Critico, filologo e storico spagnolo, nato il 4 maggio 1885 a Rio de Janeiro. Prof. di storia della lingua spagnola all'università di Madrid dal 1915, dopo la guerra civile è emigrato negli S.U.A. e ha [...] attuarsi particolare e soprattutto nell'interpretazione del Medioevo ispanico come risultato dell'incontro di tre culture, goto-cristiana, araba ed ebraica. Fra le altre opere del C. si ricordino, oltre al vecchio e sempre fondamentale studio Algunas ...
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Città della Mesopotamia del nord presso il fiume Belīkh, antico Balicha. Essa deve il suo nome a quello della città macedone omonima, che le fu imposto da Seleuco I. Dal nome indigeno, Orhai, deriva quello [...] da Eraclio tra il 622 e il 629, ma cadde poco dopo in potere degli Arabi (638 o 639), e fu a lungo disputata fra essi e i Bizantini, . Le copie di quelle lettere, conservate in numerose lingue orientali, si trovano spesso incise sugli edifizî, per ...
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LAWRENCE, Thomas Edward
Francesco Gabrieli
Ufficiale inglese, nato nel Galles il 15 agosto 1888, morto nella contea del Dorset il 19 maggio 1935. Dal 1910 al 1914 fu assistente negli scavi intrapresi [...] sull'Eufrate, e quivi acquistò quella familiarità con la lingua e la vita dei Beduini, che doveva poi così importanza per l'etnografia, la storia e geografia di parte dell'Arabia contemporanea, e documento letterario e umano di notevole valore. Dopo ...
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Tribù eterogenea occupante la vasta vallata del Barca e dei suoi affluenti, dai contrafforti abissini del Dembelàs fino al mare. Indubbiamente il nucleo fondamentale della tribù è di stirpe begia; molte [...] Beni Amer era il re dei Begia, che qualche geografo arabo medievale rammenta stabilito in Suachin. A fianco del diglal è tra esse vi sono frazioni a stretto tipo begia e a lingua begia, insediatesi nell'estremo sud-est del territorio della tribù (Ad ...
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Entrambi i vocaboli, dei quali il secondo è propriamente un aggettivo, designano in spagnuolo gl'idiomi neolatini della Spagna (castigliano, aragonese e valenzano) scritti in caratteri arabi, secondo particolari [...] nel 1603 dall'aragonese Mohamad Rabadan, ecc.
Il vocabolo aljamía viene dall'arabo 'aǵiamiyyah, aggettivo femminile significante "(lingua) barbara, straniera", che dagli Arabi di Spagna era usato per indicare tutte le parlate neolatine della penisola ...
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Vocabolo arabo che significa "padre di . . . . . . ", o, metaforicamente, "possessore di . . . . ", "dotato di . . . . ", "abbondante di . . . . ". Esso entra nella formazione di molti nomi proprî di persone [...] e di luoghi anche in paesi musulmani di lingua non araba. Quando si tratta di persone, il composto (che si chiama kunyah e costituisce un soprannome inteso per lo più come onorifico) si forma premettendo Abū: a) al nome del figlio primogenito o anche ...
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Ammiraglio e letterato siciliano del sec. XII. Di nobile famiglia, nipote dell'ammiraglio Basilio, salì egli stesso alla dignità di ammiraglio o, meglio, di emiro, mentre per la sua dottrina si meritò [...] studî.
Peritissimo del greco e dell'arabo, buon conoscitore del latino, tradusse dall'arabo l'Ottica di Tolomeo, della quale Seth (Στεϕανίτης καὶ 'Ιχνηλάτης). Scrisse in greco, sua lingua materna, 24 poesie, in gran parte epigrammi sulle virtù e ...
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Semitista tedesco, nato a Rostock il 17 settembre 1868, professore a Breslavia, Königsberg, Halle, Berlino, e dal 1923 nuovamente a Breslavia. Lavorò con attività instancabile in tutti i campi della linguistica [...] 2ª ed. 1927) e una grammatica con crestomazia della stessa lingua (Berlino 1899, 4ª ed. 1925); una grande opera di ha composti altri, soprattutto nell'arabistica (una storia della letteratura araba di carattere sintetico, Lipsia 1906, 2ª ed. 1909; ...
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Il 2° califfo della dinastia degli Omayyadi (v.) (56-86 ègira = aprile 685-ottobre 705). Succeduto a 39 anni al padre Marwān, il restauratore della dinastia, ‛Abd al-Malik ne continuò l'opera di sottomissione [...] pressoché autonoma nelle varie provincie e continuava, nei sistemi e perfino nella lingua, la tradizione bizantina e sasanide: l'arabo fu introdotto come sola lingua dell'amministrazione in luogo del greco e del pehlevico; le monete degli imperatori ...
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Orientalista inglese, nato a Uley (Gloucestershire) il 7 febbraio 1862, morto a Firwood presso Cambridge il 5 gennaio 1926. Agli studî di medicina, iniziati nell'università di Cambridge, accompagnò ben [...] E. Denison Ross, Cambridge 1926). E la storia, lingua e letteratura della Persia musulmana furono i campi in cui Cambridge 1920, 1924; Cambridge 1928), che comprende anche la produzione araba di autori nati in Persia, e abbraccia pure gli scritti di ...
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arabismo
s. m. [der. di arabo]. – 1. Parola o locuzione propria della lingua araba introdotta nella nostra o in altra lingua. 2. Il complesso dei popoli arabi, e il loro patrimonio ideale e culturale.
lingua franca
lìngua franca locuz. usata come s. f. [calco della locuz. araba lisān al-faranǵ «lingua europea» o lisān al-ifranǵ «lingua degli Europei»; gli Arabi con il termine Farangia designarono non solo la Francia ma anche il resto dell’Europa...