Architetto spagnolo (Barcellona 1913 - ivi 1984). Esponente dell'avanguardia architettonica catalana, membro dei CIAM e del Team 10, C. ha avuto grande importanza per la sua attività didattica, come professore [...] ai complessi residenziali, realizzati soprattutto a Barcellona) mostrano l'originalità di una ricerca volta al superamento delle correnti razionaliste col recupero, assimilato in un nuovo e personale linguaggio, della migliore tradizione costruttiva. ...
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Filosofo (Schwyz 1847 - Praga 1914), dal 1880 professore all'univ. di Praga. Influenzato da F. Brentano e da C. Stumpf, si occupò soprattutto di filosofia del linguaggio. Muovendo da alcune tesi ontologiche [...] di Brentano cercò di elaborare i criterî distintivi degli usi categorematici e sincategorematici del linguaggio, e di sviluppare un'analisi articolata delle espressioni emotive (comandi, interrogazioni, ottativi, ecc.). Tra le opere: Untersuchungen ...
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Musicista (Monaco di Baviera 1895 - ivi 1982). Studiò all'accademia musicale di Monaco e si perfezionò con H. Kaminski. A Monaco ha insegnato nella Günther-Schule e nella Hochschule für Musik. Compositore [...] più noti della sua generazione, ha sviluppato un linguaggio fortemente ritmico, massiccio, rifuggente da complicazioni armonistiche ottenuto i suoi Carmina Burana (1937) e Catulli Carmina (1943). Ha anche curato la revisione di opere di C. Monteverdi. ...
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Pseudonimo della poetessa nederlandese Margaretha Droogleever Fortuyn-Leenmans (L'Aia 1909 - Roden, Paesi Bassi, 1998). Esercitò la professione di neurologa ad Amsterdam. Suscitò vasti consensi con la [...] Parken en woestijnen ("Parchi e deserti", 1940), che per l'equilibrio del verso e il linguaggio sobrio e spontaneo si colloca nella tradizione di J. C. Bloem e M. Nijhoff. Tensione conoscitiva e intensa spiritualità connotarono De vogel Phoenix ("La ...
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Capoorchestra, pianista e compositore afroamericano (Kansas City, Missouri, 1894 - ivi 1935). Iniziatore di un importante sviluppo regionale del jazz, nel decennio 1923-32 sperimentò in formazioni via [...] via più vaste un linguaggio orchestrale vivacemente caratterizzato dagli schemi antifonali (con le sezioni di ance e ottoni origine dal blues. L'eredità stilistica di M. fu raccolta da C. Basie, che ne rilevò l'orchestra sviluppando le premesse da lui ...
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Pittore (Firenze 1419 - ivi 1492), figlio di Bicci di Lorenzo. Con un linguaggio tradizionale solo superficialmente toccato dalle novità rinascimentali, soddisfece le richieste (meticolosamente registrate [...] , e Sacra conversazione, 1452, Museo Diocesano di San Miniato; Incoronazione della Vergine, 1460, Firenze, Museo dello Spedale degli Innocenti; Madonna e santi, 1482, Siena, pinacoteca). Nella sua bottega fu apprendista, fra gli altri, C. Rosselli. ...
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Clarinettista di jazz statunitense (Camden, N. J., 1923 - Panama City, Florida, 2014). Negli anni Quaranta militò in big bands di stile swing (G. Krupa, Ch. Barnet, T. Dorsey), per poi far parte del complesso [...] di C. Basie e costituire quindi (1952) un suo quartetto col quale ottenne grande popolarità. Fu il primo musicista ad adottare sul clarinetto il linguaggio bop. Negli anni Ottanta ha formato un quartetto con il vibrafonista Terry Gibbs. Nella sua ...
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Clarinettista, sassofonista e compositore afroamericano (Piedmont, Virginia, 1900 - New York 1964). Divenne famoso nell'orchestra di F. Henderson (1924-27), dove si impose come strumentista e arrangiatore, [...] gettando le basi per il linguaggio orchestrale del jazz classico e sviluppando un'articolazione delle sezioni di fiati valida una propria orchestra e componendo arrangiamenti divenuti classici per altre importanti formazioni (C. Basie, J. Lunceford ...
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Vibrafonista e compositore di jazz statunitense (n. Anderson 1943). Con L. Hampton e M. Jackson è tra i maggiori vibrafonisti della storia del jazz. B. ha notevolmente ampliato le possibilità tecniche [...] ponendole al servizio di una capacità improvvisativa che, nell'ambito del jazz moderno, ha pochi riscontri per profondità di ispirazione, originalità di linguaggio, raffinatezza armonica. Ha collaborato con G. Shearing, S. Getz, S. Grappelli ...
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Matematico (Breslavia 1868 - Bonn 1942), prof. (dal 1913) all'univ. di Greifswald, poi (dal 1921) a Bonn; uno dei maggiori esponenti della moderna topologia generale, ossia di quella branca della topologia [...] un linguaggio geometrico atto a interpretare risultati e ad affrontare problemi di varî rami della matematica, in specie dell'analisi funzionale. L'opera di H. si collega soprattutto a quella della scuola polacca (W. Sierpinski, C. Kuratowski ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
f. c.
– 1. Nel linguaggio sport., abbrev. di «fuori combattimento», espressione comunem. adoperata in luogo di quella originale inglese k.o. (knock out), per significare che in un incontro di pugilato uno dei contendenti è stato atterrato...