Poeta arabo (643 - 715 circa) di famiglia meccana. Visse quasi sempre alla Mecca e Medina, dove condusse una vita tra avventure e amori, che cantò nelle sue poesie, utilizzando una lingua semplice, ma [...] fedele alle immagini erotiche dell'epoca. Fu poeta essenzialmente cittadino, raffinato e sincero: il suo dīwān d'amore è quanto di più personale e felice abbia prodotto la poesia araba antica. ...
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Filologo arabo (Malazgirt 901 - Cordova 967). Trasferitosi dapprima a Baghdād, centro culturale dell'epoca, si recò poi nel Magreb, quindi a Cordova. Delle sue opere, il Kitāb al-Amālī ("Libro dei dettati"), [...] già al tempo la più conosciuta e l'unica giuntaci, tratta tutte le questioni concernenti la lingua, con importanti osservazioni sui proverbî e la poesia araba. ...
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´m Grammatico arabo musulmano del Marocco (n. 1273 - m. Fez 1323), noto soprattutto per un compendio di grammatica araba (Agiurrumiyya), assai diffuso per i suoi pregi di brevità e chiarezza nell'insegnamento [...] elementare della lingua nel mondo arabo. ...
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GIOVANNI XXI, papa
José Francisco Meirinhos
Sono stati identificati diversi Pietro Ispano - nome di G. prima dell'elezione al pontificato - che hanno operato in Portogallo nella prima metà del sec. [...] di Miramare a Maiorca, progettato da Raimondo Lullo per creare una scuola di arabo per tredici francescani che, una volta acquisita la padronanza della lingua, sarebbero partiti per diffondere il cristianesimo tra i musulmani.
In campo universitario ...
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Gregorio XIII
Agostino Borromeo
Ugo Boncompagni nacque a Bologna il 1° gennaio 1501, quinto figlio di Cristoforo, ricco mercante della città, e di Angela Marescalchi. Studiò giurisprudenza all'Università [...] primo lavoro fu l'edizione in quattromila esemplari della traduzione araba dei vangeli.
Di indole diversa, perché intese a ribadire fissati dal concilio di Trento e che parlassero le lingue locali. La concessione si doveva scontrare contro l' ...
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BORROMEO, Federico
Paolo Prodi
Nacque in Milano il 18 ag. 1564 dal conte Giulio Cesare, fratello cadetto di Giberto padre di s. Carlo, e da Margherita, appartenente alla potente e ricca famiglia milanese [...] orientali: a queste istituzioni è legato il primo progresso in Italia degli studi linguistico-grammaticali delle linguearaba e armena.
Alla Biblioteca il B. affiancò alcuni anni più tardi, nel 1618, la Pinacoteca Ambrosiana donando a essa la sua ...
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MANUZIO, Aldo, il Vecchio
Mario Infelise
Nacque a Bassiano, un piccolo borgo della campagna laziale nel ducato di Sermoneta. La data di nascita è stata oggetto di discussioni. Il figlio Paolo la collocava [...] la lezione degli antichi greci a quella araba e cristiana allora corrente, pur non aderendo un esperimento che avrebbe dovuto preludere alla stampa delle Scritture sacre nelle tre lingue classiche di cui già si parlava nel 1497-98. Nel luglio 1501 ...
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DONDI DALL'OROLOGIO, Giovanni
Tiziana Pesenti
Nacque a Chioggia (prov. di Venezia) intorno al 1330, secondogenito del medico Iacopo e della nobile Zaccarota di Daniele Centrago.
Le origini della famiglia [...] L'Astrarium fu uno dei primi strumenti in cui la tradizione araba dei modelli di universo in miniatura, cioè gli astrolabi e meno pregevoli che in altri rimatori coevi. La lingua è ancora tardostiffiovistica, con impronte dantesche e citazioni medico ...
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BENEDETTI, Iacopo
Franca Ageno Brambilla
Della nobile famiglia dei Benedetti da Todi, è più noto sotto il nome di Iacopone. Le biografie antiche che ce ne restano sono in gran parte prive di fondamento [...] 1962, pp. 460-475, dove si confuta la tesi araba di R. Menéndez Pidal, Poesía drabe y poesta europea. Buenos antichi e moderni. Studi critici, Firenze 1923, pp. 129-141, ora in Lingua e letteratura, a cura di G. Folena, Venezia 1957, pp. 142-152 ...
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GUARDATI (Guardato), Tommaso (Masuccio Salernitano)
Fabio De Propris
Fu uno dei tre figli di Margherita (Margaritella) Mariconda e di Loise, membro della nobile famiglia sorrentina dei Guardati, titolata [...] XXVI, XXVII, XXIX, XXX) o toscana (XXXIII, XLI), araba (XLVI), o veneziana (XXXII). La mantovana esula forse dal 62), pp. 309-340; C. Segre, Fra grammatica e narrativa, in Id., Lingua, stile e società, Milano 1963, pp. 349-353; A. Archi, Gli Aragona ...
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arabismo
s. m. [der. di arabo]. – 1. Parola o locuzione propria della lingua araba introdotta nella nostra o in altra lingua. 2. Il complesso dei popoli arabi, e il loro patrimonio ideale e culturale.
lingua franca
lìngua franca locuz. usata come s. f. [calco della locuz. araba lisān al-faranǵ «lingua europea» o lisān al-ifranǵ «lingua degli Europei»; gli Arabi con il termine Farangia designarono non solo la Francia ma anche il resto dell’Europa...