MANUZZI, Giuseppe
Antonio Carrannante
Ultimo di cinque figli, nacque il 18 marzo 1800 in località Bulgaria (frazione di Cesena) da Francesco e da Maddalena Magnani.
Ancora fanciullo fu ospitato da un [...] - G.P. Vieusseux, Carteggio inedito, a cura di R. Ciampini - P. Ciureanu, I, (1825-1834), Roma 1956, pp. 134 s.; G. Leopardi, Tutte le opere, con introduzione e a cura di W. Binni, I, Firenze 1969, ad ind.; B. Migliorini, Storia della lingua italiana ...
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MACCARI, Giovanni Battista
Giuseppe Monsagrati
– Nacque a Frosinone il 19 ott. 1832 da Antonio e da Eleonora Bracaglia. Il padre, originario della Liguria, era segretario della Delegazione provinciale [...] letture dei poeti del Due-Trecento e soprattutto di F. Petrarca e di F. Sacchetti, dall’altro sugli Idilli di G. Leopardi, sarebbe stata alla base delle sue prime prove di poeta.
Il conseguimento della laurea in legge il 13 genn. 1851 precedette di ...
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Pézard, André
Nlcolò Mineo
Italianista francese (nato a Parigi nel 1893).
Dopo gli anni della prima guerra mondiale, che lo aveva visto generoso combattente, scelse, per consiglio di H. Hauvette, d'insegnare [...] su Petrarca, Boccaccio, Carducci, De Sanctis, Verga, D'Annunzio, ha curato edizioni in francese di Ariosto, S. Maffei, Alfieri, Leopardi.
Nel campo degli studi danteschi ha un suo ben definito posto per la vastità della produzione, la novità delle ...
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PALLONE
. Il giuoco del pallone è di origine antichissima, e va senz'altro ricollegato ai giuochi di palla più in uso nell'epoca classica (v. palla).
Data la sua grande semplicità, si conservò press'a [...] dell'Ottocento e nei primi anni del secolo XX (se ne interessarono in tale periodo uomini famosi, primo fra tutti il Leopardi, e poi l'Aleardi, il Brofferio, il De Amicis); mentre attualmente non gode molto favore in Italia. La sua regolamentazione ...
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LEOPARDO o Pantera (gr. λεόπαρδος; lat. scient. Felis pardus L., 1758)
Oscar De Beaux
Specie di felino (v. felini) di dimensioni che variano secondo la razza e il sesso da m. 1,50 di lunghezza di tronco [...] la razza somala, piccola, è distinta col nome di Felis pardus nanopardus Thomas. Catturato giovane e trattato con gentilezza, il leopardo si abitua, specialmente se femmina, alla presenza dell'uomo.
Bibl.: O. de Beaux, in Atti Soc. ital. scienze nat ...
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Nato a Santelpidio a mare (Marche) nel 1804, si fece conoscere come improvvisatore di tragedie in gara con lo Sgricci; vinse a Parigi l'improvvisatore Pradel, e s'ebbe la palma dalle mani del Lamartine. [...] (Torino 1842) e con una Storia del progresso della civiltà europea (Torino 1834-44). Fu uno dei primi biografi del Leopardi.
Bibl.: F. Predari, nella sua continuazione a G. B. Corniani, I secoli della Letteratura italiana, Torino 1853-56, VIII, pp ...
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MONTEVERDI, Angelo
Roberto Antonelli
MONTEVERDI, Angelo. – Nacque a Cremona il 24 gennaio 1886 da Imerio, primario all’Ospedale Maggiore, e da Antonietta Torracchi. La famiglia paterna era antica e [...] dedicò, nel Giornale storico della letteratura italiana, due studi all’autore moderno preferito da lui e da Rebora, Giacomo Leopardi, riconoscendo negli Appunti e ricordi del 1819 «l’abbozzo di un romanzo autobiografico» (Gli Appunti e ricordi di ...
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L’ottava rima (o semplicemente ottava) costituisce, con la ➔ terza rima, la forma ‘discorsiva’ (cioè non lirica) più diffusa della tradizione italiana, tipica in particolare della poesia narrativa (Beltrami [...] ), e anche i poemi eroicomici, dalla Secchia rapita di Alessandro Tassoni ai Paralipomeni della Batracomiomachia di ➔ Giacomo Leopardi.
L’ottava (anche ottava toscana) è una strofe, o stanza, di otto endecasillabi (➔ endecasillabo) rimati secondo lo ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] è percorsa da una vena dolente di pietà che ne condiziona il titanismo, ed è da sottolineare il rifiuto giovanile di Leopardi nei confronti della poetica romantica, di cui pure condivide l’idea di una poesia come effusione dell’anima, puro lirismo ...
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Poeta lirico greco della seconda metà del 7º o del principio del 6º sec. a. C.; fu flautista di Colofone o, più probabilmente, di Smirne. Scrisse elegie e giambi, ma fu famoso soprattutto per le elegie; [...] rimpianto della giovinezza che fugge, per la consapevolezza della caducità di tutte le cose, per la tristezza della "turpe vecchiaia", ma non fu un pessimista assoluto (la definizione di "Leopardi greco" talora riservatagli è certamente inadeguata). ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...