L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] ’origine dal latino non aveva peso: contava piuttosto che le lingue fossero vive o morte, nobili o non nobili, analoghe o Ascoli aveva individuato e definito, cioè la franco-provenzale e la ladina, in aggiunta a quelle già note. Ad Ascoli si deve la ...
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La pianificazione linguistica è l’insieme delle misure (linguistiche, legislative e sociali) che si adottano per alterare deliberatamente la composizione del ➔ repertorio linguistico di una comunità; è [...] bilingue (con totale autonomia della scuola tedesca nella provincia di Bolzano, dove opera anche una scuola ladina) e una certa presenza della lingua tutelata nei mezzi di informazione (per es., nella RAI regionale); spesso dispongono di giornali e ...
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Intendiamo con repertorio linguistico l’insieme delle risorse linguistiche a disposizione di una comunità linguistica o di un parlante; nel primo caso si parla di repertorio comunitario, nel secondo di [...] per es., per il sudtirolese in Val Badia (➔ ladina, comunità).
La terza colonna indica il numero dei codici 3-36.
Bruni, Francesco (1984), L’italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, Torino, UTET.
Dal Negro, Silvia & Iannàccaro, ...
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vedretta
vedrétta s. f. [der. (di area ladina) del lat. vetus -tĕris «vecchio», propr. «campo di neve vecchia»; altri propongono una derivazione dal lat. vĭtrum «vetro»]. – In geografia fisica, ghiacciaio minore o di second’ordine, circoscritto...
romancio
romàncio agg. e s. m. [dal romancio rumantsch] (pl. f. -ce). – Una delle quattro lingue nazionali della Svizzera (senza tuttavia il rango di lingua ufficiale): è costituita dalle parlate neolatine dei Grigioni, gruppo occidentale...