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Naturalista (Schiedam 1619 - Leida 1669). Addottoratosi in filosofia a Utrecht nel 1639, si trasferì a Boscoducale dove, nel 1644, venne nominato professore di filosofia presso il locale ateneo. [...] all'edizione della traduzione latina di De l'homme di R. Descartes, che egli dette alle stampe nel 1662. Chiamato a Leida nel 1664, gli venne conferito il dottorato in medicina e, nel 1667, l'insegnamento della botanica. Pubblicò un inventario delle ...
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Medico (Leida 1700 - Vienna 1772). Medico di corte di Maria Teresa a Vienna, ispettore generale dell'insegnamento medico in Austria, fondatore della scuola medica viennese. La sua opera maggiore è Commentaria [...] in Boerhaavii aphorismos (1742-72). È di sua creazione il liquore di van Swieten, usato un tempo nella terapia della sifilide ...
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Medico e naturalista (Leida 1722 - Aia 1789); prof. nell'univ. di Franeker e di Amsterdam; infine prof. di anatomia, chirurgia, medicina teorica e botanica a Groninga. Autore, tra l'altro, di memorie di [...] chirurgia, di Demonstrationes anatomico-pathologicae (1760; 1762), di studî di anatomia comparata. Uno dei fondatori dell'antropologia, introdusse il metodo grafico e il metodo delle proiezioni craniometriche ...
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Medico, chimico e botanico (Voorbout, Leida, 1668 - Leida 1738). Professore di medicina a Leida (1709), ebbe anche l'insegnamento della botanica e (1718) della chimica. Tentò di conciliare i dettami d'Ippocrate [...] chemiae (1732) ebbe un importante ruolo di sistematizzazione delle conoscenze. Tra le altre sue opere: le Institutiones medicae (1708), gli Aphorismi de cognoscendis et curandis morbis (1709), l'Index plantarum (1727) dell'orto botanico di Leida. ...
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Anatomista e fisiologo (Harderwijk 1650 - Leida 1692), prof. di anatomia e medicina a Leida (dal 1687). È detto canale di N. una formazione anatomica della donna, residuo di un diverticolo peritoneale, [...] che può essere origine di cisti ...
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Medico (Francoforte sull'Oder 1697 - Leida 1770); insegnò anatomia e chirurgia e, in seguito, medicina pratica nell'univ. di Leida della quale per due volte fu rettore, succedendo nella cattedra a suo [...] padre Bernhard. Delle sue opere è particolarmente importante la Historia musculorum hominis (1734) ...
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Medico e chimico (Heidelberg 1705 - Leida 1780). Lettore di chimica a Leida, poi prof. nella facoltà medica, ove successe al suo maestro H. Boerhaave. Classiche sono due sue opere: il Libellus de methodo [...] concinnandi formulas medicamentorum (1739) e le Institutiones pathologiae medicinalis (1758) ...
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Medico (Koudekerle, Paesi Bassi, 1604 - Leida 1649), prof. di medicina a Leida dal 1633. Contribuì in maniera sostanziale alla diffusione della teoria della circolazione del sangue, con dimostrazioni ed [...] esperimenti che lo stesso formulatore della teoria, W. Harvey, utilizzò successivamente (1649). Attraverso la legatura delle vene crurali, W. dimostrò l'anastomosi tra vene e arterie crurali; quindi, attraverso ...
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Medico e anatomista (Hanau 1614 - Leida 1672), detto Sylvius, it. Silvio. Professore a Leida, vi instaurò l'insegnamento della clinica medica, coltivando anche l'anatomia normale e patologica. Uno dei [...] primi sostenitori della circolazione del sangue e tra i principali esponenti della iatrochimica, alla sua scuola si formarono uomini come N. Stenone, J. Swammerdam, R. De Graaf. Le annotazioni sul cervello ...
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Fisiologo olandese (Semarang, Indie Olandesi, 1860 - Leida 1927), professore a Leida dal 1886, ideò un galvanometro a corda così sensibile da permettere la registrazione grafica delle correnti d'azione [...] del muscolo cardiaco; esso costituisce appunto l'elemento fondamentale dei primi elettrocardiografi. Per questi suoi studî ebbe nel 1924 il premio Nobel ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...