Il dibattito circa le ragioni che avrebbero determinato e, con il trascorrere del tempo, aggravato la situazione di sottosviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia, fin dal costituirsi dello [...] di fondo fu ispirata la politica dell’Italia unita verso il Sud. Il sistema fiscale, il regime di liberalismo completo negli scambi, gli ordinamenti amministrativi, la legislazione penale e civile furono adeguati a quelli del Piemonte sabaudo ...
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Dibattito circa le ragioni che avrebbero determinato e aggravato la situazione di sottosviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia.
Tra il 1873 e il 1876 P. Villari, L. Franchetti e S. Sonnino iniziarono un pubblico confronto sulle condizioni economiche e sociali delle regioni meridionali ... ...
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Dibattito intorno alle ragioni che avrebbero determinato e aggravato la situazione di sottosviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia. Di questione m. si cominciò a parlare fin dal costituirsi dello Stato unitario (1860); era convinzione generale che tra l’area padana e l’area m. le differenze ... ...
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Questione meridionale
Massimo L. Salvadori
Il dibattito sull’arretratezza del Sud
La questione meridionale è emersa dopo la nascita del Regno d’Italia nel 1861. Con la costituzione dello Stato unitario, infatti, divenne evidente l’accentuata arretratezza del Sud, tanto da indurre in seguito a parlare ... ...
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GGuido Pescosolido
di Guido Pescosolido
Meridionale, questione
sommario: 1. Un problema antico, controverso e irrisolto. 2. Nord e Sud all'inizio del XX secolo. 3. Le strategie meridionalistiche nel XX secolo. 4. Da guerra a guerra. 5. Le strategie meridionalistiche del secondo dopoguerra. 6. L'intervento ... ...
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Francesco Barbagallo
Il Mezzogiorno prima dell'unità italiana
La questione meridionale si pone come problema fondamentale non appena si costituisce in unità lo Stato italiano, nel 1860, e tale resta, pur attraverso profonde trasformazioni, per tutto il corso della sua storia fino a oggi.Altra e più ... ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Stato nazionale
Vera Negri Zamagni
Stato e nazione non sono concetti coestensivi, il primo facendo riferimento a uno spazio di legislazione e di politica comuni senza nulla implicare riguardo alle caratteristiche [...] F. Di Battista, Gli economisti italiani e lo Stato in una prospettiva storica: dalla ragion di stato al fallimento del liberalismo, «Il pensiero economico moderno», 2008, 1-2, pp. 19-32.
P. Barucci, Sul pensiero economico italiano (1750-1900), Napoli ...
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POLANYI, Karl
Domenico Musti
Sociologo e antropologo, nato a Vienna il 25 ottobre 1886, morto il 23 aprile 1964. Di origine ungherese, cresciuto nell'ambiente della borghesia radicale di Budapest, risentì [...] gli sbocchi autoritari degli anni Venti e Trenta in vari paesi europei rappresentano per P. l'esito storico del liberalismo economico, che, nel perseguire, col principio del laissez-faire, l'obiettivo di un mercato autoregolantesi, ha aperto di fatto ...
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VILLENEUVE-BARGEMONT, Jean-Paul Alban de
Anna Maria Ratti
Economista e uomo politico francese nato a Saint-Alban (Var) nel 1784, morto a Parigi nel 1850. Seguita la carriera amministrativa, resse successivamente [...] del 1848 si dedicò completamente allo studio.
Discepolo di A. Smith e di J. B. Say, mitigò il suo fondamentale liberalismo con spirito di carità cristiana, facendo appello all'intervento dello stato a favore delle classi operaie, e fu considerato per ...
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FERRARA, Francesco
Riccardo Faucci
Nacque a Palermo il 7 dic. 1810, da Francesco e Rosalia Alaimo. Protetto da Carlo Cottone principe di Castelnuovo, al cui servizio era il padre, poté attendere agli [...] il F., pur prendendo gli ordini minori, svestì presto l'abito sacerdotale. Per tutta la vita sarebbe stato un convinto liberale laico, e insieme un fermo credente.
Nell'ottobre 1832 il F., che non aveva concluso gli intrapresi studi di medicina ...
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Economista, nato a Roma il 18 agosto 1872. Professore di economia politica dal 1913 nell'Istituto superiore di commercio di Torino e dal 1918 nell'università di Genova, si è occupato prevalentemente di [...] ed., Milano 1926; Scambi internazionali e politica bancaria in regime di moneta sana e avariata, Torino 1929; Crisi del liberalismo, o errori di uomini?, ivi 1934; Fisiologia e patologia economica negli scambi della ricchezza fra gli stati, ivi 1937 ...
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ALBERTINI, Luigi
Gaspare De Caro
Nacque ad Ancona il 19 ott. 1871 da Augusta Monchi e da Leonardo, ricco e influente banchiere, costruttore e armatore. Tra il 1881 e il 1889 compì gli studi ginnasiali [...] 'A, al nuovo regime fu decisa, senza le incertezze che caratterizzarono per due anni ancora alcuni dei maggiori esponenti del liberalismo: dalle colonne del Corriere della Sera e dal suo posto di senatore egli non si stancò di levare la sua protesta ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Conflitto sociale
Antonio Cardini
L’argomento del conflitto sociale venne affrontato in termini di ‘italianità’ da un orientamento, una ‘scuola’, poi dimenticata, ma che ebbe a metà dell’Ottocento un [...] i disordini e gli scioperi che caratterizzano gli ultimi anni dell’Ottocento, De Viti De Marco elaborò un concetto pienamente liberale nell’indicare il modo di affrontare i conflitti che nella crisi si facevano sempre più numerosi e violenti: «Tra le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
L’economia civile (1750-1850)
Pier Luigi Porta
Il periodo che intercorre tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento presenta caratteri di unitarietà di particolare interesse per quanto concerne [...] come accade a Francesco Ferrara e ad Antonio Scialoja.
È questa l’epoca nella quale si consolida la tradizione liberale italiana che avrà poi grande influenza nel corso del Novecento.
Piuttosto che al movimento politico democratico, all’ambiente del ...
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Commercio
Maurice Aymard
Introduzione
Il commercio ha conquistato nel XVIII secolo il posto, al tempo stesso centrale e contestato, dove si incontrano economia, storia e politica, posto che è suo ancora [...] l'autonomia dell'economia avrebbe rappresentato solo una parentesi durata un secolo o al massimo un secolo e mezzo: il liberalismo l'avrebbe sottratta alla rete di costrizioni sociali nelle quali essa si trovava embedded, ma soltanto per il tempo ...
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liberalismo
s. m. [der. di liberale]. – 1. a. L’esser liberale (nel sign. politico), l’avere sentimenti liberali: ha sempre manifestato apertamente il suo l.; l. d’idee, di principî, d’opinioni. b. Atteggiamento di comprensione e di rispetto...
liberal
‹lìbërël› agg., ingl. (propr. «liberale»), usato in ital. come agg. e s. m. e f. – Termine che nei paesi anglosassoni, e spec. negli Stati Uniti, è usato per definire un’area culturale e politica aperta a innovazioni e mutamenti, e...