CESI (Ceci), Bartolomeo
Giuseppe Scavizzi
Nacque a Bologna il 16 ag. 1556, come afferma il Malvasia e confermano i documenti, da un Nicola, di condizione agiata. Fu posto, grandicello (Malvasia), alla [...] , ma viva nella tenerezza espressiva deigesti, nel nuovo verismo del paesaggio, dei panneggi, dell'ombreggiatura, ciò che linee indicate, però giungendo a una specie di codificazione del linguaggio secondo una maniera sempre più austera, che dopo il ...
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Beroaldo, Filippo, il Vecchio
Loredana Chines
Nacque a Bologna nel 1453 e vi morì nel 1505. Non è difficile immaginare come a Firenze potesse essere nota a M., fin dalla adolescenza, la fama del celebre [...] in M. una profonda assimilazione del linguaggio e dei paradigmi ermeneutici della teatralità.
Per quanto la realtà, gli eventi e le alterne vicende della storia, la varietà deigesti e delle indoli umane.
Bibliografia: L. Frati, I due Beroaldi, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valentino Pace
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel campo delle arti figurative, il Seicento è in Europa il Grand Siècle, nonostante [...] dei materiali promuove un rinnovamento radicale del linguaggio: esaltazione dello stucco nell’architettura, contaminazione anticlassica dei imparziale del pittore Vermeer su una stanza, un arredo, deigesti banali, dove i soggetti non contano più, ma ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela De Giorgi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Giovanni Pisano è tra i protagonisti del rinnovamento dell’arte gotica italiana, [...] loro vigorosa struttura e per la veemenza espressiva deigesti, allontanandosi dalle caratteristiche della statuaria gotica d’oltralpe e scultorei, dimostrando un’estrema versatilità di linguaggio, solo in parte attribuibile alla collaborazione di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel XX secolo viene definita e ridefinita la nozione di corpo, reso “trasparente” dai progressi [...] verbali e l’analisi della mimica facciale, della postura, deigesti e degli abiti è oggetto di una nuova disciplina che un medesimo gruppo sociale possiedano una medesima conoscenza del linguaggio simbolico del corpo.
Nei riti di società, infatti ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’esordio di Giovanni Bellini è influenzato dalla cultura tardo-gotica del padre, [...] nella città lagunare, stimolando un’ulteriore evoluzione del linguaggio di Bellini. La qualità luministica della pittura di la solennità della posa frontale si coniuga con la spontaneità deigesti e degli sguardi.
La tendenza a trattare il tema ...
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GUINACCIA, Deodato
Maria Viveros
Non si conosce la data di nascita di questo pittore, attivo in Sicilia nella seconda metà del XVI secolo. La sua probabile origine partenopea - nella firma di alcune [...] Messina il G. fu, comunque, costretto a confrontarsi con il linguaggio di Polidoro da Caravaggio. L'Andata al Calvario, firmata e datata 1577, nella teatralità deigestidei personaggi, accentuata dalla cangiante cromia dei toni squillanti e acidi ...
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BUSSOLA, Dionigi
Gabriella Ferri Piccaluga
Scultore lombardo, nato nel 1615 e trasferitosi, secondo la consuetudine in uso, nell'ambiente artistico lombardo agli inizi del sec. XVII, a Roma, dove risiedette [...] certo punto della sua attività, riproporre in Lombardia il linguaggio del Ferrata, nato dalla sua posizione di equidistanza dal mai scade nel popolaresco, grazie alla aristocratica nobiltà deigesti e dei volti.
La collaborazione del B. alla Fabbrica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le ricerche storiche e filologiche condotte dagli umanisti per tutto il XV secolo consentono [...] loro divergenze sarebbero state più di metodo e di linguaggio che di contenuto.
Il confronto
Dipinta da Raffaello nella sulla scelta di questi libri e sul significato simbolico deigesti di Platone e Aristotele, di cui alcuni hanno sottolineato ...
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Pinter, Harold
Daniele Dottorini
Commediografo e sceneggiatore, nato a Londra il 10 ottobre 1930. Parallelamente all'attività di commediografo, che lo ha reso una figura di spicco nel panorama del teatro [...] ricorrenti, come l'uso di dialoghi basati su un linguaggio ricco di stereotipi, tali da mantenere i discorsi in ad adattare la sua scrittura, basata sull'economia deigesti e dei dialoghi e sul meccanismo perfetto della trama narrativa, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...