VERSTER, Floris
G. I. Hoogewerff
Pittore, nato a Leida il 9 giugno 1861, morto il 21 gennaio 1927 a Groenoord, presso la città nativa. Fu scolaro dell'Accademia a L'Aia e di G. H. Breitner, amico del [...] poeta Verwey. Viaggiò poco, espose poco; la sua arte si può dire intima. Nel paesaggio è delicato. I molti quadri di fiori e di nature morte sono di composizione semplice per non dire umile, ma colpiscono ...
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Pastore nonconformista (n. forse Gainsborough, Lincolnshire, 1575 circa - m. Leida 1625). Per la crescente ostilità delle autorità, nel 1608 riparò, con numerosi nonconformisti, ad Amsterdam, poi a Leida [...] (1609), dove, altamente stimato anche dagli oppositori, diresse una comunità sempre più larga. Organizzò (1620) la partenza per l'America del Mayflower con i primi pellegrini puritani (Pilgrim fathers) ...
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(o Dow, o Douw), Gerrit (o Gerard) Pittore olandese (Leida 1613 - ivi 1675). Allievo e seguace di Rembrandt, nella tradizione della scuola di Leida eseguì dipinti di piccolo formato, caratterizzati dall’estrema [...] minuzia dell’esecuzione e da preziosi effetti di luce, che ebbero grande fortuna e furono molto imitati. Tra le opere: Fanciulla con lanterna (Vienna, Kunsthistorisches Museum); Venditrice di frittelle ...
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Nato a Leida nel 1598, fu professore di medicina e medico del principe Maurizio. Dopo essere stato medico pratico nella sua città natale, si recò nelle Indie col titolo d'ispettore dei chirurghi e vi morì [...] nel 1631. È uno dei fondatori della medicina tropicale e il suo libro De medicina Indorum (Leida 1642; 1718; Parigi 1645) contiene molti dati preziosi. Altri scritti inediti furono pubblicati nel De Indiae utriusque re naturali et medica (Amsterdam ...
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Pittore (L'Aia 1621 circa - Overschie 1690). Lavorò a Leida (1638), l'Aia (1639-57), Delft (1657-1663), Amsterdam (1669-74), dipingendo soprattutto nature morte (pesci, uccelli, frutta) e marine tempestose. ...
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Pittore (Leeuwarden 1622 o 1623 - Amsterdam 1672), attivo a Leida e (dal 1660) ad Amsterdam. Dipinse soprattutto ritratti, con sfondi di architetture o paesaggi, ispirati a B. van den Helst (Amsterdam, [...] Rijksmuseum; Berlino, Gemäldegalerie; Parigi, Louvre) ...
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Botanico (Voorschoten 1851 - Saint-Raphaël 1910). Professore aggiunto di botanica a Leida, quindi direttore dell'Istituto botanico di Buitenzorg (Giava) che, sotto la sua direzione, divenne un celebre [...] centro di studî di botanica tropicale; si occupò di istologia, citologia, embriologia e biologia vegetale ...
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Famiglia di pittori olandesi. Il più celebre è Frans il Vecchio (Leida 1635 - ivi 1681), allievo e continuatore di G. Dou. Le sue opere giovanili ritraggono per lo più scene di mercato, ma presto egli [...] , pur subendo l'influsso francese. La produzione della famiglia van M. ben rappresenta il genere tipico della scuola di Leida: quadretti di piccolo formato, di esecuzione minutissima e raffinata, che furono in gran voga e sono tuttora ricercati dai ...
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Nome grecizzante del filologo olandese Jacob Voorbroek (Appingedam, Groninga, 1651 - Leida 1715), la cui opera nel campo storico e antiquario preluse all'indagine scientifica moderna. Le sue Animadversiones [...] historicae (1685) fornirono a B. G. Niebuhr materiali per la sua ricostruzione della più antica civiltà romana. Insegnò dal 1693 all'univ. di Leida, cui legò la sua biblioteca e numerosi manoscritti (Codices Perizoniani). ...
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Nome latinizzato del filologo olandese Theodor de Rycke (Arnheim 1640 - Leida 1690), prof. (dal 1672) di storia all'univ. di Leida. Pubblicò (1684, rist. 1692) le note e correzioni di L. Holste al lessico [...] geografico di Stefano di Bisanzio; vi aggiunse una dissertazione De primis Italiae colonis et Aeneae adventu, in cui è sostenuta la realtà storica dello sbarco di Enea nel Lazio. Notevoli anche il Sejanus, ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...