Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] show giapponesi (Martinez 1997), o la programmazione televisiva balinese (Hughes-Freeland 1997). Infine, lo sviluppo dei linguaggi multimediali e ipertestuali ha prodotto riflessioni che promettono di scardinare la gerarchia tra elemento verbale ed ...
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film
Gianni Rondolino
Vedere oltre lo schermo
Un film è certamente divertimento, ma spesso è qualcosa di più. Può essere allora utile conoscerne il linguaggio, analizzarne il contenuto (spesso nascosto), [...] film, una volta che se ne conosca la lavorazione e il linguaggio, significa vederlo con altri occhi, meno ingenui e più consapevoli
quotidiani (giocattoli, libri, dischi, giochi di carte, passatempi, programmi televisivi) il film è quello che forse ...
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Ghezzi, Enrico
Bruno Roberti
Critico cinematografico e autore televisivo, nato a Lovere (Bergamo) il 26 giugno 1952. In veste di ideatore diprogrammi e cicli televisivi dedicati al cinema ha svolto [...] intrisa di cinefilia fin dal nome, "Il falcone maltese". Dopo aver vinto nel 1978 un concorso diprogrammista-regista per la sede di Genova e intellettualistico gioco sui linguaggi e in una ramificata dilatazione di riferimenti culturali, si è ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...