Peyer, Johann Konrad
Medico svizzero (Sciaffusa 1653 - ivi 1712). Prof. di logica e fisica a Basilea. Si dedicò con passione a ricerche anatomiche e a lui si deve la descrizione dei noduli linfatici [...] , che a loro volta contengono diversi follicoli secondari, ciascuno costituito da un centro germinativo di linfocitiB circondato da linfociti T. L’epitelio sovrastante le placche presenta delle cellule di tipo epiteliale altamente specializzate ...
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Steinman, Ralph Marvin
Steinman, Ralph Marvin. – Biologo canadese (Montreal 1943 - New York 2011) dedicatosi alla ricerca in campo immunologico presso la Rockefeller University di New York. Nel 1973, [...] midollo osseo e sono le più importanti dell’insieme delle APC (Antigen presenting cell), insieme ai macrofagi e ai linfocitiB. Queste cellule furono osservate per la prima volta alla fine dell’Ottocento dal biologo tedesco Paul Langerhans, ma sono ...
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immunità specifica
Alberto Mantovani
Uno dei due tipi di immunità del sistema immunitario; l’altro tipo è rappresentato dall’immunità innata. L’immunità specifica vede come cellule centrali i linfociti [...] specificità dei recettori che sono coinvolti. I recettori coinvolti sono, nel caso dei linfocitiB, le molecole anticorpali o immunoglobuline, mentre nel caso dei linfociti T il cosiddetto TCR (T-cell receptor). Queste molecole tipiche dell’immunità ...
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ibritumomab
Farmaco appartenente alla classe degli anticorpi monoclonali, usato nel linfoma non Hodgkin follicolare a cellule B, ove altri farmaci non abbiano prodotto risultati soddisfacenti, oppure [...] con rituximab (➔). L’i. è un anticorpo monoclonale specifico per l’antigene CD20 che si trova sulla superficie dei linfocitiB maligni e normali. La terapia con i. utilizza il farmaco preventivamente marcato con una sostanza radioattiva (il cloruro ...
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Poliomavirus
Virus oncogeno con DNA circolare a doppio filamento, con capside a simmetria icosaedrica del diametro di 45 nm, non rivestito dal pericapside. I virus della famiglia P. infettano i Mammiferi [...] ); presentano lunghi periodi di latenza, nei quali persistono insediandosi nell’apparato urinario (virus BK e JC) e nei linfocitiB e nel cervello (virus JC). Possono riattivarsi in condizioni di immunodeficienza, di trapianti d’organo o di malattie ...
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rituximab
Farmaco antineoplastico costitutito da un anticorpo monoclonale ottenuto grazie a procedure biotecnologiche, rivolto contro una struttura di membrana nota come CD20. La proteina CD20 è localizzata [...] sui linfocitiB (popolazione di linfociti che, dopo attivazione, si trasformano in plasmacellule e producono gli anticorpi). Nel corso di alcuni linfomi non Hodgkin di basso grado, i linfociti neoplastici possono essere attaccati da r. ed eliminati. ...
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linfopoiesi
Processo di formazione e di maturazione degli elementi della serie linfocitica del sangue. Dalla cellula madre (cellula staminale) si passa, attraverso un lungo processo di differenziazione, [...] primari: il midollo osseo e il timo. Nel microambiente del midollo osseo matura la serie dei linfocitiB, mentre i linfociti T acquisiscono le loro proprietà funzionali dopo un processo di maturazione intratimica. Nel microambiente timico esistono ...
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memoria immunitaria
Potenziamento della risposta immune in caso di riesposizione a uno stesso antigene, perché l’esposizione primaria a esso ne ha espanso numericamente i cloni linfocitari specifici. [...] rendono più efficienti nell’eliminazione dell’antigene, rispetto alle cellule vergini mai esposte a esso. Per es., i linfocitiB della m. i. producono anticorpi che si legano all’antigene con affinità più elevata rispetto agli anticorpi prodotti da ...
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immunogenicità
Stefania Azzolini
Capacità posseduta da una sostanza di indurre una risposta immunitaria. In generale, con questo termine si indica la proprietà di una molecola di stimolare il sistema [...] adiuvante. Le sostanze che rivelano una buona immunogenicità agiscono sia a livello della risposta cellulare (linfociti T) sia di quella umorale (linfocitiB e produzione di anticorpi). L’immunogenicità di una molecola è, inoltre, influenzata da una ...
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germinativo, centro
Zona centrale del linfonodo, detta anche follicolo secondario, che si sviluppa in seguito a un qualunque stimolo immunogeno. Ha colore chiaro, è costituita prevalentemente da linfoblasti, [...] più scura di elementi differenziati, detta zona mantellare. Nel centro g. si formano le plasmacellule, cioè i linfocitiB attivati in grado di secernenre anticorpi. Cessato lo stimolo immunogeno, il linfonodo gradualmente torna alle sue dimensioni ...
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linfocito
(o linfocita) s. m. [comp. di linfo- e -cito (o -cita)]. – In biologia, cellula presente nel sangue (dove rappresenta una particolare serie di leucociti) e nei varî organi linfatici (linfonodi, milza, timo, ecc.), che svolge ruoli...
monochina
s. f. [der. di mono(cito) e (interleu)-china]. – In medicina, nome di mediatori cellulari, prodotti dai monociti circolanti e dai macrofagi tessutali, che rappresentano la prima classe delle interleuchine e condizionano, direttamente...