Pellegrino il 4 ott. 1702 a Fellicarolo di Fanano (Modena) e fu battezzato con il nome di Silvestro, mutato poi all'ammissione tra gli scolopi in Eduardus [...] ai progressi internazionali le Institutiones paiono indicare una informazione notevolemente arretrata (non compaiono Newton, Locke, Leibniz). Il trattato è quindi ben lontano dall'essere rivoluzionario, ma alla sua comparsa certe novità che ...
Leggi Tutto
MAGLI, Pasquale Arcangelo
Cesare Preti
Nacque il 25 giugno 1720 a Martina Franca da Nicola, contabile del duca Francesco Caracciolo, e da Maria Maddalena Marinosci.
Poco è noto degli anni giovanili: [...] alla fisico-teologia dei newtoniani come mezzo per dimostrare l'esistenza di Dio e, d'altra parte, di aver ripreso da Leibniz la tesi della semplicità e attività delle sostanze che, per il M., aveva chiara matrice newtoniana; sottolineò le riserve ...
Leggi Tutto
BURCKARD, Johannes
Ingeborg Walter
Nacque con tutta probabilità nel 1450 a Haslach in Alsazia, nella diocesi di Strasburgo ("Argentinensis" si qualificò il B. per tutta la vita), da genitori di modesta [...] des cérémonies de la cour de Rome in appendice a una edizione dei Mémoires del Commynes (Paris 1649), mentre il Leibniz, che si servì di un manoscritto conservato a Wolfenbüttel, stampò un ampio estratto con il titolo Specimen historiae arcanae sive ...
Leggi Tutto
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] tradizione aristotelica, è «misura sensibile ed estesa mediante il movimento».
Come sul concetto di spazio assoluto, G.W. Leibniz polemizza con Newton anche sul concetto di t. assoluto, contestando il carattere oggettivo di ente metafisico che il t ...
Leggi Tutto
Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] utilità e necessità. La concezione razionalistica della g. originatasi dalla riforma cartesiana trova la sua alta espressione in G. Leibniz, per il quale la g. fondata su considerazioni di utilità e di convenienza sociale è la forma imperfetta della ...
Leggi Tutto
CAMPI, Pier Maria
Armando Petrucci
Nacque a Piacenza il 19 maggio 1569, in una casa ancora oggi esistente nel vecchio centro della città, da un Gentile appartenente a una distinta famiglia locale di [...] in lui la passione per la moralità e l'allegoria intese come categorie storiche, al di là di ogni mistificazione. Il Leibniz e il Muratori lo apprezzarono come prezioso raccoglitore ed editore di documenti, e anche in questo secolo gli storici del ...
Leggi Tutto
Botanica
F. biologica Insieme di piante che, anche se sistematicamente lontane, hanno in comune caratteri ecologici e di adattamento. Tra i vari sistemi di classificazione delle f. biologiche, il più noto [...] sperimentale. Resta invece operante l’idea di f. come principio intelligibile unificatore del molteplice empirico. In G. Leibniz il concetto di f. o entelechia, principio individuale e irripetibile, è il fondamento della teoria delle monadi.
Un ...
Leggi Tutto
leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...