Silvio
Italianizzazione di Sylvius, pseud. del medico e anatomista tedesco Franz de le Boë (Hanau 1614 - Leida 1672). Prof. a Leida, vi instaurò l’insegnamento della clinica medica; fu uno dei primi [...] sostenitori della circolazione del sangue. Acquedotto di S.: il piccolo canale che, nell’encefalo, fa comunicare il terzo ventricolo col quarto. Scissura di S.: profondo solco che, nella superficie esterna ...
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L'ÉCLUSE, Charles de (Clusius, Carolus)
Augusto Béguinot
Nato ad Arras nel 1525, morto a Leida nel 1609, fu uno dei più eruditi fitografi del sec. XVI, che, a differenza di tanti altri che si lasciarono [...] distrarre dalla medicina e dalla farmacia, rivolse tutta la sua attività alla scoperta e descrizione delle piante nuove o imperfettamente note di varie regioni d'Europa o anche esotiche, talché può essere ...
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HIPPAIOS (῾Ιππαῖος)
G. Scichilone
Sileno che compare soltanto su un'anfora calcidese del Rijksmuseum di Leida (Inv. 1626), proveniente da Vulci, con sileni e ninfe danzanti. Il vaso, nel quale H. è rappresentato [...] mentre danza ignudo presso la ninfa Klytò, è databile intorno al 540 a. C.
Bibl.: W. H. Roscher, in Roscher, I, 2, c. 2662; A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino-Lipsia 1927, pp. 7-8; 456 (fac-simile dell'iscrizione), ...
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Stieltjes Thomas Johannes
Stieltjes 〈stìiltiës〉 Thomas Johannes (Zwolle 1856 - Tolosa 1894) Astronomo dell'Osservatorio di Leida (1877), prof. nell'univ. di Groninga (1883) e di Tolosa (1886). ◆ [ANM] [...] Integrale di S.: generalizzazione dell'integrale definito, ottenuta sostituendo alla variabile d'integrazione un'opportuna funzione. Date in un intervallo (a, b) due funzioni reali, delle quali una, g(x), ...
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Scrittore, pensatore, medico (Dordrecht 1670 - Hackney 1733). Nella sua opera più famosa, The fable of bees, or private vices, publick benefits (1714) M. sostenne che gli impulsi derivanti dal naturale [...] d'un medico che esercitava a Dordrecht, fu per qualche tempo a Rotterdam alla scuola di Erasmo. Passato all'università di Leida vi sostenne nel 1689 una tesi che prendeva spunto dalla teoria cartesiana dell'automatismo degli animali, e nel 1691 si ...
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Filologo olandese (Loosduinen, L'Aia, 1579 - Sorö, Danimarca, 1639). Fu prof. di greco e storia a Leida (dal 1610) poi, dal 1625, di storia e politica a Sorö e storiografo di Cristiano IV di Danimarca. [...] Fu editore di classici latini e greci e pubblicò opere di storia danese e olandese ...
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Botanico e naturalista (Gand 1807 - Liegi 1852); direttore dell'Orto botanico e prof. di botanica a Leida (dal 1835); dal 1837 membro dell'Accademia delle scienze di Bruxelles. Scrisse varie memorie di [...] fisica, zoologia e botanica; scoprì un processo di fecondazione artificiale della vaniglia poi largamente usato ...
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Uomo politico americano (n. Droitwich, Worcester, 1595 - m. nei pressi di Giamaica nel 1655). Emigrato a Leida (1617), fu poi uno dei Pellegrini del Mayflower, partecipando alla fondazione della colonia [...] di Plymouth. Il suo matrimonio con Susan White fu il primo matrimonio celebrato nella Nuova Inghilterra. Tre volte governatore (tra il 1639 e il 1645), ebbe poi molti incarichi importanti, e fu varie volte ...
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Poeta mistico (Breslavia 1651 - Mosca 1689). Figlio di un artigiano, studiò diritto a Jena e a Leida e conobbe l'opera di J. Böhme, cui si ispirò in un poema pervaso di notazioni profetiche. Studiò inoltre [...] gli scritti di Paracelso, la filosofia neoplatonica e quella esoterica. Si dedicò alla pubblicazione delle proprie opere ispirate alla Bibbia e all'Apocalisse, in cui si dispiega il suo disegno di conversione ...
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Filologo olandese, nato a Parigi il 28 novembre 1813; morto nel 1889 a Leida dove compì gli studî e a soli 23 anni pubblicò la Prosopographia Xenophontea che suscitò grande aspettazione confermata dalle [...] poeta comico Platone (1840). Impratichitosi in Italia della paleografia greca, nel 1847 fu nominato professore di lingue classiche a Leida, dove insegnò sino alla morte. Tra i suoi scritti famosa rimase l'Oratio de arte interpretandi grammatices et ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...