Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] dai giornali al cinema, dai linguaggi settoriali ai gerghi. Le levate di scudi contro l’imbarbarimento linguistico (ma il discorso non sarebbe tanto diverso per i programmidi intrattenimento), con quelle presenti nella narrativa o nel teatro ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] pubblicitari, ai tempi serrati della programmazione radiofonica e televisiva, o agli spazi ridotti di un titolo e allo stile linguaggi settoriali, occorre tener presente la difficoltà di rintracciarne la prima attestazione, che potrebbe precedere di ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
programmazione
programmazióne s. f. [der. di programmare]. – 1. a. L’operazione, l’attività, il risultato del programmare: la p. dello studio, della ricerca (o di una ricerca), del lavoro, della produzione; la p. delle vacanze, del tempo libero;...