monade
mònade [Der. del lat. monas -adis "unità", dal gr. monás -ádos da mónos "uno solo"] [FAF] Seguendo la definizione di G.W. Leibniz (1696), adattata al successivo sviluppo che il concetto ha avuto [...] nelle scienze, ciascuno degli elementi materiali tra loro simili i quali, associati in gran numero, costituiscono i particolari sistemi fisici che sono oggetto di studio della meccanica statistica, qual ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. I metodi numerici
Peter Schreiber
I metodi numerici
Il XVII sec. è stato in generale un 'secolo geometrico'. A parte alcune considerazioni di carattere puramente numerico, [...] 1700 cercavano di precisare il valore di π, stabilirono che la serie per π/4
ottenuta ponendo x=1 nella serie di Leibniz per la funzione arcotangente, fornisce il valore 3,14 per π soltanto dopo più di 300 termini. L'astronomo inglese John Machin ...
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paracentrico
paracèntrico [agg. (pl.m. -ci) Comp. di para-2 e centrico] [ALG] Qualifica di una curva piana (isocrona p.) che risolve un problema di caduta dei gravi proposto da G.W. Leibniz: → isocrona. ...
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Matematico, filosofo naturale e controversista (Virieu-le-Grand, Ain, 1607 - Roma 1688), gesuita (1626). Scrisse di filosofia, fisica, astronomia, botanica e zoologia, ma di particolare interesse è la [...] sua opera matematica, apprezzata da Leibniz, che ne fa uno dei più originali interpreti di B. Cavalieri (Opusculum geometricum, 1659). La sua fama è altresì legata alle polemiche teologiche contro giansenisti e rigoristi. Il suo Athanophilus (o ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Niccolò Guicciardini
Gli sviluppi del calcolo in Gran Bretagna
Un declino della matematica britannica?
Il metodo delle flussioni [...] trattato è quello di accelerare la convergenza delle serie. Molte delle serie infinite allora note (per es., la famosa serie di Leibniz π/4=1−1/3+1/5−1/7+…) convergono molto lentamente: in altre parole è necessario sommare un numero molto grande ...
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infinitesimale, anàlisi (o càlcolo) Parte della matematica (detta anche semplicemente analisi matematica) i cui metodi e sviluppi sono fondati sull'operazione di passaggio al limite. Suoi iniziatori sono [...] considerati nel 17° sec. I. Newton e G.W. Leibniz, tuttavia ha avuto il suo sviluppo solo in seguito alla definizione rigorosa del concetto di limite. L'a.i. si suddivide in due branche principali: l'analisi (o calcolo) differenziale e il calcolo ...
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indiscernibilità Caratteristica di ciò che non si può percepire o distinguere.
Principio dell’i. degli identici In logica matematica, è stato così chiamato (per es., da W.V.O. Quine e S. Kripke) il principio, [...] detto anche legge di Leibniz, secondo cui individui identici hanno in comune tutte le proprietà; in base a esso due nomi dello stesso individuo sono intercambiabili in ogni contesto senza che se ne alteri il valore di verità. Tale principio è l’ ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] non nel loro essere, ma nel loro divenire o come 'flusso'. Il calcolo infinitesimale elaborato da Newton (1665) e da Leibniz (1684) non era che il coronamento di questa tendenza" (Needham 1959, p. 155).
Gli sviluppi manifestatisi in Europa dimostrano ...
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GUGLIELMINI, Domenico
Anna Rita Capoccia
Nacque a Bologna, da Giulio e da Gentile Neri, il 27 sett. 1655. A Bologna studiò matematica con G. Montanari e medicina con M. Malpighi: dal primo fu introdotto [...] Opera omnia mathematica, hydraulica, medica et physica fu pubblicata postuma, in due volumi, a Ginevra, nel 1719.
Fonti e Bibl.: G.W. Leibniz, Opera omnia, Genevae 1768, V, pp. 79-81, 89-93, 98-102, 106-121, 127-132; VI, pp. 320-329; Acta eruditorum ...
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Matematico (Bologna 1681 - ivi 1761), fratello di Eustachio. Insegnò a Bologna, ove fu successore di B. Cavalieri e di P. Mengoli. Autore del trattato De constructione aequationum differentialium primi [...] gradus (1707), nel quale sono esposti i principali risultati raggiunti da Newton, da Leibniz, dai Bernoulli e dall'autore stesso nello studio delle equazioni differenziali e dei fondamenti del calcolo integrale. Nel 1742 succedette al fratello nella ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...