Poeta e scrittore calabro-albanese (Macchia Albanese, Cosenza, 1814 - S. Demetrio Corone 1903). Nel 1848 fondò a Napoli il giornale L'Albanese d'Italia e dal 1883 al 1887 pubblicò la rivista bilingue Fiàmuri [...] è una serie d'ispiratissimi idillî dove affiorano le peculiarità etniche degli Albanesi che si rifugiarono dall'Albania in Italia nel sec. 15º e hanno conservato lingua e tradizioni della madrepatria. I Canti di Serafina Thopia (1843); i poemi ...
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Scrittore svizzero di lingua tedesca (n. Lucerna 1935). Autore di narrativa e saggista, si è soffermato sugli aspetti contraddittori e frustranti della vita quotidiana e politica, mettendo in luce i paradossi [...] che caratterizzano la società contemporanea, con un linguaggio asciutto e incisivo e una particolare attenzione al dettaglio emblematico. I suoi personaggi, per lo più malinconici e pessimisti, sono spesso animati ...
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Linguista italiano (Empoli 1920 - Firenze 2004); prof. di filologia romanza nell'univ. di Friburgo in Svizzera (1952-65), di storia della lingua italiana nelle univ. di Roma (dal 1965) e di Firenze (dal [...] databili del 13º sec. (La prosa italiana delle origini. I Testi toscani di carattere pratico, 1982). Tra le pubblicazioni più recenti si ricorda il primo volume della Grammatica storica della lingua italiana (2000), da lui progettata in quattro tomi. ...
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Poetessa finlandese di lingua svedese (Pietroburgo 1892 - Raivola, Carelia, 1923). Dopo aver frequentato a Pietroburgo la scuola tedesca, trascorse lunghi anni in sanatorio, soprattutto in Svizzera, dove [...] da una forte tensione spirituale (dopo l'iniziale atteggiamento estatico di fronte alla natura e alla vita la S. si accostò all'antroposofia per approdare infine alla semplicità evangelica), raggiunge una consapevole, rigorosa misura, che l'estrema ...
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Scrittore italiano (Livorno 1920 - Città di Messico 2003). Autore fecondo ed eccentrico, anche in lingua francese e spagnola, più noto all'estero (Francia, Messico dove visse fino alla morte) che in Italia, [...] cattolicesimo tormentato all'ebraismo e all'induismo, toccando temi impegnativi come quello dell'omosessualità, in una prosa densa che si è andata via via affrancando dal peso delle strutture narrative. Opere principali: Il migliore e l'ultimo (1946 ...
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Scrittore islandese di lingua danese (Fljóts dalur, Islanda orientale, 1889 - Reykjavik 1975). Prolifico autore di liriche, drammi e opere di narrativa tradotte in varie lingue europee; migliori i romanzi [...] ricordati: Salige er de enfoldige ("Beati i poveri di spirito", 1920), Edbrødre ("I fratelli di sangue", 1918), Jón Arason (1930), si avverte più o meno lo stridore fra le tesi da dimostrare e i moduli stilistici attinti alla vetusta tradizione della ...
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Poeta cristiano latino, di età incerta (fine 3º-5º sec.), comunque posteriore a Tertulliano, Minucio Felice e Cipriano che imita, e perciò considerato generalmente africano, e non di Gaza benché si qualifichi [...] allusivo al "tesoro", γάζα, spirituale, trovato da lui, che in un acrostico si dice mendicus Christi). Interessante letterariamente e linguisticamente è l'uso della lingua popolaresca e la metrica delle Instructiones (2 libri, di 41 e 39 componimenti ...
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Poeta italiano (Verona 1840 - Castelrotto 1910), figlio di Cesare che, prima di uccidersi, lo raccomandò con una calda lettera ad Aleardo Aleardi. Mentre si laureava in legge a Pisa (1862), scriveva il [...] amori nient'affatto straordinarî, affetti coniugali e familiari; canta insomma realisticamente le piccole cose d'ogni giorno nella lingua d'ogni giorno. La sua è una via diversa ma parallela a quella contemporanea degli Scapigliati e del Carducci ...
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Navigatore cartaginese, forse della seconda metà del 5º sec. a. C.. noto per il periplo intorno alle coste occidentali dell'Africa. Partito con una flotta di 60 navi, condusse con sé molte migliaia di [...] Da Timiaterio (attuale Mehdia, alla foce del Sebu), A. si spinse fino all'isola di Cerne (Arguin ?). Poi il viaggio proseguì Noto (Gabon ?), ove videro un'isola popolata da indigeni. Poco si sa del viaggio di ritorno. La relazione, scritta in punico, ...
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Ecclesiastico e scrittore romeno (n. 1624 - m. Stryj, Polonia, 1694). Di origine probabilmente macedo-romena, fu vescovo di Husi e poi di Roman; quindi (1671-1686), quando si rifugiò in Polonia al seguito [...] dallo slavo, e rielaborati, il che consentì l'adozione ufficiale del romeno come lingua dei servizî religiosi. La sua principale opera, accanto ai quattro volumi di Viaţa, şi petrecerea svinţilor ("Vita e morte dei Santi", 1682-1686), è Psaltirea în ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...