Il termine anfibologia indica ogni espressione che presenti almeno due significati diversi. La figura retorica corrispondente, detta anfibolia, è chiamata nella latinità anche ambiguum e ambiguitas (Lausberg [...] , all’interno di uno stesso testo (ad esempio il nome Venus nel De rerum natura di Lucrezio; o, per venire a ➔ Giacomo Leopardi, l’anagramma del nome Silvia-salivi della prima strofa della poesia “A Silvia”, vv. 1 e 6).
Questa idea corrisponde a un ...
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Orazio Flacco, Quinto
Francesco Ursini
La poesia della vita quotidiana
Vissuto nel 1° secolo a.C., Orazio può essere definito come il più classico dei poeti latini sia per il contenuto sia per la perfezione [...] ed elevato per l’elaborata costruzione delle frasi: sarà imitato da tutti quei poeti lirici – da Petrarca fino a Leopardi, a Carducci e a Pascoli – che cercheranno di riprodurre nelle loro opere la perfezione formale dei classici.
Nell’ultima ...
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Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 [...] ) al romanzo Avventure di S. poetessa di Mitilene di A. Verri (1780); dal dramma Sappho di F. Grillparzer (1818) alla celebre lirica di G. Leopardi, L'ultimo canto di S. (1822), alle varie opere musicali di G. Pacini (1840), Ch. Gounod (1851), ecc. ...
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CALVINO, Italo
Domenico Scarpa
Nacque a Santiago de Las Vegas, nell'isola di Cuba, il 15 ottobre 1923, figlio primogenito di Mario, agronomo, e di Giulia Luigia Evelina (Eva) Mameli, botanica.
Il padre [...] , a causa del dissesto finanziario della casa editrice. Le 27 brevi avventure del protagonista – un incrocio tra Leopardi e Buster Keaton – che portava il nome di un famoso telescopio erano dichiaratamente autobiografiche.
Calvino scelse come nuovo ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] CALCATERRA, Il Petrarca e il Petrarchismo, già ricordato, pp. 198-213; E. BIGI, Petrarchismo ariostesco, in Dal Petrarca al Leopardi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1954, pp. 47-76; e cfr. A. MOMIGLIANO, Petrarchismo europeo, nei citati Elzeviri, pp. 72-7 ...
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GIUSTI, Giuseppe
Zeffiro Ciuffoletti
Domenico Proietti
Nacque a Monsummano, presso Pistoia, il 13 maggio 1809 da Domenico, agiato possidente di campagna di recente nobilitato, e da Ester Chiti.
A dodici [...] -343; G. Genovesi, La scuola come romanzo. I memorialisti italiani (1755-1905), Gaeta 1996, ad indicem; F. Fedi, Leopardi e G.: un incontro pisano, in Leopardi a Pisa (catal. della mostra), a cura di F. Ceragioli, Milano 1997, pp. 327-329; F. Audisio ...
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BARILLI, Bruno
Arnaldo Bocelli
Nacque a Fano (Pesaro) il 14 dic. 1880, da Cecrope, noto pittore, e da Anna Adanti, ma trascorse l'infanzia e l'adolescenza a Parma, città d'origine e residenza della [...] accordo, per quel rispetto verso certi valori fondamentali della tradizione, che lo portava a professare - come i suoi amici per il Leopardi - un vero culto per il Verdi. Del quale fu tra i primissimi a rivendicare la grandezza, e proprìo nelle opere ...
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BETTI, Salvatore
Mario Scotti
Nacque a Roma, dai marchigiani Teofilo e Maria Buzzetti, il 31 genn. 1792.
Era nipote del pesarese Cosimo Betti (Orciano, 28 marzo 1727 - ivi, 28 marzo 1814, magistrato [...] del Giornale (cfr. sonetto del 23 apr. 1834 e lettera ad Amelia Bettini del 26 ott. 1835); e il Leopardi, che collaborò alle antagoniste Effemeridi letterarie,riferendosi all'orizzonte della cultura letteraria romana, scriveva al padre (9 dic. 1822 ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] («Tu non altro che il canto avrai del figlio / o materna mia terra», “A Zacinto”, vv. 12-13). Ma è ➔ Giacomo Leopardi a fornire in versi una definizione della litote quando, in “A Silvia”, la usa iperbolicamente per denotare la forza del sentimento ...
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GHEDINI, Fernando Antonio
Raffaella De Rosa
Nacque a Bologna il 19 ag. 1684 da Pietro Alberto e da Caterina Mingarelli.
Medico, naturalista, filosofo e letterato, attese dapprima agli studi di grammatica [...] e Curi", ovvero nessuna integrità di vita e severità di costumi. Questo componimento del G. fu inserito da G. Leopardi nella Crestomazia italiana poetica (1828), certamente perché rispondente, per stato d'animo, alla delusione provata al tempo della ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...