Franjiyah, Suleyman
Politico libanese (Tripoli 1910-Beirut 1992), presidente del Libano dal 1970 al 1976. Di famiglia eminente nella comunità maronita di Tripoli, F. conquistò la presidenza grazie ai [...] voti del gruppo druso. Nel corso della guerra civile (1975-90), sostenne posizioni filosiriane, attirandosi critiche e vendette all’interno della stessa comunità maronita ...
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(arabo Gebel esh-Sharqī) Catena montuosa tra la Siria e il Libano, a E della catena del Libano, da cui è separata dalla Valle della Beqaa, percorsa dai fiumi Litani verso S e Oronte verso N. L’altezza [...] media è intorno ai 2000 m; culmina nel monte Hermon (2814 m). Notevole il manto forestale; i boschi sono formati da lecci (fino a 1250 m), poi da pini, cipressi, ginepri. Dove esistono sorgenti di una ...
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N Emiro dei Drusi nel Libano e sulle coste della Siria, salito a potenza e notorietà nei primi decennî del secolo XVII. Nato nel 1572 dalla famiglia dei Banū Ma‛n, cui suo nonno Fakhr ad-Dīn I e suo padre [...] a esso, riuscì, col favore dello stesso pascià di Damasco desideroso di estirpare l'anarchia dei signorotti delle borgate del Libano e della costa e delle bande beduine, a costituirsi uno stato di una certa importanza, comprendente le città di Ṣaidà ...
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Sabra e Shatila, strage di
Massacro avvenuto negli omonimi campi-profughi palestinesi in Libano (16-18 sett. 1982), nei pressi di Beirut, durante l’invasione israeliana del Libano (1982). Mentre le truppe [...] israeliane si ritiravano, il nuovo presidente B. Giumayyil fu ucciso (14 sett.); per ritorsione le truppe cristiane falangiste, all’epoca alleate di Israele, entrarono nei campi di S. e S. e uccisero un ...
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Nome italianizzato dell'arabo Ibrāhīm ibn Ibrāhīm ibn Dāwūd Ḥāqilānī, dotto maronita (Hāqilī, Libano, 1605 - Roma 1665), prof. a Roma di arabo e siriaco. Collaborò alle parti araba e siriaca della Bibbia [...] poliglotta di G.-M. Le Jay (1628-45). È autore di una grammatica siriaca (1628) e di varî altri scritti, tra i quali anche versioni dal siriaco e dall'arabo (fra queste i cosiddetti canoni arabi del concilio ...
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HELIOPOLIS (῾Ηλιόπολις, Heliopolis)
F. Castagnoli
2°. - Città della Siria, nella valle tra il Libano e l'Antilibano, a 1170 m s. m., oggi Baalbek.
Il nome attuale (documentato solo dal 400 d. C.) è forse [...] . fu conquistata da Saladino; e nel 1260 fu distrutta dal mongolo Hulagū. Baalbek odierna, che dal 1920 fa parte del Libano, occupa solo la parte orientale della città antica.
La prima segnalazione delle rovine di H. è dovuta a Martin Baumgarten, che ...
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TIRO
JJean Richard
Quest'antica città, che i franchi chiamavano Sur (oggi Sour, Libano), metropoli della provincia della Fenicia I in epoca bizantina, divenuta poi la base marittima degli Omayyadi, [...] nel periodo delle crociate, era soggetta all'autorità dei Fatimidi d'Egitto. Aveva agevolato il passaggio della prima crociata, ma il visir al-Afḍal ne fece una base operativa contro gli insediamenti franchi ...
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(gr. Βύβλος, lat. Byblus) Antica città fenicia, fra Tripoli e Beirut (sul luogo dell’odierna Giubail, in Libano). Abitata fin dai primi tempi del Calcolitico, intrattenne dall’inizio del 3° millennio rapporti [...] con la Mesopotamia e l’Egitto. Fu il più antico centro di civiltà fenicia attraverso il quale l’influsso egiziano si irradiò nella Siria. Emporio del commercio del papiro, divenne probabilmente il luogo ...
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Archeologo (Héricourt 1895 - Neuchâtel 1973); direttore del servizio delle antichità della Siria e del Libano (1929-41), poi dell'Istituto francese di Beirut (1945-66). Membro dell'Institut de France (1952). [...] Autore di numerose ricerche sulle antichità della Siria, soprattutto a Baalbek e Palmira, raccolte in Antiquités Syriennes (7 voll., 1939-72) ...
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Ecclesiastico (Vigone, Torino, 1793 - Torino 1873). Vicario apostolico in Aleppo e delegato al Monte Libano, svolse per incarico di Leone XII varie missioni in Asia Minore e in Egitto. Tornato in Italia, [...] fu creato vescovo di Biella (1833) e si prodigò in attività benefiche, appoggiando la politica liberale del governo piemontese. Al concilio Vaticano I si schierò contro la definizione dell'infallibilità ...
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libano
libàno s. m. [dall’arabo libān «canapo, corda», o dall’ant. nordico līk-band, comp. di līk «orlo della vela» e band «legame, nodo»; cfr. fr. liban, provenz. ant. liban(t)]. – Corda vegetale, fatta di fibre intrecciate e non ritorte,...
libamento
libaménto s. m. [dal lat. libamentum], raro. – Ciò che si offre agli dei nelle libagioni, e la libagione stessa: fatti a Nettuno e agli altri numi I libamenti (Pindemonte).