CACCIANEMICI, Venedico
Augusto Vasina
Personaggio di rilievo nella Bologna tardo-comunale, la cui fortuna storica si deve per gran parte, però, ai versi della Commedia dantesca (Inf., XVIII, 40-66), [...] tal caso non apparirebbe più del tutto casuale e gratuito che alcuni commentatori di Dante insistano a datare al 1273 l'atto di lenocinio compiuto dal C. nei confronti della sorella e a favore di Obizzo II d'Este.
Sta di fatto che le relazioni sempre ...
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ruffiano (roffiano)
Luigi Vanossi
Fernando Salsano
Compare in If XI 60 onde nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti, [...] hoc ad decurrendum per contratas et civitates ad decipiendum foeminas; et non reperiuntur in mundo nisi in Ytalia, lenocinio, fallacibus promissionibus et adulatione ". La fustigazione era la pena stabilita per i ruffiani da alcuni statuti comunali ...
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LAURANAI, Luciano
Arduino COLASANTI
Architetto, nato a Zara fra il 1402 e il 1425 circa, morto a Pesaro nel 1479. Nulla sappiamo della sua educazione artistica né vi sono argomenti sufficienti per identificarlo [...] , di un riposo solenne. Questa idea sua il L. attuò utilizzando tutte le risorse pure dell'architettura, ripudiando ogni lenocinio per raggiungere la suprema espressione di ciò che egli sente unicamente per mezzo dello stile; dominando la materia per ...
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Vocabolario della Crusca
Valeria Della Valle
Per ricostruirne la fortuna (o piuttosto la sfortuna) lessicografica nel Vocabolario degli Accademici della Crusca, è d’obbligo partire dal giudizio su M. [...] come discorso e dominio; o parole fondamentali del lessico machiavelliano come corruzione, fede, fortuna, necessità, o lenocinio nell’accezione traslata di ‘ornamento stilistico’ (→ Appendice: Stile), fino a termini importanti come ordinare e ordine ...
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PASSAGLIA, Augusto
Silvestra Bietoletti
– Nacque a Lucca il 1° maggio 1837 da Francesco, argentiere, e da Maria Chicca.
Il padre lo avrebbe voluto avviare al proprio mestiere, ciò non di meno dal 1852 [...] «quella ridda fantastica di cose strane e volgari» che umiliavano «le antiche severe forme del gotico, con tutto il lenocinio» (1888, 1952, p. 140) dell’età moderna.
Nel 1902 partecipò, senza successo, al concorso per la tomba di Gioacchino ...
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PREDICAZIONE
Giuseppe De Luca
. Il cristianesimo primitivo fu tutto una predicazione e, com'è noto, la parola stessa "vangelo" val quanto "annunzio". Della predicazione di Gesù Cristo basti ricordare [...] per salvarsi"; ivi inoltre si raccomanda di schivare "profani e astrusi argomenti", come pure il "profano apparato e lenocinio d'un'eloquenza vana e ambiziosa". Tra le norme promulgate dalla Sacra Congregazione concistoriale, in data 28 giugno 1917 ...
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MORESCHI, Alessandro Nilo Angelo
Salvatore de Salvo Fattor
MORESCHI, Alessandro Nilo Angelo. – Nacque a Montecompatri (Roma) l’11 novembre 1858 da Luigi e da Rosa Pitolli.
Nulla si sa di preciso dei [...] Lauri Volpi: «Egli emetteva, nella sua immobilità e serenità, una voce flautata, leggera, spontanea, immune da sforzo e lenocinio, come sospinta dal sentimento fatto suono […] quel magico sopranista […] saliva con la sua voce alta la barriera dell ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] , 1931, Il vampiro), ma essa è sempre subordinata alla verità essenziale dell'immagine, in opposizione intransigente a ogni lenocinio spettacolare; b) la linea contraddistinta dall'uso di materiali 'veri' ma 'ricchi', in un'opposizione altrettanto ...
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Sannazaro, Iacopo
Carlo Vecce
Nacque a Napoli il 28 luglio 1457 da Cola (discendente di un cavaliere lombardo trapiantato a Napoli al servizio di Carlo III di Durazzo, nel 1381) e dalla nobile salernitana [...] La quale opera io non ho ornata né ripiena di clausule ampie o di parole ampullose e magnifiche o di qualunque altro lenocinio e ornamento estrinseco, con e’ quali molti sogliono le loro cose descrivere e ornare, perché io ho voluto o che veruna cosa ...
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MATTEI, Orazio
Filippo Crucitti
– Nacque a Roma intorno al 1574 da Muzio, esponente di un’antica famiglia della nobiltà cittadina e più volte conservatore capitolino, e da Lucrezia Bandini, figlia del [...] un capitano di Geronimo Grimaldi, feudatario di Gerace, che aveva fatto arrestare una terziaria di S. Francesco accusata di lenocinio e complicità nel rapimento di una sua consorella da parte di uno spasimante, e il M., che, per affermare ...
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lenocinio
lenocìnio s. m. [dal lat. lenocinium, der. di leno -onis «lenone»]. – 1. L’attività di chi favorisce, soprattutto se a scopo di lucro o interesse, amori considerati illeciti facendosene intermediario; ruffianesimo. In diritto penale,...