Gioco di parole è un’espressione comune di significato non univoco che viene impiegata anche in contesti tecnici.
In senso generico, per gioco di parole si intende l’attività verbale (e il suo risultato) [...] di incorrere in dolorose perdite del suo corredo ortopedico»; la lettera evitata è la a), o in cui sono presenti tutte le lettere dell’alfabeto (pangramma: «Pranzo d’acqua fa volti sghembi»; Dossena 1990), o in cui ci si preclude l’uso di tutte le ...
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] ’intenda altro, se non ciò che un vuole che sia inteso: et per questo tutti coloro che hanno cognitione di lettere, overo ch’intendano qualche cosa; sogliano prima ch’essi discendino alle particularità di quel che vogliano dire tutte le equivocationi ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] come: chi parla?; chi lo desidera?; attenda in linea; glielo passo subito; ecc. Anche lo scritto epistolare (➔ lettere e epistolografia; ► stile epistolare) segue formule precise, almeno per quanto riguarda l’intestazione della lettera, i saluti ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] e linguistici siciliani.
De Mauro, Tullio (1970), Per lo studio dell’italiano popolare unitario, nota linguistica a A. Rossi, Lettere da una tarantata, Bari, De Donato, pp. 43-75.
Finegan, Edward & Biber, Douglas (1994), Register and Social ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] literaturam quam aliae linguae, et ideo magis communis et intellegibilis («la lingua toscana è più adatta alle lettere rispetto alle altre lingue perché più comune e comprensibile»)
con precoce assunzione dei modelli toscani in area settentrionale ...
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Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] . Introduzione all’onomastica italiana, Bologna, il Mulino.
Migliorini, Bruno (1935), Onomastica, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere, ed arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1929-1937, 35 voll., vol. 25º, ad vocem.
Migliorini ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] del Novecento, a cura di M.L. Fanfani, con un saggio introduttivo di G. Ghinassi, Firenze, Le Lettere.
Petralli, Alessio (1996), Neologismi e nuovi media. Verso la globalizzazione multimediale della comunicazione?, Bologna, CLUEB.
Scotti Morgana ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] & A. Antonioli, Sondrio, IDEEV, pp. 291-302.
Migliorini, Bruno (1935), Onomastica, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1929-1937, 35 voll., vol. 25º, ad vocem.
Moscheni, Alberto & ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] si serve molto spesso di mezzi espressivi simili a quelli adoperati nei suoi testi letterari: nelle oltre diecimila lettere dannunziane si trovano parole non utilizzate negli scritti destinati alla pubblicazione, tra cui arcaismi rari e coniazioni d ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] stanca
(48) ho trovato il gatto raggomitolato sul letto
(49) me lo immagino simpatico
In dipendenza da Einaudi, 2 voll.
Celle, Giovanni dalle & Marsili, Luigi (1991), Lettere, a cura F. Giambonini, Firenze, Olschki, 2 voll., vol. 1º.
Compagni ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...