Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] latina -ll-.
In una vasta area dell’Italia centrale, /p t k/ manifestano un vistoso processo di lenizione (➔ indebolimento); il fenomeno, tipico del territorio romano, produce allofoni variamente sonorizzati, i quali nella trascrizione IPA sono ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] ’it. fil di ferro). Passando al consonantismo, sono tratti pansettentrionali:
(a) la degeminazione delle geminate;
(b) la lenizione / sonorizzazione delle occlusive sorde intervocaliche (venez. digo «(io) dico» < dico, cavéi «capelli» < capilli ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] gorgia toscana (ad es., fiorentino questa cosa [ˌkwesta ˈhɔːsa], amica [aˈmiːha]; Marotta 2001 e 2008) e della lenizione, che interessa un vasto territorio della penisola, ivi compresa la capitale (ad es., roman. vengo poi [ˌvɛŋgo ˈpɔ̬ːi], aperto ...
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lenizione
lenizióne s. f. [der. di lenire]. – In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene, acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, nella serie delle fricative (per...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...