GENTILE da Foligno
Paolo Vian
Ignoti sono il luogo e la data della sua nascita, da porre presumibilmente negli ultimi decenni del XIII secolo, né si conoscono le circostanze della sua entrata nell'Ordine [...] protetti. Dal canto suo, il Clareno sembra riconoscere in G. un saggio ed equilibrato consigliere: è a G. che il Clareno trasmette (lett. n. 23) la lettera ad Alvaro Pelayo (Alvaro Pais), composta tra la fine del 1329 e gli inizi del 1330, nota col ...
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PASCHINI, Pio
Marino Zabbia
– Nacque a Tolmezzo, in Carnia, il 2 marzo 1878, primo di undici figli, da Daniele e da Caterina Bonitti, originaria di Gemona del Friuli.
Dopo avere compiuto i primi studi [...] , al punto che decise di donare a quest’ultimo la sua biblioteca e il suo archivio privato, ricco di migliaia di lettere, che il sacerdote aveva riordinato poco prima della morte e che ora, inventariato nel 2010, è consultabile presso la Biblioteca P ...
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Forse africano (benché in una lettera si dica romano); successore di Felice III il 1º marzo 492 (m. 496). Combatté lo scisma anomeo e i residui di pelagianesimo e di paganesimo, e distrusse nuclei manichei [...] liturgico; suo è un Liber apologeticus, scritto contro il ripristino dei Lupercali voluto dal senatore Andromaco. Tra le lettere, importante quella rivolta all'imperatore d'Oriente Anastasio, che ebbe larga fortuna per tutto il Medioevo; la lettera ...
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Vescovo di Cartagine (m. Napoli 453 circa); discepolo e amico di s. Agostino, fu eletto vescovo nel 437; governò al tempo in cui l'Africa era sotto i Vandali ariani e subì persecuzioni; trascorse gli ultimi [...] anni in esilio, a Napoli. Scrisse il De promissionibus et de praedictionibus Dei, che fu erroneamente attribuito a Prospero d'Aquitania; restano inoltre di Q. tredici sermoni e due lettere. Festa, 26 ottobre. ...
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NOVAZIANO, antipapa
Manlio Simonetti
Ne sono ignoti luogo e data di nascita. Una tarda notizia di fonte orientale (Filostorgio), che lo fa nascere in Frigia, appare tendenziosa per l'evidente accostamento [...] grandemente esagerata, dato che fu proprio N. che, a nome dei presbiteri romani, indirizzò a Cipriano, vescovo di Cartagine, le lettere comprese, come epistole 30, 31 e 36, nell'epistolario di quest'ultimo. In effetti, messo a morte papa Fabiano all ...
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MAURO da Leonessa
Stefania Nanni
MAURO da Leonessa (al secolo Vincenzo Nardi).
Nacque il 10 maggio 1883 a San Clemente, frazione di Leonessa nel Reatino, da Sante Nardi e da Maria Ceci.
Sulla scia delle [...] «gran bene» fatto dalle suore che «entrano nelle case» creava disponibilità tra le donne dancale (Relazione, 30 agosto 1915, e lettere citate da Metodio da Nembro, 1953, pp. 203 s.).
Mauro si avvicinò allora al tema della 'redenzione degli schiavi' e ...
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AYMERICH, Matteo
Egidio Papa
Nato a Bordils (Aragona) il 27 febbr. 1715, entrò nella Compagnia di Gesù il 27 sett. 1733, nel noviziato di Tarragona, avendo già fatti studi di filosofia e teologia.
Completati [...] sacerdote, il 15 ag. 1748 fece la professione solenne dei quattro voti. Dopo il noviziato, insegnò per parecchi anni lettere nel collegio di Tarragona, passò poi all'insegnamento della filosofia, di cui era "maestro" (licenziato), nell'università di ...
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Teologo giansenista (Genova 1734 - Pisa 1825). Israelita, si convertì al cattolicesimo e fu ordinato sacerdote. Insegnò teologia a Siena (1783) e S. Scrittura a Pisa (1787). Prese parte alla battaglia [...] giansenistica fin verso il 1795, poi si ritrasse dalla lotta e ritrattò le sue idee. È autore di numerose opere di teologia e di controversia; la più vivace, in difesa di S. de' Ricci, è intitolata Lettere pacifiche di un laico ortodosso (1788). ...
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Shēm hamĕfōrāsh Nel giudaismo, la pronuncia esatta del nome divino («il nome esplicito»), proibita nella pratica comune e tramandata segretamente da pochi Maestri a discepoli selezionati. Secondo la dottrina [...] , e di qui nelle tradizioni popolari, la sua conoscenza conferisce poteri eccezionali. Generalmente si intende per S. l’esatta vocalizzazione del Tetragramma, ma in alcune fonti sembra identificarsi con nomi più lunghi (come quello di 42 lettere). ...
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CAPOCCI, Raniero (Raynerius de Viterbio, Rainerius, Ranerius, Reinerius)
Norbert Kamp
Discendeva da una nobile famiglia viterbese che assunse il cognome "de Cardinale" con il nipote del C. Pandolfo (1250-1297) [...] suo linguaggio e il modo di argomentare delle sue lettere e dei suoi libelli e dei manifesti di Gregorio (1961), p. 91; XLIV (1964), pp. 108 s., 128 s., 220-224, 277 s.; Lett. ined. di Innocenzo IV, a cura di P. Sambin, Padova 1961, pp. 9 s., 61 s ...
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letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...