ERLENMEYER, Pittore di
L. Banti
Ceramografo corinzio, chiamato così dal nome del proprietario di un alàbastron a Basilea. Il Benson ha riunito sotto questo nome quattro grandi alàbastra, due in possesso [...] Pittore dei Leoni Alati (v.) sarebbe una tarda fase del Pittore di Erlenmeyer. Due alàbastra a Berkeley, California (8/3303) e a Leida (i, 1926/1.2) con un gallo gigantesco, e, forse, un terzo a Firenze sono vicini allo stile del pittore. Su tutti ...
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Umanista fiammingo (Overijssche, Bruxelles, 1547 - Lovanio 1606). Animato da un atteggiamento sincretistico, fu influenzato soprattutto da Tacito e da Seneca nell'elaborazione delle sue teorie sulla politica [...] peregrinazione da Colonia ad Anversa a Lovanio, dove insegnò per breve tempo (1576); passò quindi all'università calvinista di Leida (1578). Questo fece pensare a una adesione al protestantesimo, ma si trattò invece di un esteriore accomodamento alle ...
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Giurista musulmano di scuola shāfi‛ita, nato ad al-Baṣrah (Bassorah) nel 434 èg. (1042-1043 d. C.); visse nella sua città natale insegnando il diritto e tenendo l'ufficio di giudice; morì dopo il 500 èg. [...] commenti piccoli e grandi e di glosse estesissime. Il libretto ha avuto fortuna anche in Europa: lo tradusse in francese S. Keijzer (Leida 1859, col testo arabo); poi L. W. C. van den Berg pubblicò in arabo e in francese il commento (intitolato Fatḥ ...
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L'Alfarabi o Alpharabius o Avennasar, ecc. degli scritti latini medievali, uno dei più famosi filosofi musulmani, soprannominato in arabo al-mu‛allim ath-thānī "il secondo maestro" (il primo essendo Aristotele), [...] ; J. P. N. Land, Recherches sur l'histoire de la gamme arabe, in Actes du 6e Congrès intern. de orientalistes (Leide 1883), Leida 1885, parte 2ª, sez. 1ª, pp. 100-168 (estratti in arabo e francese dal trattato analizzato dal Kosegarten); P. Tripodo ...
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VIGLIUS ab Aytta (latinizzazione di Wigle Van Aytta)
Adriano H. Luijdjens
Giurista e uomo di stato olandese. Nacque il 19 ottobre 1507 nella state Barrahuys presso Wirdum in Frisia, morì il 18 maggio [...] "Suichemius" o "van Zwichum". Nel'20 ricevette la tonsura pure rimanendo laico fino quasi alla vecchiaia. Studiò le lingue classiche a Leida e a L'Aia per poi frequentare l'università di Lovanio. Dal 1527 al 1529 studiò giurisprudenza a Dôle e fu tra ...
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Ebraista e teologo calvinista, padre della critica testuale della Bibbia presso i protestanti, nato il 15 ottobre 1585 a Saint-Elier presso Sedan, morto il 18 giugno 1658. Professore di ebraico a Saumur [...] volta il "vecchio") fu uno dei più celebri professori di Saumur. Nel 1624 pubblicava il suo Arcanum punctuationis revelatum (Leida), dimostrando che i punti vocalici e tutti i segni diacritici del testo biblico ebraico non sono anteriori al sec. V ...
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WILKES, John
Uomo politico inglese, nato a Clerkenwell (Londra) il 17 ottobre 1727, morto a Londra il 26 dicembre 1797. La sua figura ha uno speciale rilievo nella storia parlamentare del sec. XVIII [...] re Giorgio III, appoggiato dal partito tory, per far trionfare contro i whigs la sua volontà personale. Il W. studiò a Leida, dove approfondì la conoscenza delle letterature classiche. Tornato a Londra nel 1748 sposò Mary Mead, ma il suo non fu un ...
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Vedi TEMPIO dell'anno: 1966 - 1997
TEMPIO (v. vol. VII, p. 695)
D. Martens
B. Blelelli Marchesini
P. Callieri
C. Lo Muzio
G. Kreisel
M. L. Giorgi
(v. vol. VII, p. 695). Egitto. - La documentazione [...] , Un temple du feu d'époque islamique à Tureng Tépé, in Le feu dans le Proche-Orient antique. Actes du Colloque de Strasbourg, 1972, Leida 1973, pp. 31-39; D. Stronach, Tap- peh Nuši Jan: a Case for Building Rites in 7°/6° Century B.C. Media?, in F ...
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GRECA, Arte (v. vol. III, p. 1005)
G. Gullini
L. Beschi
P. Moreno
O. Drager
vol. III, p. 1005). Architettura. - Forse nessun altro aspetto dell'antica civiltà ellenica ci obbliga a rivedere profondamente [...] 1974; N. Demand, Plato and the Painters, in PhoenixToronto, XXIX, 1975, pp. 1-20; E. Keuls, Plato and Greek Painting, Leida 1978; G. Rembado, Il problema delle origini della pittura corinzia. Una questione di metodo, in Sandalion, VIII-IX, 1985-1986 ...
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ARATEA
U. Bauer-Eberhardt
Nella tradizione testuale e figurativa, dalla Tarda Antichità fino al sec. 13°, i più diffusi manoscritti di astronomia sono i Phaenomena Aratea, basati sulle versioni latine [...] ai cicli figurativi astronomici, in quanto per es. i brani degli A. di Festo Avieno erano inclusi nei manoscritti di Germanico (Leida, Bibl. der Rijksuniv., Voss. lat. Q 79), il testo dello pseudo-Beda costituisce un commentario degli A. di Cicerone ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...