Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] isolatissimo rinascimento, quando lo si vide riapparire, intatto dai secoli, virginalmente fresco, ancora nutritivo, nelle mani di Giacomo Leopardi».
Alighieri, Dante (1979), De vulgari eloquentia, in Id., Opere minori, a cura di P.V. Mengaldo et al ...
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GUTIÉRREZ NÁJERA, Manuel
Ezequiel A. Chavez
Poeta e letterato messicano, nato il 22 dicembre 1859 a Città di Messico, dove morì il 3 febbraio 1895. Seriamente religioso, approfondì nella sua lirica [...] di religiose affermazioni e di pessimistici abbandoni, sotto l'influenza soprattutto del Renan, del Musset e del Leopardi. Spirito assimilatore, aderì alle maggiori correnti intellettuali dell'epoca, che diffuse, con intima persuasione e in una ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] La sera del dì di festa”, in Canti, v. 1)
(c) Epifrasi dell’oggetto
Io gli studi leggiadri talor lasciando
e le sudate carte
(Leopardi, “A Silvia”, in Canti, vv. 15-16)
(d) Epifrasi del complemento
E la lucciola errava appo le siepi
e in su le aiuole ...
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UNGARETTI, Giuseppe (XXXIV, p. 673)
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta, morto a Milano nella notte tra l'i e il 2 giugno 1970. Le poesie che confluiscono ne Il dolore (1947) sono state composte tra il 1937 [...] , Giuseppe Ungaretti, ivi 1975; C. Cambon, La poesia di Ungaretti, Torino 1976; F. Signoretti, Tempo e male. Ungaretti su Leopardi, Urbino 1977; G. Bàrberi-Squarotti, in Poesia e narrativa del secondo Novecento, Milano 1978 (2° ed. accr.); G. Baroni ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] rispetto alle loro pronunce, ma la congruenza, sia grafica sia fonetica, è maggiore tra alcune lingue che in altre.
Leopardi, nel passo prima citato, aveva probabilmente in mente le forme grafiche quando definì come europeismi le voci che «sono le ...
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CAPECELATRO, Enrichetta
Stefano Giornetti
Nacque a Torino il 12 sett. 1863 da una illustre famiglia napoletana. Il padre Antonio, ispettore generale delle Poste a Torino, uomo piuttosto autoritario [...] drammi nello stile del tempo. La madre, Calliope Ferrigni de Pisone, era nipote di A. Ranieri, amico del Leopardi, ospitato, durante il soggiorno napoletano, nella villetta alle falde del Vesuvio, di proprietà del nonno materno della C., Giuseppe ...
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Critico e filologo svizzero (Schlarigna, Engadina, 1898 - Samaden 1983), dal 1945 prof. di filologia romanza, letteratura francese e letteratura italiana nell'univ. di Zurigo. Oltre ad autori del Settecento [...] 'opera di Dante; tra le sue opere più importanti: Abbozzo di una storia dei gallicismi dei primi secoli, 1924; Spirito e forma nei "Canti" di G. Leopardi, 1930; Les origines et la formation de la littérature courtoise en Occident, 5 voll., 1944-1963. ...
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DI, DI¿ O DI?
Si tratta di tre ➔omonimi.
• Di è la preposizione semplice
Mario è di Genova.
• Di’ è la 2a persona singolare dell’imperativo del verbo dire, ➔troncamento di dici
Di’ pure quel che [...] dal latino diem ‘giorno’, un tempo vivo soprattutto nell’uso letterario
La sera del dì di festa (G. Leopardi)
ma ormai di uso molto raro e quasi esclusivamente scherzoso
Lo sfottevano notte e dì (www.amicidimariadefilippi.forumcommunity.net ...
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Archeologo e storico dell'arte italiano (Roma 1930 - ivi 2018). Prof. univ. dal 1967, ha insegnato archeologia e storia dell'arte greca e romana nelle univ. di Genova e di Roma "Tor Vergata". Allievo e [...] ); Studi normanni e federiciani (con altri, 2003). Da ricordare gli studi su G. Leopardi: Giacomo Leopardi e la Restaurazione (1994); Giacomo Leopardi e la Restaurazione: nuovi documenti (1998); Studi normanni e federiciani (2003). Alla vita dell ...
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RUGGIERO, Francesco Paolo
Viviana Mellone
– Nacque il 4 aprile 1798 a Napoli da Pietro, medico e professore della Reale Università degli studi di Napoli, e da Matilde Sancia.
All’età di ventuno anni [...] lo definì addirittura «occulto affiliato» del re e della corte (Petruccelli, 1850, p. 97). Nel 1856, Pier Silvestro Leopardi lo accusò, ancora, di essere stato uno degli agenti del «partito» reazionario che provocarono i fatti del 15 maggio per ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...