Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] italiane ha come premessa la teoria dell’imitazione fiorita nella tradizione retorica latina tardo-medioevale (Marazzini 1999: 33-35) e fondata sulla riduzione della lingua alla letteratura e, in particolare, a quella dei ‘buoni’ autori, sulla quale ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] le incongruenze tra grafemi e fonemi (➔ alfabeto), di ordine minore rispetto ad altre lingue, sono comunque numerose. Per es., il fonema /k/ è reso dai ’IPA.
L’IPA è essenzialmente basato sui simboli dell’alfabeto latino (per es., b d g s l m); non ...
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L’espressione italiano dell’emigrazione designa tutte le forme di italiano parlate, nei paesi di destinazione, da emigrati italiani e dai loro discendenti. Questa nozione esclude le forme di italiano apprese [...] (1993) per gli USA, Lo Cascio (1987) per l’America Latina, Bettoni & Rubino (1996) per l’Australia. Questioni generali sono quel paese nel 1882 (Ursini 1988). L’egemonia della lingua del paese ospite nella varietà locale di tedesco svizzero ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] si trovano anche esempi di protasi al presente congiuntivo, una forma latina che non ha avuto seguito:
(38) Perché se ciò sia, standard francese si je pouvais, je le ferais (➔ lingue romanze e italiano), è invece attestato solo sporadicamente nei ...
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Giosuè Carducci nacque a Valdicastello (Lucca) il 27 luglio 1835. Dopo gli studi presso gli Scolopi di Firenze e la Normale di Pisa, insegnò dapprima in alcune scuole toscane (S. Miniato a Monte, Pistoia) [...] Settanta travasa nei contenitori tradizionali della metrica e della lingua italiane abbondante materiale fonomorfologico, sintattico e lessicale attinto direttamente alle lingue antiche: il latino soprattutto, e in minor misura anche il greco (cfr ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] mi] e [ti] rispettivamente) derivano dalle forme oblique latine. Caratteristica del piemontese è la forma per la terza Roma - Bari, Laterza.
Villata, Bruno (1997), La lingua piemontese. Fonologia, morfologia, sintassi, formazione delle parole, ...
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Si dice spesso che la lingua franca parlata dal X secolo negli ambiti marittimi e mercantili del Mediterraneo avesse una base italiana o spagnola nel bacino occidentale e una base veneziana in quello orientale [...] , Aragona, Castiglia, Inghilter-ra e Germania), quando si trasferì a Rodi avvertì la necessità di una lingua interetnica meno ostica del latino. Nel 1446 un cavaliere italiano, Giacomo De Soris, aggiunse una nota allo Statuto rivelando che verba ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] è forte come suo padre → *è suo padre
In più la tradizione latina vede nella metafora una figura per l’abbellimento del discorso in quanto è per lo più le catacresi (➔ posta elettronica, lingua della). È ragionevole immaginare che i processi ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] cultore di poesia italiana e latina. Egli rivelò subito una particolare inclinazione per gli studi eruditi e le lingue classiche che apprese da P. Vettori il giovane e da G. B. Doni, profondo conoscitore di lingue orientali. Fu anche allievo dei ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] pronuncia unificata di parole contigue).
È complesso tracciare la storia dell’apostrofo nei secoli di trapasso dal latino al volgare come lingua scritta. Di fronte alla congerie di abitudini presenti nei manoscritti, si può affermare che l’apostrofo ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...