Pittore (Leida 1601 - Anversa 1674). Allievo e collaboratore di P. P. Rubens, fu in seguito a Parigi, dove divenne ritrattista e collaborò con S. Vouet. Dal 1653 si stabilì ad Anversa e vi raccolse una [...] collezione di dipinti di maestri contemporanei. Fece anche cartoni per arazzi ...
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Scienziato olandese, vissuto a Leida nel sec. 18º. Fece parte della scuola di P. van Musschenbroeck. Costruì (1745) la cosiddetta bottiglia di Leyda, cioè il primo condensatore elettrico. Tale scoperta [...] è attribuita da altri al tedesco G. von Kleist o al Musschenbroeck stesso ...
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Medico e naturalista (Leida 1722 - Aia 1789); prof. nell'univ. di Franeker e di Amsterdam; infine prof. di anatomia, chirurgia, medicina teorica e botanica a Groninga. Autore, tra l'altro, di memorie di [...] chirurgia, di Demonstrationes anatomico-pathologicae (1760; 1762), di studî di anatomia comparata. Uno dei fondatori dell'antropologia, introdusse il metodo grafico e il metodo delle proiezioni craniometriche ...
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Pittore (Leida 1611 circa - Londra 1693), fratello di Esaias I. Fu specialista di battaglie navali, eseguite con precisione documentaria e con una particolare tecnica, che consisteva nel delineare a inchiostro [...] la scena sulla tela già preparata. Stabilitosi in Inghilterra con il figlio Willem il Giovane (1673) divenne pittore ufficiale della Marina inglese, costituendo un precedente fondamentale per il locale ...
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Pittore (Leida 1465 circa - Haarlem 1495 circa). Eseguì importanti lavori a Haarlem, tra cui il grande trittico per la cappella della Confraternita di s. Giovanni, il cui unico scomparto conservato è nel [...] Kunsthistorisches Museum di Vienna. Vi si rivela seguace di D. Bouts e di A. van Ouwater, con i quali forma la cosiddetta scuola di Haarlem ...
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Pittore (Leida 1633 - Greenwich 1707). Figlio e allievo di Willem il Vecchio, col quale fu in Inghilterra, studiò anche con S. de Vlieger. Anch'egli specialista di battaglie navali, fu tra i maggiori pittori [...] olandesi di marine, eseguite con tecnica raffinatissima, esercitando grande influsso sulla pittura inglese. Opere ad Amsterdam, Rijksmuseum; L'Aia, Mauritshuis; Londra, National Gallery ...
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Pittore (Leida 1556 - Bruxelles 1629). Allievo di D. Lampsonius, a Roma (1575-80) si accostò a F. Zuccari. Fu attivo ad Anversa e a Bruxelles. Da una pittura di tipo tardo-manieristico passò a una maggiore [...] ampiezza ed equilibrio compositivo, in una tendenza che anticipa la pittura di P. P. Rubens, suo allievo e collaboratore ...
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Pittore (Leida 1596 - L'Aia 1656), uno dei maggiori paesisti olandesi. Abbandonò presto lo stile aneddotico e cromaticamente contrastato del maestro, E. van de Velde. Nelle sue vedute, in genere ridotte [...] a una estrema sobrietà di elementi (mare, orizzonte basso, un vasto cielo), e tutte su una scala quasi monocroma di tinte ambrate, l'effetto luminoso, pacato e diffuso, prevale su ogni altro. Opere nei ...
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Valdese (Villasecca 1615 - Leida 1670). Studiò a Ginevra avvicinandosi al calvinismo; pastore a S. Giovanni dopo suo zio Antonio (v.), cercò di promuovere sollevazioni popolari contro le limitazioni imposte [...] alla propaganda valdese, ma in seguito alle sommosse culminate nelle Pasque piemontesi (1655) dovette riparare in Francia e poté ritornare in patria solo più tardi per l'intervento di Cromwell. Scoppiate ...
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Figlio (n. Leida 1228 - m. 1256) di Fiorenzo IV, conte d'Olanda, e di Matilde di Brabante; conte d'Olanda dal 1235. Alla morte di Enrico Raspe, il partito avverso agli Svevi lo elesse (1247) re dei Romani, [...] ma G. riuscì a ottenere il suo completo riconoscimento in Germania solo dopo la morte di Corrado IV (1254). Sotto di lui diminuì notevolmente la potenza del potere regio per i numerosi privilegi concessi ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...