Pittore (Zoeterwoude, Leida, 1895 - Grimaud, Var, 1981). Le prime opere, figure e paesaggi, rivelano il suo apprendistato artistico in una colonia di artisti espressionisti a Worpswede, nella Germania [...] settentr. (1922-24). Dopo un breve soggiorno a Parigi (1925) visse in Corsica e a Maiorca (1931-36) dove, attraverso la ricerca di una dinamica strutturazione cromatica dello spazio, giunse progressivamente ...
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Scultore e intagliatore, attivo tra il 1460 e il 1473 a Treviri, Strasburgo e Vienna. Tra le sue opere firmate o documentate: la lapide (1462) dell'arcivescovo Jacob von Sierck (Treviri, Museo Diocesano); l'epitaffio (1464) di un sacerdote nella cappella di S. Giovanni a Strasburgo; la pietra tombale (1462 circa) del monumento di Federico III con la figura dell'imperatore ad altorilievo (Vienna, S. ...
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Pittore (Gand 1584 circa - Zoeterwoude, Leida, 1632). Dipinse marine, quasi sempre tempestose, in raffinate tonalità grigio-argentee e con particolare attenzione per la resa atmosferica, rinnovando il [...] genere attraverso l'osservazione dal vero. Riprese i suoi modi anche il figlio Julius (Rotterdam 1609 - Leida 1645). ...
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VERSTER, Floris
G. I. Hoogewerff
Pittore, nato a Leida il 9 giugno 1861, morto il 21 gennaio 1927 a Groenoord, presso la città nativa. Fu scolaro dell'Accademia a L'Aia e di G. H. Breitner, amico del [...] poeta Verwey. Viaggiò poco, espose poco; la sua arte si può dire intima. Nel paesaggio è delicato. I molti quadri di fiori e di nature morte sono di composizione semplice per non dire umile, ma colpiscono ...
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Pittore (L'Aia 1621 circa - Overschie 1690). Lavorò a Leida (1638), l'Aia (1639-57), Delft (1657-1663), Amsterdam (1669-74), dipingendo soprattutto nature morte (pesci, uccelli, frutta) e marine tempestose. ...
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Pittore (Leeuwarden 1622 o 1623 - Amsterdam 1672), attivo a Leida e (dal 1660) ad Amsterdam. Dipinse soprattutto ritratti, con sfondi di architetture o paesaggi, ispirati a B. van den Helst (Amsterdam, [...] Rijksmuseum; Berlino, Gemäldegalerie; Parigi, Louvre) ...
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Famiglia di pittori olandesi. Il più celebre è Frans il Vecchio (Leida 1635 - ivi 1681), allievo e continuatore di G. Dou. Le sue opere giovanili ritraggono per lo più scene di mercato, ma presto egli [...] , pur subendo l'influsso francese. La produzione della famiglia van M. ben rappresenta il genere tipico della scuola di Leida: quadretti di piccolo formato, di esecuzione minutissima e raffinata, che furono in gran voga e sono tuttora ricercati dai ...
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Architetto (Gunzenhausen 1683 - Ansbach 1749). Dopo avere studiato a Giessen, Halle e Leida, viaggiò in Inghilterra e Francia, riportando in Franconia l'influsso dell'architettura francese. Successore [...] del fratello Johann Wilhelm (1680-1718) come Oberst-Baudirektor di Ansbach, con le sue realizzazioni (Gesandtenhaus, ampliamento della Residenza, il cosiddetto Zochaschlösschen, Hofkirche, ecc.) determinò ...
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DORKIS (Δόρκις)
L. Rocchetti
Satiro raffigurato su alcuni vasi calcidesi del museo di Leida e su uno del museo di Napoli (n. 2617), tutti provenienti da Vulci.
Bibl.: H. Heydemann, Satyr- und Bakchennamen, [...] Halle 1880, pp. 26, 28, 36; A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino-Lipsia 1927, p. 13, tav. XXVII-XXX ...
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Architetto olandese (n. circa 1600 - m. forse 1662). Allievo di J. van Campen; a Leida costruì, seguendo modelli del Rinascimento italiano, la Mariekerk, chiesa ottagonale a cupola, il Lakenhal (Palazzo [...] della Lana), ora Museo Cittadino, ecc ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...