vescovado (o vescovato) s. m. [der. del lat. tardo episcopatus "episcopato", rifatto su vescovo, con lenizione di /t/ in /d/ attrav. le parlate settentr.]. - 1. (eccles.) a. [dignità, ufficio di vescovo: [...] essere innalzato al v.] ≈ episcopato. b. (estens.) [territorio su cui si estende la giurisdizione di un vescovo] ≈ diocesi. 2. (estens., eccles.) [edificio nel quale si trova l'abitazione di un vescovo, ...
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In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene (tenue, lieve), acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, nella serie delle fricative (per es., aveva dal lat. habebat).
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grato (sost.; grado)
Le due forme (‛ grado ' per lenizione settentrionale della -t- in -d-) si alternano senza differenza di costrutto o di significato.
Fatta eccezione per Pg VIII 67 Per quel singular grado / che tu dei a colui che..., e Pd...