Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Egidio Romano
Gian Carlo Garfagnini
Egidio Romano fu uno dei più brillanti e influenti intellettuali e uomini di Chiesa tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento. Il suo De regimine principum [...] di un commento al corpus aristotelico, come quello di Averroè, che si prefiggeva di studiare e interpretare il pensiero successore di Pietro e vicario di Cristo, non ha alcun superiore e non può essere giudicato da alcuno, così solo alla libertà della ...
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AGILULFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Non longobardo di sangue, perché della stirpe dei Turingi, certo si era unito ai Longobardi quando avevano invaso l'Italia, e nelle loro schiere aveva [...] i suoi nessi con il pensiero del re longobardo su di un problema interno che egli ebbe il merito di considerare non come a sé con tanta libertà se non avessero avuto dalla loro parte il re. Il quale, dal proprio canto, alla morte di Costanzo, non ...
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LEVI, Carlo
Franco Contorbia
Maura Picciau
Nacque a Torino il 29 nov. 1902 da Ercole e da Annetta Treves.
I genitori appartenevano entrambi alla media borghesia ebraica: il padre era rappresentante [...] sembra prefigurare la strategia politica teorizzata e perseguita dal movimento di Giustizia e libertà, che C. Rosselli avrebbe fondato qualche mese dopo la perdita di unità spirituale e il senso di paura, di sgomento che pervade il pensiero moderno.
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Nacque a Milano il 31 luglio 1851 da Giovanni e Caterina Perego. A soli nove anni gli morì il padre, lasciando una famiglia numerosa di cui si assunse il carico la madre, donna energica e coraggiosa con [...] chiariva, assieme al dissenso dal radicalismo di Ghisleri, le sue convinzioni: "Del progresso e della libertà io mi sono formato un concetto più ciascuno di quei componimenti del De Marchi è nato da una trama dipensieri e da un'onda di sentimenti, ...
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FANTONI, Giovanni
Lauro Rossi
Nacque a Fivizzano (Massa Carrara) il 28 genn. 1755 da Lodovico Antonio e Anna De Silva.
Originari di Firenze, i Fantoni si erano trasferiti nella cittadina lunigianese [...] Joubert e J.-E. Championnet ("veri amici della libertà italiana") e con diversi exbabuvisti, in particolare con 72, 78, 98; A. Andreatta, La virtù al potere. Alcuni aspetti del pensiero politico di G. F., in Trimestre, XXII (1989), 2-4, pp. 59-94; ...
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LOMBARDO RADICE, Marco
Matteo Fiorani
Nacque a Roma il 15 aprile 1949 da Lucio e Adele Maria Jemolo.
UNA GRANDE FAMIGLIA
Secondogenito tra Daniele, nato due anni prima, e Giovanni, nato nel 1954, [...] e al pensierodi Wilhelm Reich, nello stesso momento al centro di studi sistematici di altri allievi della cattedra di psicofisiologia ( e sociali utili a restituire ai ragazzini autonomia e libertà e ad evitare che il disturbo in età evolutiva ...
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DE BONO, Emilio
Elvira Valleri Scaffei
Nacque a Cassano d'Adda, in provincia di Milano, il 19 marzo 1866 da Giovanni ed Emilia Bazzi. La sua famiglia, di origine lombarda, aveva "penato sotto il giogo [...] sempre Il Popolo d'Italia per tenersi al corrente del pensiero e delle necessità dei soldati" (Il generale Caviglia e il che avvenne il 4 ott. 1943, il D. godé di larga autonomia e libertà e visitò persino il ministero della Guerra. Fino al gennaio ...
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BREME, Ludovico Pietro Arborio Gattinara dei conti di Sartirana dei marchesi di
Giuseppe Locorotondo
Nacque a Torino nel giugno 1780 (non 1781) da Ludovico Giuseppe e da Marianna Dal Pozzo dei principi [...] e alle tirannie religiose e politiche. In nome dell'assoluta libertà e autonomia dell'io, in cui è stata ravvisata un Studium, LXIV (1968), pp. 92-102; G. Pellegrini, Ginevra nel pensierodi L.di B., in Genève et l'Italie, Genéve 1969, pp. 247-264; M ...
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GIORDANI, Pietro
Giuseppe Monsagrati
, Nacque a Piacenza il 1° genn. 1774 da Giambattista, possidente, e da Teresa Sambuceti. La sua infanzia, travagliata da problemi di salute che ne minavano - e [...] fattore della sua conservazione, il tramite espressivo di un pensiero a formare il quale era indispensabile la p. 222). Ciò non gli impediva di essere sincero quando invocava l'avvento di un'era dilibertà per tutti o quando, generalizzando, sfogava ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] di giudicare con una certa libertà in fatto di letteratura e di stile, di ammirare, per es., Lucrezio più di Virgilio (Opuscoli linguistici..., pp. 205 s.) e di il germe più nuovo e vitale del pensiero del Cesari.
Avvenuta la Restaurazione, il ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
pensiero unico
loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia...