DANDINI, Ercole Francesco
Gianfranco Formichetti
Nacque ad Ancona il 4 nov. 1695, da Girolamo, di nobile famiglia originaria di Siena, a Cesena fin dal sec. XV, e da Margherita Fazioli nobildonna cesenate.
Aveva [...] nel primo Settecento si contrapponeva alla diffusione del volgare, specialmente in determinati campi (diritto, medicina (Erminius, Phronimus e Meranius) modellano i loro discorsi in lingua latina esemplificando quel "modo urbano" ben reso dal Galateo ...
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IACOBITI (Iacobucci), Aurelio Simmaco
Maria Antonietta Passarelli
Nacque a Tossicia, nel Teramano; mancano notizie esaustive e certe sulla famiglia d'origine, sulla sua formazione, le amicizie, gli [...] vivente.
Lo I. fu autore di versi sia in latino sia in volgare, ma la maggior parte dei suoi testi è rimasta inedita fino ad anni l'ottava, ma anche altri contrassegni, quali la lingua popolareggiante, i richiami all'attenzione del pubblico, la ...
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DEL POZZO (Dal Pozzo, Pozzo, De Puteo), Raimondo, principe del Parco
Maria Muccillo
Nacque, secondo la maggior parte dei biografi, nel 1619, o, come sostengono Ritzler e Sefrin, il 17 genn. 1622, a [...] Licenziata dalla commenda di Alcina il 28 ag. 1656, scritta in volgare e in forma di dialogo, l'opera si compone di tre del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella veneranda lingua d'Italia, Bologna, 1897, I, p. 111; G. Nigido Dionisi ...
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BONSIGNORI (de' Bonsignori, Buonsignori, de' Buonsignori, di Buonsignori, Bonsignore, de Bonsignore, dei Bonsogni), Giovanni
Gianni Ballistreri
Nato a Città di Castello da un ser Falco nei primi decenni [...] l'Accademia della Crusca pose tra i testi di buona lingua. L'opera, col titolo Ovidiometamorphoseos vulgare, fustampata per fonte. Eppure stranamente, forse per esser state scritte in volgare, le allegorie ovidiane del B. ebbero assai maggior successo ...
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CALLIGARIS, Luigi
Enrico De Leone
Figlio di Antonio e di Anna Macario, nacque a Barbania (Torino) "negli ultimi anni dell'impero napoleonico", come egli stesso afferma nelle sue Memorie senza precisare [...] Istruzione, fu nominato professore straordinario di arabo volgare presso la università di Torino. Con tale progressivo ai principi correttamente scritti si aggiungono le pratiche della lingua parlata dalla gente colta nelle varie regioni dell'Asia e ...
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CALORIA (Calorius, Calogierus), Caio, detto Ponzio
Enrico Pispisa
Poche e vaghe sono le notizie sulla vita del C., di cui non si conoscono con sicurezza neanche il luogo e la data di nascita.
Sembra, [...] i poeti non toscani si ingegnavano d'avvicinarsi alla lingua dei grandi trecentisti. Il C., infatti, usò . ital., XI(1888), pp. 32 s., Id., C. C. Ponzio e la poesia volgare letteraria di Sicilia…, in Arch. stor. sicil., n.s., XVIII (1893), pp. 237-275 ...
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PERCACINO, Grazioso
Giampiero Brunelli
PERCACINO, Grazioso. – Nacque a Portese sulla riva bresciana del lago di Garda probabilmente nel secondo o terzo decennio del Cinquecento. Il padre, Giovanni Pietro, [...] . Nel 1555 gli sono attribuite due opere protestanti in lingua slovena, una di Mattia Flacio Illirico (Rasgovarange megiv papistu Bartolomeo Arnigio e nel 1564 la prima traduzione in volgare italiano dei cinque libri iniziali dell’Iliade (opera di ...
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CALOIRO (Caloira, Caloria), Tommaso
Enrico Pispisa
Nacque a Messina intorno al 1302 (come ha stabilito il suo più attendibile studioso, il Lo Parco) da una famiglia sulla condizione della quale per [...] , nella nuova università, poté meglio apprendere la lingua toscana, indispensabile per la attività poetica che aveva 1320. A Bologna il Petrarca incominciò ad apprezzare la lirica in volgare, forse guidato e incoraggiato dal C., che in seguito ricordò ...
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BELO, Francesco
Nino Borsellino
Poche e incerte le notizie relative alla vita dei Belo. Che fosse romano risulta dalla stampa delle sue opere, in particolare quella del Laberinto d'amore, pubblicato [...] di parole rare, formazioni nominali e suffissi latineggianti, che tendono a nobilitare il volgare con l'esito ridicolo proprio di tutte le lingue artificiose adottate come parlata normale, ma in commedia soprattutto emergente per la contrapposizione ...
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BARBATI (Barbato), Petronio
Enzo Noè Girardi
Discendente da una nobile famiglia che aveva goduto l'aggregazione al consiglio della città di Foligno fin dall'anno 1211, nacque in questa città verso la [...] la spigliatezza del dialogo e la toscanità della lingua. Quanto all'Ippolito trattasi di una libera XI, Venezia 1712, p. 154 ss.; G. M. Crescimbeni, Dell'istoria della volgar poesia, IV, 2, Venezia 1730, p. 83; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...