GIOVANNI BATTISTA di Iacopo, detto il Rosso Fiorentino
Roberto Ciardi
Nacque a Firenze, nel "popolo" di S. Michele Visdomini, l'8 marzo 1494.
Dall'atto del battesimo, celebrato il giorno seguente, non [...] alla Pietà michelangiolesca in S. Pietro. Nella concitazione deigesti, nella potenza di sintesi, nell'impeto drammatico, il nome, alla quale si deve la ridefinizione del linguaggio figurativo del secondo Rinascimento.
Ma fu soprattutto l'entusiasmo ...
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Scienza greco-romana. Pensiero medico e pratica della medicina nei trattati ippocratici
Armelle Debru
Pensiero medico e pratica della medicina nei trattati ippocratici
Nelle circostanze politiche e [...] la posizione, l’uso di cuscini o la rapidità deigesti); le sofferenze inutili erano segno di incompetenza medica. che in questo modo era reso possibile, la ‘messa a punto’ dei due linguaggi aiutava ciascuno a comprendere l’altro e sé stesso: «Non è ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] un momento fortemente ritualizzato, in cui degli individui compiono deigesti ricorrenti, e lo fanno all'unisono, fino a più spesso nel corso del Novecento l'esperienza e il linguaggio si sono mostrati come due misure strettamente correlate. In ...
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Vecchie devozioni e nuove ricerche: i luoghi sacri
Salvatore Abbruzzese
Problematiche e interrogativi sulla territorialità
La modernità avanzata, osservata dal punto di vista del mutamento sociale e [...] qui, per es., non solo l’adozione, a lungo mantenuta, di un linguaggio universale (il latino), ma anche l’addensarsi di simboli e forme che, sviluppa all’interno delle confraternite stesse dei pellegrini e deigesti che queste compiono.
La dimensione ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] messa in scena cinematografica come una sorta di linguaggio universale basato sulla registrazione di relazioni di corpi satira: imitazioni delle caratteristiche vocali, parodia deigesti e delle caratteristiche fisionomiche, travestimenti in ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] grande apertura, ed e giudice e notaio l'autore deiGesta Florentinorum, Sanzanome di Firenze). A Bologna, in un clima certo, un sensibile influsso dei volgarizzamenti sulla prosa originale; ma il linguaggiodei volgarizzamenti è più significativo ...
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Giotto: la nascita del linguaggio figurativo moderno dell’Occidente
Angelo Tartuferi
La formazione: Firenze, Roma, Assisi
Il luogo di nascita del fondatore della visione moderna occidentale in pittura [...] a risuscitare Drusiana (cat. 41 b) – uno deigesti più celebri della pittura italiana di ogni tempo – riescono Il polittico vaticano è un’opera chiave nello svolgimento del linguaggio giottesco intorno al 1320. La notizia dell’iscrizione recante la ...
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PITTURA dal 1260 al 1400
A. Châtelet
In tutto il mondo occidentale, nel periodo compreso tra il 1260 e il 1400 la p. ebbe un grande sviluppo, subendo al tempo stesso una profonda trasformazione; questo [...] Simone Martini, con una vivacità nella resa deigestidei personaggi che rimanda ai Lorenzetti.I modi elaborati di Arpo (v.), un artista che interpretava a suo modo il linguaggio di Giotto, immettendovi più accese tonalità di colore. Un orientamento ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. L'influenza greca nell'arte italica
Antonio Giuliano
L’influenza greca nell’arte italica
Dalla prima colonizzazione al v sec. a.c.
La Sicilia e l’Italia meridionale
La [...] altre l’assimilazione di mode dedaliche rese con un linguaggio scarno e insufficiente, forse mediate dall’Etruria (?), attraverso rendimento preciso dei dettagli, deigesti, degli avvenimenti, l’esuberanza delle figure, l’evidenza deigesti, tutta a ...
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luce
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
Guido Di Pino
– In un passo del Convivio D. afferma che l'usanza de' filosofi è di chiamare ‛ luce ' lo lume, in quanto esso è nel suo fontale principio... ‛ [...] loro partecipazione alla l. divina. Tuttavia anche adesso D. usa un linguaggio metaforico, perché adduce l'esempio del sole (cfr. Cv III VII 8 che si sfalda sui contorni della persona e deigesti.
La più singolare intuizione di D. risulta, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...