Con la preposizione impropria vicino, non si sbaglia mai aggiungendo la a. Per meglio dire, il costrutto corretto, secondo quanto prescrive la norma, è vicino a, anche se capita di sentire o leggere vicino te, vicino casa.Stesso discorso vale per da ...
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La pensiamo senz'altro come lei, con l'avvertenza che si può aggiungere anche una utile congiunzione e tra la penultima e l'ultima serie numerale in lettere: “un milione duecentotrentaquattromila e cinquecentosessantasette”.Per [...] quanto riguarda le ci ...
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Di solito, nelle sigle i nomi delle lettere vengono distintamente pronunciati (per es.: Pd = pi di o, in questo caso, anche con raddoppiamento, piddì) o letti come una parola a sé stante, soprattutto se [...] costituiscono una sequenza pronunciabile (Cia, ...
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Numeri alti che indicano un valore molto approssimativo possono essere scritti in lettere, così come è costume che si faccia con i numeri bassi (eccettuate, ovviamente le date): un milione e novecentomila, [...] quattro milioni, circa cento milioni, ecc. ...
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Nei composti con cento (e multipli di cento: duecento, trecento, ottocento, ecc.), laddove cento sia seguito da numerale che comincia con vocale, è preferibile la forma non elisa (ottocentootto, ottocentouno sono meglio di ottocentotto, ottocentuno) ...
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Una precisazione: se gli orari non devono comparire in un comunicato tecnico, riguardante, per esempio, una gara sportiva o su un’insegna che indica la durata del percorso escursionistico, è meglio usare [...] le lettere e non le cifre (un’ora e un quarto, ...
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Maria Pia SeveriL'alfabeto italiano, com'è noto, deriva da quello latino e da esso eredita anche la successione in base alla quale sono ordinate le singole lettere; tale successione si stabilizzò intorno [...] al 1° secolo avanti Cristo con l'introduzione ...
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Maria ParadisoSi dividono così:sba-gliofo-gliaco-ni-glioIl gruppo –gli–, unito alle lettere a, e, o, u, dà luogo a un trigramma che ha il valore di un solo fonema, impossibile dunque da scindere nella [...] scansione in sillabe (*sba-gli-o ecc.) ...
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In realtà non è così. L’acronimo, cioè il vocabolo che risulta dalla giustapposizione e dalla pronuncia di lettere o sillabe iniziali che vengono adoperate in funzione di sigla (CGIL = Confederazione Generale [...] Italiana del Lavoro), o dal raggruppamen ...
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Effettivamente k è un grafema straniero (è una delle cinque lettere avventizie dell’alfabeto italiano; le altre, tutte meno comuni di k nell’uso, sono j, w, x, y). Non si può dire, a rigor di evidenza, [...] più che di logica, che k non esista, oggi: esis ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...
Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...