semiapocromatico In ottica, si dice di obiettivo acromatico nel quale, allo scopo di ridurre il cromatismo residuo, sono impiegate lenti di fluorina. ...
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Scienziato (Leigh, Essex, 1703 - Sutton, Surrey, 1771). Studiando la struttura dell'occhio umano, si convinse della possibilità di ottenere lenti acromatiche; dopo aver realizzato due tipi di vetro di [...] indice di rifrazione sufficientemente diverso, costruì (1733) i primi tipi di obiettivi acromatici ...
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In geologia, originariamente particolare formazione sedimentaria delle Alpi svizzere costituita da argille scistose scure, arenarie a grana minuta e lenti o banchi calcarei. Attualmente, il termine indica [...] sedimenti terrigeni, costituiti da alternanze pelitico-arenacee e arenaceo-pelitiche, pelitico-calcareo-arenacee e pelitico-arenaceo-conglomeratiche, messi in posto mediante flussi gravitativi (colate ...
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Famiglia di Crostacei Decapodi Brachiuri della tribù Dromiacea. Sono granchi marini pigri e lenti: se aggrediti, fanno il morto. Hanno lo scudo convesso e quasi globoso, i pereopodi anteriori corti e grossi, [...] con la chela incavata a cucchiaio; quelli delle ultime due paia sono rilevati sul dorso e prensili. Tra le specie del genere Dromia è degna di essere ricordata la Dr. vulgaris M. Edw. (v. brachiuri) della ...
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semiapocromatico
semiapocromàtico [agg. (pl.m. -ci) Comp. di semi- e apocromatico] [OTT] Tipo di obiettivo acromatico in cui sono usate lenti di fluorite per ridurre il cromatismo residuo. ...
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microottica
microòttica s. f. – Settore dell'ottica caratterizzato da linee di sviluppo quali la forte riduzione delle dimensioni fisiche di componenti (lenti, specchi, prismi, ecc.) e di schemi funzionali, [...] tempo è stata sviluppata, ad altissimi livelli, la capacità di realizzare componenti ottici in miniatura – quali lenti, specchi, polarizzatori, reticoli diffrattivi – sulla superficie e all’interno di sottili strati di silicio (wafers). Questo ...
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Donders, Franciscus Cornelis
Oftalmologo olandese (Tilburg 1818 - Utrecht 1889). Fu prof. di fisiologia a Utrecht (1852); introdusse l’uso di lenti per la correzione dell’astigmatismo. Tra l’altro ideò [...] un oftalmoscopio con perforazione centrale, prototipo dei modelli ancora in uso ...
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In fisica, la convessità e la concavità delle facce costituiscono i caratteri su cui si fonda la classificazione delle lenti.
In geometria, un angolo si dice convesso o concavo secondo che è minore o maggiore [...] di due retti, ossia secondo che i prolungamenti dei rispettivi lati sono esterni o interni all'angolo (mentre nei trattati elementari in lingua tedesca codeste due qualifiche vengono usate in senso precisamente ...
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ottici, strumenti
Giovanni Vittorio Pallottino
Al servizio dell’occhio e della visione
Ci sono strumenti ottici che facilitano la visione, correggendo difetti della vista o consentendo di vedere oggetti [...] di un raggio di luce o per separare un raggio di luce bianca nelle sue componenti che hanno i colori dell’iride. Le lenti sono pezzi di vetro o di plastica trasparenti delimitati da due superfici, almeno una delle quali è curva e si distinguono in ...
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SFEROMETRO
Gilberto Bernardini
. È uno strumento che, come indica il suo nome, serve a misurare i raggi di curvatura delle superficie sferiche (specchi, lenti, ecc.). Serve anche per determinare lo [...] è il modo di procedere, quando si tratta di misurare i raggi di curvatura di superficie concave o convesse di specchi o lenti di notevoli dimensioni. Si misura allora l'altezza h del menisco la cui base è la circonferenza passante per le tre punte ...
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lentare
v. tr. e intr. [der. di lento] (io lènto, ecc.), non com. – 1. tr., pop. o poet. Allentare: l. la molla, la presa; l. il freno al cavallo (e fig. al pianto, ai sensi, alla passione); Strinse e lentò d’un corridore il morso (T. Tasso);...
lente1
lènte1 agg. – Variante tosc. di lento, ma solo nel sign. di non teso, non tirato, non bene stretto: fune l.; tenere l. la briglia; tenere la cintura, il vestito l. alla vita.