KERCKRING, Theodorus
Arturo Castiglioni
Medico, nato nel 1640 in Amburgo, dove morì il 2 novembre 1693. Studiò medicina a Leida ove conseguì la laurea e prese poi stabile dimora in Amsterdam, dove divenne [...] materia medica e propugnò la prescrizione dell'antimonio. Il suo libro più importante è lo Spicilegium anatomicum, continens observationum anatomicarum centuriam unam, ecc. (Amsterdam 1670). Le Opera Omnia furono pubblicate a Leida dopo la sua morte. ...
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Naturalista (Amsterdam 1637 - ivi 1680). Dopo aver frequentato l'Athenaeum della sua città, nel 1661 si trasferì a Leida per studiare medicina con F. de le Boë. Dedicatosi alla sperimentazione [...] con M. Thévenot, rientrò in Olanda per collaborare dapprima con G. L. Blasius ad Amsterdam (1655), quindi con J. Horne a Leida dove, nel 1667, si addottorò in medicina con le tesi che di lì a poco sarebbero state riproposte nel Tractatus physico ...
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POIRET, Pierre
Guido Calogero
Filosofo e teologo, nato a Metz il 15 aprile 1646, morto a Rijnsburg (presso Leida) il 21 maggio 1719. Dopo aver studiato alle università di Basilea e di Heidelberg, esercitò [...] il ministero evangelico ad Anweil e ad Amburgo. Qui conobbe Antoinette Bourignon, che con le sue concezioni mistiche influì decisamente sul suo pensiero. Nel 1688, avversato dal clero di Amburgo per l'avvenuta ...
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ANTIPHILOS (᾿Αντίϕιλος)
A. Stazio
4°. - L'unica gemma su cui è testimoniato questo nome, nella Collezione Neufville a Leida, è conosciuta solo attraverso un'antica e poco chiara descrizione: il nome, [...] in genitivo, era inciso accanto ad un arco con frecce e faretra, su una delle facce della gemma; sull'altra era una scena non identificata. L'iscrizione, posto che la gemma fosse autentica, indicava verisimilmente ...
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Medico e poeta, nato il 14 marzo 1649 ad Amsterdam; morto nell'aprile 1713 a Leida. Ebbe nel 1688 la cattedra di anatomia e chirurgia nell'università dell'Aia; passò poi in Inghilterra; nel 1694 ebbe la [...] cattedra di medicina e chirurgia a Leida, che tenne, con un intervallo tra il 1701 e il 1703 in cui tornò in Inghilterra, sino alla morte. La sua opera fondamentale è l'Anatomia corporis humani, pubblicata ad Amsterdam nel 1685 con 105 grandi tavole ...
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Filologo e filosofo (Berna 1746 - Oegstgeest, Olanda Merid., 1820), prof. presso le univ. di Amsterdam (dal 1779) e di Leida (dal 1799). Fu l'ultimo dei grandi filologi leidensi del sec. 18º. L'opera più [...] importante è l'edizione dei Moralia di Plutarco (con la traduzione di Wilhelm Xylander, 15 voll., 1795-1830). Scrisse inoltre di critica del testo (Epistola critica, 1789), e polemizzò con rappresentanti ...
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DORO (Δωρώ)
L. Rocchetti
Menade raffigurata su un vaso calcidese, già nella Collezione Durand, e ora al museo di Leida.
Bibl.: H. Heydemann, Satyr- und Bakchennamen, Halle 1880, pp. 28, 39; A. Rumpf, [...] Chalkidische Vasen, Berlino-Lipsia 1927, p. 13, tavv. XXVII-XXX ...
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Sinologo olandese (1889 - 1954). Fu a Pechino dal 1912 al 1918. Dal 1930 prof. ordinario di cinese all'università di Leida e (1931) direttore dell'Istituto di sinologia; dal 1936 coeditore della rivista [...] T'oung Pao ...
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Teologo calvinista, nato ad Oudewater (Olanda meridionale), il 10 ottobre 1560. Frequentò per sei anni l'università di Leida, poi ottenne dal magistrato di Amsterdam i mezzi per completare i suoi studî [...] per la chiarezza, la precisione, il rigore del ragionamento e la conoscenza delle Scritture.
Le opere complete ebbero varie edizioni: Leida 1629, Francoforte 1631 e 1635 (trad. inglese di J. Nichols, The works of A., voll. 2, Londra 1825-1828; un ...
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MORIN, Jean
Pio Paschini
Nacque a Blois nel 1591 da parenti calvinisti; studiò lettere a La Rochelle, filosofia a Leida. Fattosi cattolico, entrò nell'Oratorio (1618). Nel 1625 il padre de Bérulle lo [...] scelse come uno dei dodici secerdoti che dovevano costituire la cappella di Enrichetta di Francia regina d'Inghilterra. Costretto a ritornare in Francia, dimorò nella casa di Saint-Honoré di Parigi, dove ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...