Pittore (Rostov sul Don 1880 - Erevan 1972). Studiò nella Scuola di belle arti di Mosca (1897-1904) con V. A. Serov e K. A. Korovin. Una serie di viaggi in Medio Oriente (1910-11; 1913) ebbe un ruolo decisivo [...] accusati di "formalismo" durante gli anni Quaranta e rivalutati dopo il superamento dello stalinismo, quando S. ottenne il riconoscimento ufficiale ricevendo nel 1961 il premio Lenin. Dopo la morte la sua casa a Erevan è diventata museo nazionale. ...
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MATERIALISMO
Delio Cantimori
. Materialismo storico (XXII, p. 563). - Nel periodo dal 1917-20 al 1948 si sono definite due principali linee di sviluppo del materialismo storico, distinte, e spesso contrapponentisi [...] , ma quelli della "rivoluzione creatrice" nel suo complesso. I principî di quel materialismo storico sono stati sviluppati da N. Lenin e da G. Stalin sulla base del pensiero di Marx e di Engels, come presupposti generali e principî del metodo ...
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imperialismo
Politica di potenza di uno Stato tesa a creare una situazione di predominio, diretto o indiretto, su altre nazioni, mediante conquista militare, annessione territoriale, sfruttamento economico [...] all’estero. Ma il maggiore teorico marxista dell’i. fu Lenin (L’imperialismo, fase suprema del capitalismo, 1916), il cui e dei movimenti rivoluzionari del Terzo mondo. Per Lenin i grandi gruppi monopolistici del capitalismo maturo, mentre ...
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rivoluzione permanente
Il predicato «permanente» applicato alla rivoluzione si trova già in scritti di K. Marx del 1844 (Zur Judenfrage), di P.-J. Proudhon del 1848 (Toast à la Révolution), di F.J. Stahl [...] 1930), facendone la bandiera del movimento operaio internazionalista, lo riveste di significati alquanto diversi, che furono ripresi da Lenin nel 1917 per denunciare i limiti della rivoluzione di febbraio. In quest’ultima accezione non tanto la lunga ...
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MIEŽELAITIS, Eduardas
Cesare G. De Michelis
Poeta e scrittore lituano sovietico, nato a Karejviškiaj (regione di Pakryojs, Lituania) il 3 ottobre 1919 da famiglia operaia; nel 1943 corrispondente di [...] Žvaigždžiu papádá (1959, "Ai piedi delle stelle"), che portarono poi ai versi di Čelovek (1961, "L'uomo"; premio Lenin 1962), il libro centrale nella parabola creativa di M. e uno dei più significativi della poesia sovietica contemporanea. L'impasto ...
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Nacque ad Asti il 13 ott. 1890 da Simone e da Elisa De Benedetti.
Nel 1911 entrò, con la qualifica di redattore-stenografo, al giornale La Stampa di Torino, allora diretto da Alfredo Frassati, che ne era [...] centro dell'Europa per le vicende culturali e politiche. Nel 1921 si recò a Mosca, dove intervistò i maggiori esponenti sovietici, da Lenin a Trockij, da Zinov'ev a Bucharin. Nel 1926 tornò in Russia e intervistò Stalin. Sempre in quegli anni fece un ...
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FROLA, Francesco
Gerhard Kuck
Nacque, presumibilmente a Torino, il 28 giugno 1886 da Secondo, deputato e poi sindaco di Torino, e da Luisa Balbis. Dopo la laurea in legge, conseguita presso l'università [...] intervenne esprimendo le posizione dei massimalisti, lodò l'opera di Lenin e del comunismo e paragonò i moti contro il carovita, "comunisti unitari", che accettavano i 21 punti di Lenin per l'adesione all'Internazionale comunista, pur mantenendo la ...
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RUMJANCEV, Nikolaj Petrovič
Ettore Lo Gatto
Figlio primogenito del seguente, nato nel 1754, morto nel 1826. Frequentò l'università di Lipsia e poi a lungo viaggiò in Italia. Nel 1799 fu nominato ministro [...] , ecc.) e solo la biblioteca è rimasta nell'edificio primitivo, nucleo della grande biblioteca pubblica dell'U.R.S.S. intitolata a Lenin.
Bibl.: V. S. Ikonnikov, Opyt russkoi istoriografii, I, i, cap. 5°, con ricca bibliografia, Kiev 1892. ...
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Gentile maestro della ‘nuova Italia’: Gramsci, Togliatti, Gobetti
Alberto Burgio
Per comprendere il fascino che Gentile esercita durante la Prima guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra su molti [...] , in Opere, cit., p. 52). Per questo Marx può a buon diritto dirsi «figlio diretto di Hegel» e Vladimir I. Lenin può essere considerato l’interprete autentico della tesi hegeliana secondo cui «è un dovere dei filosofi quello di arrivare in ritardo ...
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GIACOBINISMO
Mona Ozouf e Massimo L. Salvadori
Giacobinismo
di Mona Ozouf
Introduzione
Il termine 'giacobino' è stato coniato nel corso della Rivoluzione francese, insieme a una gran quantità di vocaboli [...] fra bolscevichi e menscevichi - il dissidio che mise agli antipodi neogiacobini e neogirondini. A capo dei primi si pose N. Lenin, il quale individuò nel giacobinismo un esempio di autentico elitismo rivoluzionario. Nel 1904, in Un passo avanti e due ...
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leniniano
agg. – Di Nikolaj Lenin ‹li̯én’in› (pseudonimo dell’uomo politico e rivoluzionario russo Vladimir Il’ič Ul’janov, 1870-1924): il pensiero l.; scritti leniniani.
leninismo
s. m. – La dottrina politica di Lenin (v. la voce prec.), rielaborazione e sviluppo del marxismo (e perciò detta anche marxismo-leninismo) come teoria e prassi della dittatura del proletariato; nell’uso com., anche sinon., talora,...