Spettacolo
Mario Verdone
Il termine spettacolo (dal latino spectaculum, derivato di spectare, "guardare") designa in senso ampio qualsiasi performance artistica che si svolga davanti a un pubblico di [...] nemica. La stessa cosa può dirsi deigesti di certi popoli orientali, studiati nelle scuole arabe, come parti integranti del discorso. Il filologo al-Gàhir (9° secolo) tratta del linguaggio mimico come uno dei quattro modi principali di esprimere il ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] inscritti sui corpi e sul paesaggio culturale. Lo stile deigesti e dei movimenti, l'abbigliamento, gli ornamenti, le pitture e il 'non-fiction film' (1986), sperimentando un linguaggio cinematografico che 'evoca' e 'suggerisce' poeticamente temi ...
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LUCIANI, Sebastiano Arturo
Anna Ficarella
Nacque ad Acquaviva delle Fonti, presso Bari, il 9 giugno 1884 da Michele e da Giuseppa Gissi. Compì la sua formazione musicale dapprima a Napoli, dove studiò [...] osare danzare sulla "musica pura, scritta senza alcuna preoccupazione deigesti" (La rinascita del dramma, p. 134).
Un interessante R. Canudo, egli fu tra i primi a riconoscere nel linguaggio del cinema una nuova forma d'arte autonoma.
La riflessione ...
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Gerasimov, Sergej Apollinarievič
Daniele Dottorini
Regista e attore cinematografico russo, nato a Zlatoust (Russia) il 21 maggio 1906 e morto a Mosca il 28 novembre 1985. Uno dei primi esponenti del [...] alla recitazione degli attori vista come elemento imprescindibile del linguaggio filmico. Sin da Ljublju li tebja? (1934, FEKS, ma mostrando subito sensibilità per la valorizzazione deigesti e dei corpi come forme espressive del cinema. G. ottenne ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] laburisti e il governo di C.R. Attlee (1945-51) gestì la prima fase del dopoguerra in bilico tra un programma di nazionalizzazione John e M. Smith, con riferimenti al linguaggio fauve; emergono le forti personalità dei critici R.E. Fry, che nel 1910 ...
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Regista cinematografico italiano, nato a Ferrara il 29 settembre 1912. Personalità fra le più rappresentative del cinema contemporaneo, anticipa il Neorealismo con un documentario, Gente del Po (1943), [...] lo collega ai temi dei grandi scrittori del suo tempo, e con un linguaggio che, decisamente separato ormai , e la ricerca, quindi, l'affanno di riportare i propri gesti, eventualmente anche attraverso una frattura d'identità, all'armonia con se ...
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Attore e regista teatrale e cinematografico di avanguardia italiano, nato a Campi Salentina (Lecce) nel 1937. Ha esordito con successo in teatro nel 1959 come protagonista del Caligola di Camus, ha quindi [...] apparentemente prive di struttura organica, giuocate su iterazioni di gesti e frasi, effetti istrioneschi e colpi di scena. specificità del linguaggio cinematografico. Riprendendo l'attività teatrale dopo questa parentesi (Nostra Signora dei Turchi, ...
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L'attore teatrale
A causa delle numerose e profonde trasformazioni avvenute nel mondo dello spettacolo durante il 20° sec., non è più possibile, o è comunque fortemente riduttivo, pensare all'a. come a [...] invece di osservare in dettaglio il gesto, le cause e le conseguenze di di compagini attoriali, individuandole con il nome dei loro direttori. Il teatro di inizio millennio in funzione dell'uso di diversi linguaggi audiovisivi. La necessità di un ...
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Teorie del cinema
Francesco Casetti
Fin dalla sua prima apparizione, tra il marzo e il dicembre del 1895, il cinematografo sollecitò numerosi interventi. Vi furono presentazioni della nuova invenzione, [...] forma immobile ma nel loro movimento, nella loro azione, nei loro gesti familiari, con la parola sulle labbra, la morte cesserà di tra i modi di significare dei due campi. Umberto Eco individuò nel linguaggio cinematografico una maggior complessità ...
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Censura
Mino Argentieri
Giuliana Muscio
Parte introduttiva
di Mino Argentieri
In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che [...] dei film. I timori attenevano alla morale e alle istigazioni a violare le leggi. Ad alimentarli era la coscienza che il linguaggio la c. è stata, in prevalenza, un'autocensura gestita dalla stessa industria cinematografica e identificata con il Codice ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
gestuale
gestüale agg. [der. di gesto], letter. – Del gesto, relativo ai gesti o fondato sui gesti, soprattutto in quanto questi rappresentino un mezzo di espressione e di comunicazione: linguaggio g.; teatro g., in cui il linguaggio dei gesti,...