Uomo politico romano, tribuno della plebe nel 66 a. C.; uscito di carica, fu accusato di concussione, ma il processo fu interrotto con la violenza; nel conseguente processo di lesamaestà M. fu condannato [...] in contumacia. Durante il tribunato, fu promotore della famosa lex Manilia de imperio Cn. Pompei (66 a. C.), la quale, conferendo a Pompeo il governo delle province di Bitinia, del Ponto, della Cilicia, ...
Leggi Tutto
Uomo politico e militare francese (Mortiercrolles, Angiò, 1451 - Parigi 1513), del ramo R.-Guémenée. Sotto Luigi XI combatté alla frontiera del Nord contro l'imperatore Massimiliano e fu fatto maresciallo [...] il regno di Luigi XII prese parte attiva al governo insieme a Georges d'Amboise cardinale di Rouen (noto in Italia come Roano), ma cadde vittima dell'ostilità di Anna di Bretagna e, accusato (1506) di lesamaestà, fu privato del comando ed esiliato. ...
Leggi Tutto
Figlio (n. 1418 - m. Parigi 1475) di Pietro di Lussemburgo e di Margherita de Baux, vassallo del duca di Borgogna, possedeva terre soggette anche all'alta sovranità del re di Francia; approfittando della [...] possessi a discapito di ambedue. Connestabile di Francia, fu successivamente fatto arrestare da Luigi XI per tradimento, a motivo delle sue intese con il duca di Borgogna. Riconosciuto colpevole di lesamaestà, fu condannato a morte e decapitato. ...
Leggi Tutto
Console nel 458 a. C., fu col suo esercito circondato dagli Equi sull'Algido e salvato per l'intervento di Cincinnato; dovette quindi deporre la sua carica; nel 450 fu decemviro: inviato di nuovo contro [...] gli Equi, fu sconfitto ancora presso l'Algido. Nel 439, come prefetto dell'annona, fece ribassare il prezzo del grano; nello stesso anno accusò Spurio Melio di lesamaestà e lo fece condannare. ...
Leggi Tutto
Senatore romano (n. Padova - m. 66 d. C.). Genero di Cecina Peto, di cui aveva sposato la figlia Arria. Disapprovò apertamente (59) la crudeltà di Nerone, che pur lo teneva in gran conto; dal 63 si astenne [...] dalle sedute del senato. Accusato di lesamaestà (66) in senato, si suicidò. Lasciò una vita panegirica di Catone Uticense. Suo genero Aruleno Rustico scrisse un elogio della sua virtù. ...
Leggi Tutto
Favorita della regina di Francia Maria de' Medici (n. forse Firenze - m. Parigi 1617). Dama di palazzo della regina, divenne molto potente, assieme al marito Concino Concini (v.), dopo la morte di Enrico [...] IV, attirandosi molte antipatie. Luigi XIII, dopo aver fatto uccidere il Concini, fece bruciare la G. come strega e rea di lesamaestà. ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Ansbach 1775 - Ebelsberg 1809). Tradusse liriche greche (Blüthen griechischer Dichter, 1800), pubblicò numerosi almanacchi letterarî. Consigliere nel Württemberg, fu accusato (1805) [...] di lesamaestà e incarcerato. Liberato, pubblicò la rivista Prometheus (1808), si arruolò poi nell'esercito austriaco e perì in seguito a ferite avute in combattimento. ...
Leggi Tutto
Console nel 34 d. C., l'anno dopo fu legato pro praetore in Siria, e sconfisse i Parti. Console (43 e 47), amico di Claudio, tenne il potere durante la spedizione dell'imperatore in Britannia; nel 51 subì [...] un'accusa di lesamaestà. ...
Leggi Tutto
Tribuno della plebe nel 67 a. C., fece approvare varie leggi, miranti a combattere la cattiva amministrazione degli ottimati. Accusato di lesamaestà fu difeso con successo da Cicerone nel 65 con un'orazione [...] ora perduta ...
Leggi Tutto
ADRIANO IV, papa
Paolo Lamma
Nicola Breakspear nacque tra il 1110 e il 1120 ad Abbot's Langley, non lontano dall'abbazia di St. Albany, presso Verulamio, nell'Hertfordshire. Secondo taluni, Nicola sarebbe [...] vide in questo accordo un atto di ostilità, la rottura della pace tra regno e sacerdozio e quasi una colpa di lesamaestà. È una polemica sottile di interpretazioni giuridiche, ma è anche un tentativo di stabilire su nuove basi i rapporti tra sovrano ...
Leggi Tutto
maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...