MA‛AT
S. Donadoni
Dea egiziana dell'ordine cosmico, e perciò della giustizia, della verità. È raffigurata fin dal tempo più antico come donna, sul cui capo si leva una penna di struzzo che è il suo [...] simbolo. Figurine della dea accucciata, in lapislazzuli ed oro, eran portate al collo da giudici ed alti sacerdoti.
Bibl.: C. J. Blekeer, De betecknis van de egyptische Godin Meat, Diss., Leida 1929. ...
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SIMOS (Σῖμος)
C. Saletti
Nome di satiro, documentato molto frequentemente, che deriva dall'aggettivo σιμός (camuso). La sua etimologia ne spiega la diffusione, ben addicendosi questo nome ai satiri, [...] -und Bakchennamen auf Vasenbilder, Halle 1912, passim; Gunning, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 199, s. v., n. 2. Anfora di Leida: A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino 1927, p. 7, n. 2, tavv. 2-5. Cratere di Bruxelles: A. Rumpf, op. cit., p. 13 ...
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ERLENMEYER, Pittore di
L. Banti
Ceramografo corinzio, chiamato così dal nome del proprietario di un alàbastron a Basilea. Il Benson ha riunito sotto questo nome quattro grandi alàbastra, due in possesso [...] Pittore dei Leoni Alati (v.) sarebbe una tarda fase del Pittore di Erlenmeyer. Due alàbastra a Berkeley, California (8/3303) e a Leida (i, 1926/1.2) con un gallo gigantesco, e, forse, un terzo a Firenze sono vicini allo stile del pittore. Su tutti ...
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VOORBURG
A. W. Byvanck
Villaggio presso l'Aia. Vi furono scoperti nella villa Arentsburg sulla riva di un canale (probabilmente da identificarsi con la Fossa Corbulonis) gli avanzi di un castello romano.
Si [...] Peutingeriana ed in una iscrizione) si trovasse nelle vicinanze.
Bibl.: H. J. Holwerda, Arentsburg, Leida 1923; A. W. Byvanck, Nederland in dem Rom. tyd, II, Leida 1944, pp. 423-427; J. H. Jongkees, in Tydschrift voor Munt-en Penningkunde, XXXVII ...
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HAIMON, Pittore di
S. Stucchi
Ceramografo attico della tecnica a figure nere, che prende nome dalla figura di H., ultima preda della Sfinge, scena che si ripete quattro volte sui vasi attribuitigli; [...] si aggira nel periodo attorno al 480 a. C., ricordiamo alcune lèkythoi che presentano decorazioni spesso da lui ripetute, come Leida xviii, 20, con il ragazzo nel calderone; New York, Coll. Gallatin, con Eracle e il cinghiale; Atene 472, con una ...
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ATARGATIS (᾿Ατάργατις, ᾿Αταργάτη, Atargătis, dal fenicio ‛Atar‛atē; anche Δερκετώ, Dercĕtis)
Divinità fenicia di epoca tarda, nata dalla fusione, rispecchiata anche dal nome, delle due dee Astarte e ‛Anat. [...] .: E. Meyer, in Roscher, I, cc. 650-654, s. v. Astarte; F. Cumont, in Pauly-Wissowa, II, c. 1896, s. v.; Du Mesnil du Buisson, Le sautoir d'A. et la chaine d'amulettes, Leida 1947; P. Lambrechts-P. Nouer, in La Nouvelle Clio, VI, 1954, pp. 258-277. ...
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HSIEH HO (circa 450-510 d. C.)
A. Tamburello
Artista cinese attivo a Nanchino durante la dinastia dei Ch'i meridionali (479-502 d. C.). Fu pittore e teorico d'arte, rimasto soprattutto celebre per una [...] questione dell'interpretazione del titolo, vedi: W. R. B. Acker, Some T'ang and Pre-T'ang Texts on Chinese Painting, Leida 1954, pp. xiv, 3).
Sono enunciati in questo breve trattato i famosi liu fa o "sei principi", cui doveva attenersi l'artista ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] van Ruysdael, C. Vroom, P. Molijn ecc. La scuola di Amsterdam ebbe grandissima importanza nel 17° secolo. Rembrandt si stabilì da Leida ad Amsterdam (1631), dove era stato allievo di P. Lastman; tra i suoi allievi, C. Fabritius, A. de Gelder, F. Bol ...
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BERLINO 1833, Pittore di
S. Stucchi
Ceramografo greco, attico, che ci è conosciuto esclusivamente come decoratore di anfore panatenaiche a figure nere. Prende nome dal vaso di Berlino 1833, proveniente [...] anfora di Monaco 1455, da Vulci, pure attribuita a lui, reca una scena di lottatori. Due altre anfore panatenaiche da Vulci, una a Leida (xv, i, 78), l'altra nel Cabinet des Médailles di Parigi, di una mano vicina al Pittore di B. 1833, recano invece ...
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FOGLIE D'EDERA, Gruppo delle
P. Bocci
Gruppo di vasi dipinti, probabilmente di fabbrica etrusca, a figure nere, databile al terzo venticinquennio del VI sec. a. C.
La denominazione risale al Dohrn, [...] York (Bull. Metrop. Mus., 20, 301), che ritiene della stessa mano dell'anfora di Monaco 833 e della piccola anfora di Leida K 9495, che gli sembra attica, mentre rimane incerto sull'anfora Louvre E 733. Questi vasi, provenienti per tre quarti dall ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...