PARRONCHI, Alessandro
Anna Dolfi
Poeta, traduttore e critico d'arte, nato a Firenze il 26 dicembre 1914. Ha insegnato Storia dell'arte nelle università di Urbino e di Firenze ed è tra i rappresentanti [...] Quattrocento figurativo e pagine dedicate allo studio della luce nella Commedia di Dante o alla doppia vista in Leopardi: queste ultime, assieme ad altri interventi leopardiani, riproposte nel volume La nascita dell'infinito (1989).
Bibl.: O. Macrí ...
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LUZI, Mario (App. III, i, p. 1008)
Roberto Deidier
Poeta e saggista. Dal 1955 ha insegnato letteratura francese all'università di Firenze e dal 1973 letterature comparate all'università di Urbino. Nel [...] con C. Cassola, 1973); Vicissitudine e forma (1974); Trame (1982); Discorso naturale (1984); Cronache dell'altro mondo (1989); Dante e Leopardi o della modernità (1992); Spazio stelle voce: il colore della poesia (a cura di D. Fasoli, 1992); infine l ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] l'endecasillabo sciolto divenne presto uno degli strumenti preferiti della nuova lirica italiana, da Alfieri a Foscolo, a Leopardi, per la sua disponibilità a modellarsi secondo le esigenze dei nuovi codici espressivi, del nuovo registro emotivo.
La ...
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MAISTRE, Xavier (François-Xavier-Joseph-Marie) de
Giuseppe Izzi
Nacque a Chambéry l'8 nov. 1763 da François-Xavier, presidente del Senato di Savoia, insignito del titolo di conte nel 1780 per i suoi [...] entre 1829 et 1839, in Bulletin du Centre d'études franco-italien, 1978, n. 3, pp. 25-42. La traduzione di Paolina Leopardi è in Viaggio notturno intorno alla mia camera. Traduzione dal francese dell'opera di X. de M. e altri scritti, a cura di E ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] vol. 2°, 156-157).
Specie la Storia d’Italia, infine, è ammirata (o talora criticata, come nello Zibaldone di Leopardi, 1991: 1168) per le articolate e maestose costruzioni sintattiche, tese ad aderire alle complessità del pensiero rispetto a realtà ...
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MAGNO, Celio
Daniele Ghirlanda
Nacque il 12 maggio 1536, forse a Napoli, da Marcantonio, che ebbe altri tre figli: Pompeo, Alessandro e Giulia.
Marcantonio, cittadino originario veneziano, nacque verso [...] E. Taddeo, Il manierismo letterario e i lirici veneziani del tardo Cinquecento, Roma 1974, pp. 127-169, 199-204, 217-232; Id., Leopardi lettore di C. M., in Letteratura e critica. Studi in onore di N. Sapegno, I, Roma 1974, pp. 635-647; C. Galimberti ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] spirar d’ambrosia l’aure innamorate» (“E tu nei carmi avrai perenne vita”, vv. 13-14).
La sinestesia è preminente in ➔ Giacomo Leopardi, ad es. nel primo verso de “La sera del dì di festa”, dove riprende l’aggettivo dolce («Dolce e chiara è la notte ...
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Nacque a Perugia il 21 ag. 1841 da Gratiliano, di famiglia originaria di Recanati. Fu indirizzata e guidata personalmente dal padre a severi studi classici e letterari: sin da giovanetta conosceva con [...] di viaggio, pubblicati postumi a Firenze nel 1905 e nel 1907.
Nel 1897, mentre lavorava al testo di un discorso su G. Leopardi, la B. fu colta da trombosi cerebrale. Visse ancora qualche anno, ma non poté più scrivere. Morì a Perugia il 3 febbr ...
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Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] a chi la mira
(Vita nuova XXVI, 7-9)
Nell’Ottocento l’anadiplosi costituirà un tratto retorico specifico di ➔ Giacomo Leopardi. Basterà ricordare “A Silvia”:
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quello che prometti allor?
Perché di tanto inganni ...
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CARMIGNANI, Giovanni
Aldo Mazzacane
Nacque il 31 luglio 1768 a San Benedetto a Settimo, nel contado pisano, da Giovanni Antonio, fattore, e Maddalena Barsacchi. La prima formazione fu quella tipica [...] D. Guerrazzi e G. C., in Riv. di Livorno, I[1951], pp. 284-288); G. Giusti, Epistolario, I, Firenze 1859, p. 169; G. Leopardi, Lettere, a cura di F. Flora, Milano 1955, p. 856; V. Monti, Epistolario, a cura di A. Bertoldi, III, Firenze 1929; IV, ibid ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...